In Lombardia ogni 5 ore spunta un bosco grande come un campo di calcio

Cresce la superficie boschiva, ma quella pro-capite rimane molto al di sotto della media italiana ed europea

[21 Gennaio 2015]

Se è vero che la Lombardia è una delle regioni italiane a più alto consumo di suolo, l’ultimo “Rapporto sullo stato delle foreste” rivela un elemento abbastanza inatteso: «il bosco lombardo aumenta ogni 5 ore della superficie di un campo di calcio». Figurativamente parlando, s’intende.

Secondo l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste (Ersaf) «è lo sforzo che fa il nostro territorio per contrastare l’andamento in senso diametralmente opposto del pianeta: dove un bosco pari a un campo di calcio si perde ogni minuto. Detto in altri termini: in un mese e mezzo le foreste del mondo si riducono di una superficie pari a tutti i boschi della Lombardia. L’impari battaglia registra nel 2013 un aumento nella stima della superficie boscosa lombarda a 622.811 ettari, + 0,2% rispetto all’anno precedente, confermando la Regione al 3° posto in Italia per superficie forestale, con il 7% delle foreste italiane».

Ma la cosa cambia se il dato dell’estensione delle foreste viene rapportato alla densissima e crescente popolazione lombarda  che, tra il 2012 e il 2013, è aumentata dell’1,8%: i  metri quadri pro-capite di foresta sono scesi dai 634 ai 624, più o meno lo standard degli ultimi anni, ben al di sotto dei 1.700 m2 italiani o dei 3.200 m2  europei.

I boschi lombardi sono distribuiti su 46.859 ettari in pianura (7,5% del totale), 81.999 ettari in collina (13,2%) e 493.953 ettari in montagna (79,3%). Il trend riscontrato nel rapporto rispecchia quello osservato negli ultimi anni, con il bosco montano che aumenta di 700 ettari (+0,1% rispetto al 2012) a causa dell’avanzata naturale della vegetazione, che determina anche l’espansione del bosco planiziale che guadagna 454 ettari (+0,9%).  La collina cresce, ma con valori minori (+275 ha, +0,3%). L’incremento dei nuovi boschi è in sostanza localizzato per il 49% in fascia montana, per il 32% pianura e per il 19% in collina.

Presentando il rapporto, la presidente Ersaf, Elisabetta Paravicini, ha evidenziato che «Il bosco lombardo costituisce un polmone ecosistemico di grandissimo rilievo nella regione più industriale del paese», ma ha sottolineato anche «la valenza economica strategica in riferimento all’attrattività turistica: le foreste lombarde sono bellissime!. Ersaf gestisce 20  foreste di proprietà di Regione Lombardia, puntando a creare e consolidare buone pratiche di gestione che siano d’esempio per tutto il territorio, a cominciare dalla certificazione, rinnovata proprio a fine dicembre a seguito di accurate ispezioni, di buona gestione forestale secondo gli schemi FSC e PEFC. E’ stato in questo modo riconosciuto il rinnovato impegno di Ersaf, sottolineato anche dall’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione delle “Linee di indirizzo per il rinnovo della certificazione forestale delle Foreste di Lombardia”. Con il rinnovo,  la certificazione è stata estesa anche alla catena di custodia:  in questo modo tanto i lotti boschivi, quanto il legname da opera e la legna da ardere prodotti in amministrazione diretta, potranno essere venduti come certificati sia PEFC che FSC. La certificazione è uno degli impegni presi con la Carta delle Foreste firmata 10  anni fa da Regione ed Ersaf, che prevede una gestione condivisa, tramite il “Contratto di foresta”, da parte dei diversi soggetti del territorio».

La provincia con più  bosco regionale è quella di  Brescia (27,3%), seguita da Sondrio (18,5%); Bergamo (18,4%);  Como (10,2%); Varese (8,8%); Lecco (6,9%); Pavia (6%); Milano (1,%); Cremona (0,6%); Mantova e Monza-Brianza (0,5%);  Lodi (0,4%)

L’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, ha concluso: «Una superficie a bosco è tanto più utile quanto più è gestita, monitorata, curata da agricoltori, imprenditori, consorzi”. Il nuovo Programma di sviluppo rurale prevede misure specifiche sul comparto: sono previsti aiuti per 127 milioni di euro, ai quali devono aggiungersi altri 50 milioni di euro di trascinamenti per mancato reddito e per manutenzione agli impianti di arboricoltura sul PSR 2007-2013. Più dettagliatamente, 24 milioni sono destinati alla realizzazione e miglioramento di infrastrutture logistiche e di servizio per la movimentazione dei prodotti legnosi, per tener conto delle difficoltà di prelievo che esistono in molte aree boschive difficilmente accessibili; 62,25 milioni di euro per finanziare impianti di pioppo o di arboricoltura; 30 milioni per la prevenzione del dissesto idrogeologico nei boschi e per la prevenzione di danni da incendi boschivi, oltre alla sistemazione dei boschi colpiti da incendi forestali o altre calamità naturali. Inoltre, 11 milioni di euro costituiranno la dote per gli investimenti in impianti e attrezzature per la prima lavorazione in aree di raccolta e stoccaggio, con l’obiettivo di incrementare i livelli di redditività e rendere economicamente più sostenibile la gestione delle foreste lombarde».