[09/06/2008] Trasporti

Tagli ai treni in Toscana, Legambiente: «Schiaffo alla sostenibilità ambientale»

FIRENZE. Legambiente Toscana a spada tratta in difesa del trasporto locale su ferro, contro i possibili tagli che potrebbero intervenire dal prossimo 16 giugno, effettuati da Trenitalia sui servizi ritenuti meno remunerativi, qualora il governo decidesse di non coprire i costi.

«E´ sempre più chiara l´impronta di questa maggioranza – dichiara Piero Baronti presidente di Legambiente Toscana - Si toglie l´Ici mettendo in crisi gli enti locali erogatori di servizi, si lasciano dimezzare gli intercity, che accanto ai treni regionali garantiscono l´efficacia della rete del trasporto locale su ferro e che rappresentano il mezzo di trasporto per chi coscientemente ha scelto di viaggiare ecologicamente. Ma per le grandi opere dannose per l´ambiente i fondi li trovano. Tra le città toscane è Prato la più colpita - prosegue Baronti - con 14 treni tagliati, ma a risentirne sarà anche la tratta Chiusi-Arezzo e la zona costiera Pisa-Livorno. A Firenze saranno tagliati 4 Eurostar due per il nord e due per Roma e alcuni intercity per il nord-est. A Massa addirittura non ci sarà più neanche la biglietteria».

Rincara la dose anche Ermete Realacci, il ministro dell’Ambiente del governo ombra del Pd, che ha partecipato alla conferenza stampa insieme a Franco Ceccuzzi, primo firmatario dell´interpellanza urgente al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sul futuro dei 20 intercity ed eurocity in via di soppressione e a rappresentanti di alcuni dei comitati dei pendolari sorti in Toscana. «Con una mano si prende e con l’altra si toglie - ha affermato Realacci - Uno degli effetti dell’abolizione dell’Ici è lo sconcertante taglio dei treni dalle tratte Toscane, una misura che penalizzerà fortemente i pendolari e congestionerà ulteriormente il traffico automobilistico. Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare urgente al Ministero dei Trasporti in cui si evidenzia come questo provvedimento inciderà particolarmente sulle fasce meno abbienti della popolazione e i pendolari che saranno costretti a lunghi percorsi alternativi per raggiungere il posto di lavoro o ad abbandonare il trasporto pubblico per quello privato. Il Governo deve intervenire con urgenza per recuperare questa grave e inammissibile decisione. Il trasporto su ferro resta, infatti, una misura strategica per combattere la congestione stradale e le emissioni inquinanti che provengono dal trasporto su gomma».

L’associazione ambientalista che da anni si batte per un sistema di mobilità sostenibile fatto di infrastrutture pubbliche e di incentivi alle buone pratiche individuali, non comprende questo attacco al trasporto pubblico locale (si parla di un 10% in meno sul territorio nazionale per quanto attiene i treni locali) che si ripercuote sulle fasce più deboli della popolazione e condivide quindi le ragioni dello sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil per il prossimo 16 giugno.

«E’ in atto un cambio di tendenza da parte del governo nazionale sulle politiche di mobilità nella nostra regione - dichiara Luigi Pingitore responsabile trasporti e aree urbane di Legambiente Toscana - stanno depotenziando il sistema ferroviario e favorendo politiche prevalentemente sviluppiste come il corridoio tirrenico, e i potenziamenti degli aeroporti di Firenze e Siena. In Toscana non ci sono metropoli- prosegue Pingitore - ma tante città medio grandi, un sistema di distretti produttivi industriali che necessitano di efficienza di mobilità su ferro. Invece di tagliare - conclude Pingitore - si dovrebbe rilanciare il collegamento tra centri minori già oggi poco serviti, centri che sono presidio per valore culturale, ambientale e produttivo nell’economia della nostra regione».

Legambiente, appoggiando l’operato della Regione Toscana che si è attivata da tempo per sostenere il sistema ferroviario regionale, dando la propria disponibilità ad investire 10 milioni in più sulla linea tirrenica, oltre ai 30 milioni già impegnati sui treni regionali e condividendo gli sforzi per raggiungere l´obiettivo di migliorare la qualità del servizio ed ottenere un incremento consistente della popolazione pendolare, dagli attuali 200 mila ai 500 mila passeggeri, lancia le sue prossime iniziative.

«Per sostenere queste politiche e far sentire la voce dei 200 mila pendolari toscani - riprende Baronti - proponiamo ai parlamentari eletti in Toscana una giornata sui treni della nostra regione per capire anche quali sono i disagi che ogni giorno deve affrontare chi prende il treno per motivi di lavoro o studio (la proposta è stata subito accolta da Ermete Realacci e Franco Ceccuzzi ndr). Legambiente - prosegue il presidente - ha deciso, inoltre, di organizzare, coinvolgendo i comitati toscani dei pendolari, un´edizione speciale della campagna Pendolaria il prossimo settembre, una giornata di mobilitazione e presidi nelle stazioni ferroviarie maggiormente colpite dai disagi, in favore di un trasporto ferroviario locale più forte e moderno, dal momento che viaggiare in treno significa meno automobili sulle strade, meno inquinamento e città più vivibili».

L’associazione ambientalista riprenderà poi la petizione nazionale rivolta al governo affinché nella prossima legge finanziaria sia recuperato quel provvedimento denominato "Mille treni per i pendolari", già inserito nella finanziaria del governo Prodi e che non ha avuto molto fortuna.

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