Proteggere il mare dell’Antartide per triplicare le aree marine protette del mondo

Summit Ccalmr in Germania: il problema sono le concessioni di pesca

[12 Luglio 2013]

In base a come andrà il summit della Commission for the Conservation of Antarctic Marine Living Resources (Ccamlr) in corso a Bremerhaven, in Germania, che dal 15 luglio riunirà i rappresentanti di 24 Paesi e dell’Unione europea, nei prossimi giorni le aree marine protette del mondo potrebbero raddoppiare o addirittura triplicare.  

Lo Special meeting della Ccamlr sta valutando quali e quante aree dell’Oceano Antartico mettere sotto tutela e il problema è come conciliare questo con alcuni diritti di pesca.

Sul tavolo di Bremerhaven ci sono due proposte: la East Antartica Mpa, una grande area protetta dell’Oceano Meridionale intorno Antartide orientale, proposta dall’Ue, dall’Australia e dalla Francia, e la Ross Sea region Mpa, una serie di aree protette nel  Mare di Ross, avanzata da Usa e Nuova Zelanda.

L’Area proposta fatta da europei ed australiani comprende sette  Amp: Gunnerus,  Enderby, MacRobertson, Prydz,  Drygalski, Wilkes, D’Urville Sea-Mertz.

Mike Moore, l’ex primo ministro della Nuova Zelanda, che ha presentato la proposta congiunta Usa-Nuova Zelanda, ha spiegato: «La dimensione totale dell’area marina protetta che proponiamo è  circa 3 volte e mezzo la dimensione del Texas».

Secondo Jim Barnes, a capo dell’Antarctic and Southern Ocean Coalition, «la zona del Mare di Ross è una delle poche regioni relativamente incontaminate rimaste negli oceani del mondo. Ed è ricca di fauna selvatica, tra cui grandi balene, pinguini, foche e albatros. Allo stesso modo, lungo la costa orientale dell’Antartide, c’è un’altra grande concentrazione di fauna selvatica, vita selvatica carismatica, così come tutti gli animali più piccoli dai quali dipende la catena alimentare dipende».

Entrambe le aree sono in acque internazionali e per istituire aree marine protette occorre il consenso di tutti i Paesi aderenti al Ccamlr. Quando il gruppo si è riunito lo scorso autunno non è riuscito a trovare un accordo perché Russia, Cina e Ucraina  sono preoccupate di perdere i diritti di pesca in questi mari.

Secondo Barnes un possibile compromesso sarebbe quello di realizzare aree marine protette a “scadenza” o a  rotazione, ma ai Paesi con una concezione più “conservazionistica” questa idea non piace.

«È come creare un parco nazionale – dice Barnes alla Radio nazionale Usa Npr – e non dovrebbe avere improvvisamente una battuta d’arresto. Ecco, questo è uno dei temi davvero controversi che rimangono».

La proposta originaria per l’area del Mare di Ross è già stata rivista per consentire la pesca in una parte dell’area protetta, per soddisfare le nazioni che attualmente catturano gli austromerluzzi dell’Antartide.

Ma Karen Sack, del Pew Charitable Trusts, non è d’accordo: «E’ anche un cattivo compromesso perché sarebbe molto difficile sapere se le navi da pesca rispetteranno le regole di pesca proposte in questa remota regione. Così ci auguriamo che questi Paesi lavorino insieme, riconoscendo che per la gestione e per l’integrità dell’ecosistema è importante chiudere completamente l’intera area».

Infatti una cosa è realizzare una gigantesca area marina protetta in un’area dove non esiste la pesca industriale, ma in Antartide la pesca è molto sviluppata  e quindi la posta in gioco è notevolmente alta.

«E ‘sempre difficile per i paesi a Prendere una decisione tra profitti a breve termine per l’industria ei benefici a lungo termine per l’ambiente», sottolinea la Sack.

Gli oceani nel loro insieme sono minacciate dalla pesca eccessiva, l’inquinamento marino, l’acidificazione degli oceani e altri stress. Le riserve marine possono aiutare ad alleviare lo stress, fornendo rifugio per alcune specie sotto pressione. Per questo i leader mondiali hanno fissato un obiettivo internazionale del 10% di mari ed oceani protetti. Attualmente solo l’1% degli oceani è protetto e una buona parte della protezione si deve al presidente meno ambientalista della recente storia statunitense: George W. Bush, che ha istituito parchi in grandi aree delle acque territoriali degli Usa nelle Hawaii e nelle isole Marianne.

Se tutte le zone attualmente sotto esame per la protezione intorno Antartide venissero approvate, le aree marine protette arriverebbero a coprire il 3% degli oceani del mondo, un grande passo, ma ancora moltissima strada da fare per arrivare al 10%.