L’esempio dell’Emilia Romagna

Ramea, un sistema contabile per informazioni economico-ambientali granulari

Come monitorare e valutare la capacità di produrre beni e servizi che soddisfano i bisogni umani riducendo al contempo gli impatti ambientali

[6 Ottobre 2023]

Da tempo la dipendenza dal Pil come principale barometro del progresso di una nazione viene messa sotto esame. Si è manifestata la necessità di indicatori più completi, che tengano conto non solo dell’aspetto economico, ma anche del benessere sociale e dell’impatto ambientale delle comunità.

In questo panorama, sono emersi due approcci distinti, non necessariamente in competizione, ma che offrono prospettive diverse sulla questione.

Il primo mira a riformulare il Pil, incorporando i danni ambientali, portando alla nascita del “Pil verde”: questa visione cerca di quantificare in termini monetari l’impatto ambientale. D’altro canto, il secondo approccio propone una valutazione dell’effetto economico basata direttamente sugli impatti ambientali, evitando di assegnare loro un valore monetario.

Questa prospettiva ha dato origine a Namea (National accounting matrix including environmental accounts), un sofisticato strumento che esplora il legame tra l’attività economica e l’ambiente, focalizzandosi sull’utilizzo delle risorse e sulle emissioni generate da parte dei settori produttivi e delle famiglie.

Namea e la sua controparte regionale, Ramea, sono infatti sistemi di contabilità integrata che rispondono alla necessità di fornire un quadro dettagliato delle interazioni tra economia e ambiente, offrendo insights preziosi per la formulazione di politiche sostenibili. Collegando grandezze economiche, come l’occupazione e il valore aggiunto, con metriche ambientali, come le emissioni e i rifiuti prodotti. Questa matrice consente di analizzare in dettaglio come le attività produttive e i consumi delle famiglie influenzino sia l’economia che l’ambiente (Fig. 1).

Creare un sistema contabile che unisca dati ambientali ed economici presenta la sfida di assicurare coerenza tra schemi contabili differenti.

Esistono due principali metodi di armonizzazione: top-down e bottom-up. Il metodo top-down stima le emissioni di un’area specifica (es. regionale) basandosi su dati di un’area più vasta (es. nazionale), usando variabili come il valore aggiunto o il consumo energetico come riferimento.

L’ipotesi alla base della metodologia è che la quantità di inquinante emessa sull’intera area abbia la stessa distribuzione spaziale della variabile proxy. Il valore assunto da questa variabile sull’entità territoriale di interesse può essere in questo modo considerato come un fattore di peso nella ripartizione spaziale delle emissioni. Invece, il metodo bottom-up raccoglie dati sulle emissioni direttamente dalla fonte, offrendo una visione più dettagliata.

Ad esempio, Il recente aggiornamento di Ramea bottom-up in Emilia-Romagna ha integrato dati da Inemar (Inventario regionali emissioni aria), permettendo di attribuire le emissioni ai rispettivi settori produttivi e fornendo un quadro chiaro delle performance regionali in termini di economia e ambiente (Fig. 2).

I conti Ramea si basano su raggruppamenti di attività economiche e consumi familiari, seguendo la classificazione europea Nace, adattata a livello nazionale (come Ateco in Italia). Il sistema ha due funzioni principali:

  • Organizza informazioni economico-ambientali in un modello statico.
  • Serve come modello preventivo, associato a matrici input/output, per prevedere l’evoluzione di un territorio in termini di sviluppo e impatti ambientali.

Il grande vantaggio dell’approccio Ramea è la sua neutralità contabile. Anche se può apparire come un metodo non convenzionale, il sistema evita assunzioni o valutazioni riguardo alle preferenze e agli obiettivi della società, limitandosi a fornire informazioni granulari sull’iterazione tra economia e ambiente.

In un mondo in cui le risorse sono limitate e la pressione ecologica è in costante aumento, la capacità di comprendere e bilanciare questi due aspetti è fondamentale. L’eco-efficienza emerge come concetto centrale in questo contesto: monitorare e valutare la capacità di produrre beni e servizi che soddisfano i bisogni umani riducendo al contempo gli impatti ambientali risulta indispensabile per informare una politica economico-ambientale.

Ramea si rivela fondamentale nell’era dell’Antropocene, offrendo una granularità senza precedenti sulle interazioni tra economia e ambiente. Questa granularità permette alle imprese di stabilire benchmark settoriali, essenziali per guidare l’innovazione e migliorare le performance.

Per i decisori politici, la precisione di questi dati è inestimabile, fornendo le basi per strategie mirate ed efficaci. In un mondo dove l’armonia tra sviluppo economico e responsabilità ambientale è imperativa, Namea e Ramea tracciano la rotta verso un futuro più sostenibile.