Interpol e Forestale: i gruppi terroristici si finanziano con il traffico di avorio e specie protette

Chiusura del Corpo forestale dello Stato: contestato Patrone, capo del Cfs. «Renzi, rottamalo»

[29 Gennaio 2016]

Uno studio realizzato dall’Interpol e dal Corpo forestale dello Stato (Cfs) spiega che «Il traffico di avorio risulta essere  una delle fonti di finanziamento primarie dei gruppi armati collegati, a vario titolo, ai terroristi di Al Qaeda e all’ISIS», cioè lo stato Islamico/Daesh, Il denaro ricavato, da questi traffici illeciti infatti, costituisce anche una parte considerevole delle entrate delle milizie irregolari in molti Paesi africani».

L’ispettorato Generale del  Cfs aggiunge che «Le violenze sulla natura, oltre che creare un danno spesso permanente alla biodiversità del pianeta, sono fonte di profitto per il terrorismo internazionale».

Secondo l’United Nations environment programme (Unep), il traffico illegale di animali e piante e dei prodotti derivati supera i 20 miliardi di dollari l’anno e arriva a  200 miliardi comprendendo anche il traffico di legname e pesca illegale.

Il Wildlife Crime Working Group dell’Interpol,, che ha realizzato lo studio, combatte anche contro il Wildlife Trafficking con la partecipazione del  personale del Cfs, «Impegnata non soltanto a livello internazionale ma anche in prima linea in ambito nazionale al contrasto del traffico illecito di specie di animali e vegetali in via d’estinzione» dice l’Ispettorato Generale.

Dal convegno ”Traffico di specie protette e terrorismo” che si è tenuto ieri a Roma, è emerso che nel 2015 i 28 nuclei operativi e i 27 servizi territoriali del Servizio Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora

(Cites) della Forestale hanno effettuato 65.779 accertamenti, di cui 64.129 in ambito doganale e 1.650 sul territorio nazionale. Alla Cfs sottolineano che «Tra le principali specie controllate si annoverano tartarughe, pappagalli, primati, felini, boidi e rapaci diurni e notturni. Sono quasi 200 i sequestri effettuati scaturiti dalla contestazione di 70 illeciti penalmente rilevanti e 94 illeciti amministrativi. Il valore della merce sequestrata ammonta a circa 1 milione di euro».

Il convegno è stato che l’occasione per presentare il nuovo calendario 2016 del Servizio Cites del Cfs,  dedicato alle scimmie antropomorfe e i sindacati della Forestale hanno colto l’occasione per mettere in atto una protesta contro il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, che partecipava al convegno insieme  a Tullio Del Sette, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri dove è destinata a confluire la Forestale dopo il suo scioglimento voluto dal Governo.

Esponenti delle diverse sigle sindacali della Forestale hanno duramente contestato Patrone, considerato uno degli artefici della soppressione del Cfs,  facendolo anche oggetto di un  simbolico lancio di coriandoli e stelle filanti.

I Segretari Generale del SAPAF Marco Moroni, dell’UGL CFS Danilo Scipio, del SNF Andrea Laganà, della CGIL CFS Francesca Fabrizi e del DIRFOR Maurizio Cattoi, sottolineano in unb comunicato congiunto: «Abbiamo deciso di sostituire le uova con i coriandoli solo ed esclusivamente per il rispetto dell’Istituzione che Patrone ancora oggi purtroppo rappresenta, ma la persona, che non gode più di alcuna forma di considerazione da parte del personale, avrebbe meritato ben altre forme di protesta visto tutto il male che sta facendo ai Forestali. La militarizzazione coatta dei dipendenti e delle funzioni di tutela ambientale, oltre a rappresentare una inaccettabile violazione dei diritti costituzionali dei lavoratori, sembra voler ripercorrere un’esperienza vecchia di quasi un secolo, che durò fortunatamente solo pochi anni, che vide l’allora Corpo della regia guardia per la pubblica sicurezza confluire nell’Arma dei Reali Carabinieri».

I sindacati del Cfs ricordano che Patrone è stato nominato addirittura quando ministro delle politiche agricole era ancora Gianni Alemanno e dicono: «Dopo dodici anni di comando, unico caso nelle Forze di Polizia, chiediamo al “rottamatore” Renzi di porre fine a questo mandato, restituendo un minimo di dignità alla figura di capo del Corpo che dovrà accompagnarci in questo difficile quanto epocale momento: sarebbe un gesto di rispetto nei confronti dei Forestali che, nonostante tutto, continuano a garantire la sicurezza ambientale e agroalimentare ai cittadini!»