[20/10/2008] Aria

L´Onu all´Europa: «Dare prova di leadership sul cambiamento climatico»

LIVORNO. Mentre Berlusconi annuncia il nuovo "Patto di Varsavia" contro il Protocollo di Kyoto e il "pacchetto 20-20-20" dell´Ue, il segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon ha chiesto all´Europa di mantenere la testa della lotta contro i cambiamenti climatici, malgrado la crisi finanziaria.

«Una crisi non deve fare da ostacolo all´azione contro un´altra crisi - dice Ban in un messaggio ufficiale - L´Unione europea deve continuare a dare prova di leadership sul cambiamento climatico, soprattutto per le sue politiche energetiche e climatiche ambiziose. Spero che l´Ue riuscirà presto a mettere a punto questo insieme di politiche che hanno il potenziale di promuovere una crescita "verde" e di creare milioni di nuovi posti di lavoro».

Il segretario dell´Onu ha ricordato che i Paesi in via di sviluppo si rivolgeranno ai Paesi industrializzati perché mostrino loro la via da seguire e che «i Paesi ricchi devono dimostrare che sono disposti a finanziare le tecnologie pulite e ad aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi alle conseguenze inevitabili del cambiamento climatico».

Secondo Ban Ki-moon «La riunione successiva alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Bali che deve tenersi a Poznan (Polonia) offre une chance di inviare questo segnale. Spero che i dirigenti mondiali coglieranno questa occasione».

Il segretario dell´Onu sembra preoccupato per la frenata italiana e dei Paesi ex comunisti dell´Europa orientale e non a caso per lanciare la sua sollecitazione all´Ue ha scelto la tribuna del dodicesimo summit della francofonia di Québec, in Canada, dove il vero padrone di casa è la Francia, cioè Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell´Ue e che vuole chiudere il "pacchetto" clima-energia entro la data prefissata, dicembre, e fare di Poznan davvero l´ultima tappa verso la Conferenza mondiale di Copenaghen dalla quale dovrà uscire un nuovo protocollo per il post-Kyoto.

Ai Paesi di lingua francese Ban Ki Moon ha chiesto di «non lasciarsi ispirare dalla crisi finanziaria e a proseguire gli sforzi in materia di sviluppo e di lotta contro i cambiamenti climatici. All´apertura della sessione dell´Assemblea generale dell´Onu, il mese scorso, le nazioni si sono impegnate a disimpegnare 16 miliardi di dollari per la realizzazione degli Obiettivi del millennio per lo sviluppo. Conto su di voi per aiutarmi a preservare questa conquista in questo periodo difficile, a nome della solidarietà umana e della responsabilità che abbiamo di proteggere i più poveri».

Una cosa che non sembra interessare molto il governo italiano, visto che in finanziaria gli aiuti allo sviluppo nei Paesi poveri è dimezzato e che è diventato stratosfericamente lontano dalle promesse fatte al G8 da Berlusconi.

Il segretario dell´Onu si è complimentato per «la misure e e le iniziative prese dai dirigenti mondiali per rimediare alle cause della crisi finanziaria. La stabilità e la fiducia devono essere restaurate urgentemente. Il presidente della Francia, Nicolas Sarkozy, ed il primo ministro della Gran Bretagna, Gordon Brown, hanno preso le cose in mano con un dinamismo particolare. Sono pronto a sostenerli e ad aiutarli».

Per Ban Ki-moon la Conferenza internazionale sul finanziamento allo sviluppo che si terrà a novembre a Doha sarà un´eccellente occasione per mantenere le promesse fatte: «Dovremo fare in modo che la crisi finanziaria non indebolisca i nostri impegni miranti a dedicare maggiori risorse alo sviluppo ed alla lotta contro i cambiamenti climatici».

L´impressione è che l´Onu abbia parlato in francese per farsi capire in italiano e polacco.

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