[02/01/2007] Rifiuti
FIRENZE. Dopo la sottoscrizione sul patto sui rifiuti area metropolitana il consigliere regionale dei Verdi Fabio Roggiolani (Nella foto) propone subito un dissociatore molecolare a Pontassieve, eppure proprio l’accordo prevede l´ampliamento dell´inceneritore attuale. Chiediamo a Roggiolani cosa ne pensa.
«I Verdi non sono d’accordo con quel patto – risponde deciso Roggiolani – E’ finita l’era degli inceneritori, è preistoria, roba da dinosauri, ci sono le alternative: i dissociatori molecolari e gli impianti a dissociazione meccanica».
Ma sono alternative praticabili ed efficaci?
«Sono già soluzioni che senza gli incentivi Cip6 danno un risultato energetico tre volte superiore a quello degli inceneritori. Sono impianti che partono dal percorso della raccolta dei rifiuti porta a porta e la valorizzano. Si tratta di una strategia che non solo fa guadagnare l’ambiente ma anche i cittadini che risparmiano rispetto alla follia attuale di uno smaltimento e di una politica dei rifiuti consegnati alla lobby degli inceneritori»
E cosa risponde a chi mette in dubbio l’efficacia di queste alternative?
«Che sfidiamo la lobby degli incenitoristi ad un pubblico confronto, vengano davanti alla gente. Noi siamo pronti a spiegare le caratteristiche di questi impianti ed a dimostrare che funzionano meglio degli inceneritori, sono più efficienti e consentono più risparmi ai cittadini. Il punto è che questa discussione sui rifiuti in Toscana è stata sequestrata da tecnici come Daniele Fortini che su questo ha detto cose incredibili e che dimostrano che siamo in mano a dilettanti ai quali è stata consegnata una stufa chiamata inceneritore e credono o vogliono far credere che quella sia la soluzione, mentre invece è un bel problema. Sono davvero indignato sulle tante sciocchezze che ho sentito dire in questi giorni per giustificare la scelta di nuovi inceneritori».
Eppure anche l’assessore regionale all’ambiente Marino Artusa, che è dei Verdi, ha detto che il patto rappresenta un buon accordo.
«Artusa il patto non l’ha firmato perché i Verdi gli hanno detto di non firmarlo. Quell’accordo non ci piace è vecchio, arretrato. L’impianto di Calice non sta né in cielo né in terra, dire che tutto è rimandato fino al 2010 è come dire che è rimandato a domani, che bisogna già cominciare a discuterne. Selvapiana, Testi e Case Passerini compresa, sono orripilanti. Nel Piano ci sono anche buone cose: si mantiene ferma la nostra richiesta di arrivare al 55% di raccolta differenziata e di ridurre i rifiuti del 15%, ma poi dire che faremo gli inceneritori è come dire che queste cose non le faremo. Così salta la strategia e così salta la strategia di riduzione dei rifiuti che prevede lo stesso Piano ».
Quindi i Verdi danno un giudizio negativo a tutto campo?
«Il nostro disaccordo è soprattutto sulle soluzioni impiantistiche, sulla riproposizione di politiche vecchie e superate. Nel testo ci sono anche cose interessanti, ma non si mette in dubbio la strategia degli inceneritori».