[19/10/2006] Comunicati

La Chiesa oltre l´uomo, gli Usa oltre il cielo

VERONA. Si sta svolgendo in questi giorni a Verona il IV convegno ecclesiale «Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo» che si concluderà venerdì con il discorso del cardinale e presidente della Cei Camillo Ruini. I 2700 delegati, provenienti da tutta Italia e riuniti nel quartiere fieristico, dovranno discutere e decidere quale sarà l´impronta da dare alle scelte della Chiesa cattolica per il decennio a venire.
Dalle prime giornate del convegno emergono con forza due componenti, una che potremmo definire proveniente dalla base che punta l’indice verso la necessità di un maggior impegno sui temi legati alla difesa della vita che non si soffermi solo alla tutela dell’embrione, ma che non rimanga indifferente di fronte alle morti causate dalle guerre, dalla fame e dai disequilibri delle politiche economiche nel mondo.

L’altra, che invece rilancia la necessità di tornare ad occuparsi di politica per fare in modo che la classe cattolica torni ad essere protagonista là dove si prendono le decisioni che vanno dalla definizione dei Piani regolatori, alle proposte di programmi per interventi sul sociale.

Il malumore nei confronti della guida del cardinale Ruini, emere in primo luogo dalle molteplici associazioni di base che vanno da Nigrizia a Pax Christi che chiedono un profondo rinnovamento a partire da una maggiore “democrazia interna” fino alla richiesta d’impegno per frenare i finanziamenti dell’industria bellica e per porre maggiore attenzione alla vita delle persone già nate, oltre a quelle che dovrebbero nascere.

Nessun accenno sembra però emergere rispetto alla cornice in cui questo rinnovato impegno per la vita dei diseredati del pianeta dovrà svilupparsi, ovvero proprio rispetto alle sorti del pianeta stesso. Sembra cioè mancare di fondo una riflessione sul fatto che anche i cambiamenti climatici in corso saranno presto - oltre naturalmente alle guerre - i principali responsabili dei prossimi diseredati, dei nuovi profughi (a milioni) e delle prossime vite stroncate da carestie e malattie. Insomma nessun accenno alla interazione tra uomo e natura e alle sorti del pianeta che pure sono elementi fondamentali per poter innescare politiche - assolutamente condivisibili - volte a migliorare la vita di milioni di persone che già oggi versano in stato di malnutrizione, di sofferenze e che sono oggetto di ingiustizie sociali.

A tutto questo si aggiunge il fatto che se non bastasse la politica bellica varata e portata avanti dagli Usa in molte regioni del pianeta, adesso l’amministrazione Bush ha annunciato anche l’annessione strategica dello spazio agli interessi nazionali attraverso la nuova National Space Policy, che supera di gran lunga negli obiettivi ( e nell’immaginario) la politica delle “guerre stellari” che più di vent’anni fa era stata lanciata da Reagan.

Una proiezione oltre la superficie terrestre, e quindi oltre i confini di cielo terra e mare, della dottrina della supremazia americana nel XXI secolo, che sta alla base della dottrina NeoCon e di tutta la politica dell’amministrazione Bush.

Come conciliare allora gli indirizzi che la chiesa nel suo complesso dovrà intraprendere con questi scenari?
Come tenere insieme una base cattolica che chiede maggior impegno per «uno stile di vita nuovo, una comunità nuova, alternativa», che lancia una campagna contro i finanziamenti agli armamenti e una politica- dove l’altra componente cattolica vede invece la necessità di rinnovare l’attività- che difficilmente rinuncerà a questi capitoli così importanti per il bilancio pubblico e per le strategie in atto per la supremazia planetaria?

Del resto quali saranno le linee di azione del popolo cattolico non sono certo materia di poco conto anche per la politica interna del nostro Paese, e ad ascoltare la sintesi che proverà a fare Papa Ratzinger – che interverrà oggi al Convegno episcopale di Verona – ci saranno infatti i principali interpreti delle componenti cattoliche, nuove e vecchie, del mondo politico del nostro Paese.

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