Le tecnologie dell’informazione essenziali per rendere autonome le donne povere delle comunità rurali

Le donne sono più esposte alla povertà e sono vulnerabili di fronte agli shock di natura economica e climatica

[8 Marzo 2018]

In occasione della Giornata internazionale della Donna, l’International fund for agricultural developmentes, l’United Nations food and agriculture organization (Fao) e il World food programme (Wfp) sottolineano «Il ruolo svolto dalle tecnologia dell’informazione e delle telecomunicazioni (Tic) quando si tratta di aiutare le donne ad accedere all’autonomia economica, a far sentire la loro voce e a migliorare la loro situazione.

Ogg, durante un’iniziativa a Roma per celebrare l’8 marzo, le tre agenzie Onu evidenzieranno il modo in cui l’innnovazione delle Tic è in grado di moltiplicare le possibilità di integrazione nelle filiere e di sviluppare imprese che vadano a profitto delle donne e ne migliorino l’accesso all’educazione e all’informazione.

Ifad, Fao e Wfp, ricordano che «Un buon numero di donne, soprattutto le giovani donne che risiedono in ambiente rurale, non hanno accesso a risorse produttive quali la terra, il credito e le tecnologie. Le donne sono al traino dal punto di vista dell’accesso alle Tic con, nei Paesi a basso reddito o a reddito medio, solamente il 41% delle donne che possiedono un telefono cellulare contro il 46% degli uomini. Nelle sub-regioni dell’Asia del Sud, dell’Asia dell’Est e del Pacifico, circa i due terzi delle donne non possiedono un telefono mobile. Le donne residenti nelle zone rurali spesso faticano ad accedere alle cure sanitarie, all’educazione, al lavoro decente e alla protezione sociale. E’ per questo che le donne sono maggiormente esposte alla povertà e sono vulnerabili di fronte agli shock di natura economica e climatica».

Secondo le agenzie Onu, «Le Tic sono particolarmente interessanti se si vogliono aprire nuove prospettive economiche per le donne delle zone rurali. Ad esempio i telefoni cellulari e gli smartphone permettono di ottenere delle informazioni in tempo reale sui prezzi praticati nei diversi mercati e di scegliere con cognizione di causa i luoghi e i momenti più vantaggiosi per vendere o comprare. Gli studi dimostrano che le donne che guadagnano dei soldi sono più inclini degli uomini a spenderli per l’alimentazione della famiglia e l’educazione dei bambini».

Il presidente dell’Ifad, Gilbert F. Houngbo, ha sottolineato che «L’autonomizzazione delle donne e l’eguaglianza tra i sessi sono indissociabili dagli obbiettivi dello sviluppo sostenibile. All’Ifad abbiamo constatato che. se sono intelligentemente progettate, accessibili e facilmente utilizzabili, le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni sono dei potenti catalizzatori dell’autonomia politica e sociale delle donne e dell’eguaglianza tra i sessi».

Per esempio, in Mozambico e Tanzania l’Ifad appoggia un progetto nel quale agli abitanti dei villaggi vengono offerti sia strumenti tecnologici che una formazione finanziari, Più della metà di questi progetti, che puntano a passare dal pagamento in contanti al pagamento elettronico, sono gestiti da donne. In questo modo, non solo gli agricoltori accedono al settore finanziario formale ma sono meglio informati sui prezzi di mercato, il che permette loro di accrescere i benefici e di risparmiare.

Il direttore della Fao,  José Graziano da Silva, ha aggiunto che «L’espansione mondiale della cultura dell’informazione è profondamente pregiudizievole per le donne che vivono nelle zone rurali dei Paesi poveri. Si ritrovano spesso dal lato sbagliato della barricata digitale perché risiedono in Paesi in via di sviluppo, perché vivono in ambiente rurale e perché sono delle donne. Se gli interessi e i bisogni delle donne e delle ragazze delle zone rurali vengono tenuti di conto, le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione sono in grado di contribuire considerevolmente al progresso dell’uguaglianza tra i sessi e al miglioramento dei mezzi di sussistenza in ambiente rurale».

La Fao, nel quadro dell’iniziativa dei Dimitra Clubs, stimola l’azione e la partecipazione collettiva degli abittanti dei villaggi, e in particolare delle donne, alle attività di sviluppo nelle comunità isolate del Niger e della Repubblica democratica del Congo. Mettendo insieme i circuiti di  comunicazione tradizionali e le Tic e collaborando con le stazioni radiofoniche comunitarie, i Dimitra Clubssono diventati potenti agenti di cambiamento nel settore agricolo, ma anche per quanto riguarda temi spesso tabù come la violenza sessista, l’Aids e i matrimoni con le minorenni.

Oggi alle celebrazioni per l’8 marzo alla sede Ifad di Roma interviene anche Danielle Nierenberg, presidente di Food Tank che evidenza i mezzi che permettono alle donne di superare l’esclusione e di partecipare attivamente all’economia ricorrendo alle Tic. Inoltre, la giornata servirà anche a esaminare le politiche e i quadri giuridici più adatti a facilitare l’accesso alle Tic e il loro impiego intelligente per lo sviluppo rurale.

Anche David Beasley, direttore esecutivo del Wfp, è convinto che «Le tecnologia digitali possono trasformare le vite a condizione di essere messe nelle mani delle persone che ne hanno bisogno. Ecco perché ci sforziamo, giorno dopo giorno,  di facilitare l’accesso delle donne delle aree rurali a queste tecnologie. Ogni volta che un’agricoltrice utilizza un’app del Wfp per vendere i suoi raccolti, la prosperità della sua famiglia e della sua comunità progredisce e non facciamo un passo in più in direzione dell’uguaglianza tra i sessi»

Il Wfp ha realizzato Scope, una piattaforma digitale di gestione dei beneficiari che conta 26 milioni di persone e punta a garantire che il sostegno più adatto raggiunga il più rapidamente possibile la persona che ne ha bisogno. In Bangladesh, tra i rifugiati musulmani rohingya fuggiti dalla persecuzione perpetrata contro di loro dai buddisti del Myanmar, sono le donne più anziane di ogni famiglia che ricevono un finanziamento mensile per acquistare riso, lenticchie e legumi dai rivenditori ambulanti autorizzati dal Wfp che conclude: «In questa maniera, si migliora la sicurezza delle donne e delle ragazze che hanno dei carichi meno pesanti da trasportare fino a casa loro».