[28/05/2013] News toscana

Governo del territorio e Protezione civile: opportuna una stretta sinergia

La pianificazione per il governo del territorio e la pianificazione di emergenza della Protezione civile, devono "interloquire" e integrarsi per aumentare la sicurezza di persone, cose, beni culturali e ambientali. Del resto, durante la presentazione della mostra itinerante "La storia del Vajont attraverso le foto di Edoardo Semenza", avvenuta ieri a Firenze, lo ha ribadito l'assessore al governo del territorio Anna Marson (nella foto):  «I piani di emergenza della Protezione civile quale parte integrante degli strumenti di governo del territorio. E' quanto prevede nello specifico la nuova legge 1 attualmente in fase di concertazione.

Un tema che si collega strettamente alle questioni evocate dal cinquantesimo anniversario della catastrofe del Vajont, tra cui la sicurezza delle strutture antropiche rispetto al contesto territoriale e la capacità di governare le trasformazioni minimizzando i rischi attraverso una gestione corretta del territorio e delle opere».

Riteniamo questa evoluzione della legge 1 molto opportuna. La pianificazione del governo del territorio nelle sue applicazioni locali (piani strutturali, regolamenti urbanistici) talvolta pessime, ha permesso la cementificazione e l'impermeabilizzazione del territorio, aumentando sicuramente il rischio dovuto ad alcuni eventi calamitosi che nell'ultimi anni si vanno facendo più intensi e frequenti (pensiamo ad esempio al rischio idraulico e idrogeologico).

Di qui la necessità di una pianificazione di emergenza meticolosa, talvolta a supplire l'attività di prevenzione che dovrebbe iniziare appunto con la buona e corretta pianificazione urbanistica.  Inoltre sul territorio, la cui resilienza è compromessa e specialmente nei casi in cui è ormai impossibile intervenire con attività di prevenzione di tipo strutturale, la pianificazione di emergenza e il sistema di allertamento risultano essere le uniche attività di prevenzione per ridurre l'entità dei vari rischi. 

«In Toscana - ha aggiunto l'assessore regionale - le prime norme che implicano la valutazione delle caratteristiche fisiche del territorio nella pianificazione urbanistica risalgono al 1984. A tali norme ne sono seguite altre relative ai principi ordinatori della difesa del suolo. In questa legislatura abbiamo ritenuto fondamentale riportare al centro della pianificazione, anche al livello regionale, una più attenta considerazione degli aspetti relativi alla conoscenza dei luoghi. Oggi serve una nuova capacità per conciliare gestione e difesa con l'insieme di azioni del governo del territorio a partire dalla pianificazione. Considerazioni determinanti- ha concluso Marson - anche nella redazione del nuovo Piano paesaggistico regionale, in cui la struttura idrogeomorfologica è una delle quattro invarianti che governano la formazione del paesaggio e la trasformazione del territorio».

Parole sacrosante che devono trovare riscontri non solo nelle norme regionali ma anche nelle applicazioni a livello locale. 

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