Seeds con il progetto Green.eu per far conoscere e diffondere la green economy

Nel Centro di ricerca interuniversitario due membri del think tank di greenreport, Ecoquadro

[9 Gennaio 2015]

Il progetto Green.eu (European Global Transition Network on Eco-Innovation, Green Economy and Sustainable Development), uno dei primi grant Horizon 2020 dell’università di Ferrara, durerà 4 anni e prenderà il via formalmente con il kick off meeting previsto ad inizio marzo a Bruxelles, con la partecipazione del Centro di ricerca interuniversitario Sustainability, Environmental Economics and Dynamics Studies (Seeds),  promosso e costituito dai Dipartimenti di Economia dell’Università di Ferrara, dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università di Bologna, diretto dall’economista Massimiliano Mazzanti, membro della prima ora del think tank di greenreport, Ecoquadro. Insieme a lui, di nuovo all’interno sia di Seeds che di Ecoquadro, anche l’economista Simone Borghesi.

Insieme agli italiani di Seeds, oltre al capofila Centre for European Economic Research (Germania), partecipano a Green.eu la Foundation Tecnalia Research and Innovation (Spagna), il Maastricht Economic and Social Research Institute on Innovation and Technology, la Netherlands Organization for Applied Scientific Research, il King’s College London, il Technical Research Institute of Sweden, la Stellenbosch University (South Africa), l’UCL London, la KnowlEdge Srl (Italia), ed il Local Governments for Sustainability (Germania).

Come spiega Mazzanti, «la rete green.eu è progettata per affrontare l’analisi e la diffusione di conoscenze dei processi legati alla “green economy”: ad esempio, un obiettivo importante è identificare i successi ed i fallimenti per l’effettiva adozione di tecnologie che possano creare risultati vantaggiosi per tutti. La rete consoliderà i concetti relativi alla eco-innovazione e il loro ruolo in attuazione di una strategia di economia verde volta a raggiungere lo sviluppo sostenibile, coinvolgendo paesi industrializzati e in via di sviluppo, così come quelli in transizione. Inoltre, la rete svilupperà linee guida per l’integrazione delle strategie di eco-innovazione e l’economia verde nel lavoro della Commissione europea. Un altro elemento importante sarà il trasferimento di eco-innovazione e il dialogo tra le diverse parti del mondo (con legami Nord-Nord, Nord-Sud, Sud-Nord e Sud-Sud). ‘personalizzando’ le esigenze di strategia dei paesi sviluppati e paesi in transizione, mediante la definizione di best practices su policy e management».