[27/01/2009] Consumo

Etanolo: anche la green revolution di Obama non è un pranzo di gala

LIVORNO. La green revolution annunciata da Barack Obama sta mettendo già le gambe per attuare le promesse elettorali, tanto che i governi europei più prudenti e scettici (come il nostro) sono costretti a cambiare linguaggio e probabilmente a prendere le misura che non gradivano se non vorranno rimanere spiazzati ed in coda. E´ questa la speranza degli ambientalisti e di molti scienziati nel mondo. Eppure nel mazzo odoroso di rose ambientaliste Obama potrebbe trovare una spina molto difficile da togliere senza farsi male.

Le associazioni ambientaliste americane chiedono al nuovo presidente di porre fine ai generosissimi contributi per la produzione di etanolo.

Lo scetticismo intorno a questo tipo di biocarburante è crescente ed associazioni "pesanti" negli Usa,sottolineano che l´industria che produce etanolo partendo dal mais nel 2007 ha ricevuto 3 miliardi di dollari sovvenzioni i e crediti d´imposta, più quattro volte dei 690 milioni di quanto è stato concesso a tutte le altre fonti di energia rinnovabile, compreso il solare, l´eolico ed il geotermico su cui punta decisamente Obama.

Environmental working group (Ewg), Friend of earth e Network for New energy choices hanno inviato un appello al neo-presidente per chiedere la fine delle sovvenzioni per etanolo che per gli ambientalisti non contribuiscono a realizzare un ambiente pulito.

Secondo le associazioni Usa l´etanolo realizzato con il mais ha un impatto catastrofico, simile a quello della produzione di benzina, per l´Ewg «Industria e fattorie creano insieme inquinamento e rifiuti. In più contribuisce poco alla sicurezza energetica». Environmental working group (Ewg), Friend of earth e Network for New Energy choices fanno l´esempio negativo dell´Iowa, dove le emissioni di gas serra degli impianti mais-etanolo sono pari a quelli prodotti da 1,4 milioni di veicoli su strada.

L´etanolo ricevuto il 76% degli incentivi e sovvenzioni federali destinati a tutte le fonti di energie rinnovabili e secondo l´Ewg sono in via di realizzazione progetti per l´etanolo che, entro il 2010, costeranno ai contribuenti statunitensi più di 5 miliardi di dollari all´anno, più di quanto il Department of agricolture Usa spende per tutti I progetti di protezione del suolo, degli habitat e della fauna selvatica messi insieme.

Nella nota inviata all´amministrazione Obama le associazioni ambientaliste sottolineano che «Occorre notare che l´ industria dell´etanolo è quella che riceve più contributi, finanziamenti e sostegno di qualsiasi altro programma di energia rinnovabile; due dollari ogni tre di quelli che il governo degli Stati Uniti spende per quelli che classifica come programmi fonti di energia rinnovabili, compresa l´energia eolica, l´energia solare e geotermica, va all´industria dell´etanolo».

Secondo gli ambientalisti americani ci sono le prove che i biocarburanti aumentano il riscaldamento globale e portano ad un peggioramento della qualità delle acque e danneggiano gli habitat e la fauna selvatica «non ha senso che il governo federale sperperi altri miliardi in un´industria già piena di assistenza governativa. E´ giunto il momento che l´etanolo faccia da solo».

Se Obama, che non ha mai espresso un grande trasporto per l´etanolo, accetterà le proposte ambientaliste, aprirà un grosso conflitto con quel modo agricolo e conservatore annidato nella "Bible belt" Usa che anche alle ultime elezioni ha votato generosamente per i repubblicani. Ma come dice il proverbio, non c´è rosa senza spine e la rivoluzione, anche se "verde", non è un pranzo di gala.

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