I dati rivelati a ridosso dell’approvazione definitiva del nuovo memorandum ellenico

Austerità per chi? I tedeschi dalla crisi della Grecia hanno guadagnato 100 miliardi di euro

La stima diffusa dall’Iwh, uno dei principali istituti per la ricerca economica in Germania

[12 Agosto 2015]

Uno dei principali istituti di ricerca economica della Germania, il Leibniz-Institut für Wirtschaftsforschung Halle (Iwh), numeri alla mano ha dichiarato che il bilancio pubblico tedesco ha ricavato «benefici sostanziali» dalla crisi della Grecia. La pubblicazione del nuovo studio (in allegato), che prende in esame i conti pubblici degli anni che vanno dal 2010 al 2015, arriva in concomitanza con l’accordo tecnico appena raggiunto sul memorandum d’intesa per la Grecia, sul quale dovrà esprimersi anche il Parlamento tedesco.

In ballo c’è un nuovo prestito da 86 miliardi di euro verso il Paese ellenico, il terzo “piano di salvataggio” messo in piedi dalla troika dopo i 240 miliardi di euro già indirizzati verso la Grecia a partire dal 2010. In cambio, la troika chiede all’Ellade un nuovo pacchetto di riforme, comprendente tra l’altro stringenti vincoli di bilancio, privatizzazioni spinte e un fondo di garanzia da 50 miliardi di euro nel quale «potrebbe essere compreso – notano da Internazionale – anche lo sfruttamento di miniere e giacimenti di idrocarburi». Approcci alternativi, basati sugli investimenti in innovazione e la sostenibilità come quello di “solarizzare la Grecia” ultimamente proposto da Kumi Naidoo (il direttore esecutivo di Greenpeace International) non sono mai stati davvero oggetto di valutazione politica in Europa.

Per questo entro domani il Parlamento greco dovrà votare un memorandum in nuova versione, acconciato in un disegno di legge presentato dal governo di Alexis Tsipras ma sempre e comunque ispirato al principio dell’austerità esportato dall’area di influenza teutonica. Lo stesso accordo dovrà poi essere ratificato dai Parlamenti europei che prevedono tale procedura, tra cui quello tedesco. Un passaggio non scontato, visto la diffidenza con cui gran parte dell’opinione pubblica teutonica guarda ancora ai Paesi del sud Europa, e la Grecia in particolare.

Frau Merkel si è vista riconoscere i meriti di grande mediatrice per aver spiegato ai suoi cittadini la necessità di sostenere la Grecia, nonostante le sue malefatte. Il quadro sarebbe però stato più veritiero se al centro del dibattito – tra i tedeschi e non – fosse stata messa la verità illustrata oggi dall’Istituto per la ricerca economica di Halle: la Germania, dalla crisi greca, ha guadagnato 100 miliardi di euro. Una stima probabilmente al ribasso, dato che si basa soltanto sul risparmio negli interessi pagati dalla Germania sul debito, senza analizzare gli altri vantaggi probabilmente guadagnati sul terreno economico e industriale europeo.

«Il pareggio di bilancio pubblico in Germania – si legge nella ricerca dell’Iwh – è in gran parte il risultato dei minori pagamenti per interessi dovuti alla crisi del debito europeo. Tale ha comportato una riduzione dei tassi sui Bund tedeschi di circa 300 punti base (Bp), portando a un risparmio di interessi di oltre 100 miliardi di euro (più del 3% del prodotto interno lordo, Pil) nel corso del periodo che va dal 2010 al 2015. Una parte significativa di questa riduzione è direttamente attribuibile alla crisi greca.

Nel discutere i costi del salvataggio della Grecia per il contribuente tedesco, questi vantaggi non devono essere trascurati, in quanto tendono ad essere più grandi rispetto alle spese, anche in uno scenario – specificano dall’Istituto – in cui la Grecia non rimborsi nessuno dei suoi debiti».

Vantaggi simili sono stati registrati anche da altri paesi, come «gli Stati Uniti, i Paesi Bassi e la Francia» (l’Italia non è nominata dall’Iwh), anche se «gli effetti sono stati significativamente minori». Vada come vada, invece, la Germania può star sicura: dalla crisi della Grecia ci guadagnerà ancora.