Fao: per ridurre pressione migratoria necessario affrontare fame, cambiamenti climatici e povertà

Serve migliorare l'accesso alla terra e alle altre risorse, e costruire resilienza

[16 Giugno 2016]

Lo sviluppo rurale sostenibile ha un ruolo chiave per affrontare la fame, la povertà e le altre cause alla base dei fenomeni migratori, che stanno mettendo a dura prova la capacità di molti paesi di raggiungere i loro obiettivi di sviluppo – ha affermato il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva oggi. «La pressione migratoria che oggi sta causando grande preoccupazione a livello globale, è il risultato di guerre, conflitti e instabilità politica, ma la FAO invita a prestare la giusta attenzione ai fattori alla fonte di tali fenomeni», ha detto Graziano da Silva intervenendo alle Giornate europee dello sviluppo 2016 a Bruxelles.

Persistenti difficoltà economiche, povertà, insicurezza alimentare, cambiamenti demografici e climatici, oltre alle crescenti ingiustizie e pressione sulle risorse naturali stanno forzando milioni di persone a cercare una vita migliore altrove – ha sottolineato il Direttore Generale della FAO. Un fattore fondamentale per affrontare tale fenomeno è migliorare l’accesso alle terre, all’ acqua, al credito, ai mercati e alle tecnologie per i poveri rurali, in particolar modo per i piccoli produttori a livello familiare.

Organizzate dalla Commissione Europea, le Giornate europee dello sviluppo quest’ anno pongono l’ accento sull’Agenda 2013 per lo Sviluppo Sostenibile, recentemente approvata. Graziano da Silva ha sottolineato come il Secondo degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG2 in inglese N.d.T.) – porre fine alla fame, migliorare la nutrizione e promuovere pratiche di sviluppo sostenibile – rappresenti una sfida particolarmente difficile nelle aree rurali dell’Africa sub- Sahariana e in Asia meridionale, dove i livelli di povertà estrema e sottoalimentazione sono ancora molto alti.

Il Direttore Generale della FAO ha posto l’accento sull’importanza di contribuire a costruire la resilienza delle comunità rurali e favorire il loro accesso a opportunità di lavoro decenti, soprattutto per donne e giovani. Ha inoltre citato le misure di protezione sociale come sostegno importante nel momento del bisogno e come fonte di guadagno in grado di promuovere la nascita di piccole attività produttive.

«Abbiamo inoltre bisogno di investimenti in aree che producono veri benefici per i poveri, incluso il loro accesso a beni pubblici come l’istruzione, la salute, l’ acqua pulita e i servizi igienici», ha continuato.  Combattere l’impatto dei cambiamenti climatici è fondamentale per raggiungere il Secondo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, ha continuato Da Silva. «La comunità internazionale deve agire per aiutare i paesi ad entrare nella fase successiva, che comprende identificare strategie di adattamento specifiche, opportunità di finanziamento, trasferimento di tecnologie e una solida raccolta di dati». La FAO, da parte sua è pronta, ad affiancarsi ai paesi membri per aiutarli ad identificare strategie di adattamento specifiche, come l’implementazione di pratiche e tecniche dell’ “agricoltura intelligente dal punto di vista climatico” (“climate smart agricolture“) ha affermato Da Silva.

Il Direttore Generale ha inoltre sottolineato il legame tra l’ SDG2 e la Resistenza agli Antibiotici (AMR acronimo inglese N.d.T.), che  spesso é il risultato di un utilizzo non controllato di farmaci per il trattamento o la prevenzione di malattie nell’allevamento, nell’acquacoltura o nella produzione di cereali. Pratica che può portare all’emergere di micro-organismi resistenti agli antibiotici. Notando come buoni progressi siano già stati fatti grazie al Global Action Plan dell’OMS, la FAO, che opera a stretto contatto con l’Organizzazione Mondiale della Salute Animale (OIE), crede che debba essere fatto di più, ha continuato Graziano da Silva.

«Vorrei poter contare sul supporto dei Paesi europei attraverso contribuzioni volontarie, siano esse di tipo finanziario o di expertise», ha affermato, sottolineando come la difficoltà di trovare personale qualificato in questo ambito possa essere affrontata attraverso il distaccamento di esperti nazionali.
  
Nel suo intervento, Graziano da Silva ha ringraziato l’Unione Europea per il supporto ai programmi e progetti della FAO nel mondo. In particolare per le attività congiunte come la EU Food Facilty che fu ideata per rispondere alla crisi alimentare del 2007-08 e il Programma Food and Nutrition Security Impact, Resilience, Sustainability and Transformation Programme (FIRST) per la mobilitazione di esperti per fornire supporto alla formulazione di politiche e alla costruzione delle capacità nei paesi.

di Fao