Economia circolare: l’Enea presenta la piattaforma italiana

L’Italian way for circular economy e la Carta Icesp

[1 Giugno 2018]

Con la firma della  Carta Icesp (Italian Circular Economy stakeholder platform), che ne definisce finalità, interessi comuni e strumenti operativi, l’Enea ha lanciato la  Piattaforma italiana per l’economia circolare, che guida in qualità di rappresentante del mondo della ricerca e unico membro italiano nel gruppo di coordinamento della piattaforma europea Ecesp (European Circular Economy stakeholder platform).

Enea spiega che l’Ecesp è un «Luogo di confronto sulle varie iniziative nazionali per portare il modello italiano in Europa, la piattaforma si configura come un “network di network” con l’obiettivo di creare un punto di convergenza nazionale su iniziative, esperienze, criticità e prospettive dell’economia circolare».

L’obiettivo di Enea è quello di «creare un punto di convergenza nazionale sulle iniziative, le esperienze, le criticità, le prospettive e le aspettative sull’economia circolare che il sistema Italia vuole e può rappresentare in Europa con un’unica voce, promuovendo il modo italiano di fare economia circolare». L’Italian way for circular economy.

Presentando l’Icesp, il presidente dell’Enea, Federico Testa, ha detto che «L’economia circolare in questo momento è assolutamente di moda e piace a tutti, però non vuol dire solo smaltimento intelligente dei rifiuti ma partire dal primo step del processo produttivo e pensare a come ottenere il risultato finale. Noi ci crediamo molto perché siamo assolutamente convinti che se vogliamo passare dagli slogan alla realtà serve tanta competenza. Ora, però, c’è bisogno di mettere attorno al tavolo chi ci vuole lavorare davvero e iniziare a fare sul serio. E’molto difficile ma si deve iniziare per coordinare tante iniziative sul territorio che spesso non si parlano. Enea ha avuto l’opportunità di entrare nella piattaforma europea degli stakeholeder e ne siamo orgogliosi, quindi vogliamo replicare questo schema a livello nazionale e territoriale, perché senza non se ne fa niente e per andare avanti. Siamo aperti a tutti coloro che vogliano far parte di questa piattaforma che vuole agire concretamente. Come Enea mettiamo a disposizione la nostra presenza a livello europeo perché le realtà italiane possano avere ascolto anche in Europa».

Tra i primi firmatari della Carta Icesp ci sono Ama, Confindustria, Cna, Enel, Hera, Intesa San Paolo, Remedia, Unicircular, Unioncamere, Ilva, Alma Mater Universita’ di Bologna, Fondazione Sviluppo sostenibile, Agenzia per la coesione territoriale, Anci, ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, Regioni Emilia-Romagna, Puglia e Lazio.

Roberto Morabito, direttore del dipartimento di sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali dell’Enea sottolinea che «In virtù della selezione all’interno del Gruppo di Coordinamento di Ecesp, a Enea è stato chiesto di svolgere il ruolo di Hub nazionale per l’economia circolare da parte della Commissione europea. E’ in questo ambito che Enea  ha promosso la nascita di ICesp, con l’obiettivo, tra gli altri, di diffondere le eccellenze italiane e il nostro modo di fare economia circolare partendo dalle tradizioni e dalle tipicità del territorio associate ai modelli culturali, sociali e imprenditoriali che lo caratterizzano. Così, il sistema Paese e il suo modello economia circolare verranno rappresentati in Europa da un’unica voce».

Icesp opererà attraverso una piattaforma web che facilita lo scambio di informazioni e buone pratiche, consultazioni periodiche in vista delle riunioni del Gruppo di Coordinamento e attività operative e di consultazione attraverso Gruppi di Lavoro sui diversi temi inerenti l’economia circolare, aperti alla più ampia partecipazione di tutti gli attori italiani interessati. Enea  trasferirà le informazioni dall’Europa all’Italia e viceversa. Grazie all’interazione tra i vari Gruppi di Lavoro, si produrranno position paper e report e si organizzeranno workshop tematici.

Morabito aggiunge: «Alla nostra proposta di realizzazione di questa piattaforma italiana, hanno aderito diversi rappresentanti di rilievo del settore dell’economia circolare provenienti dal mondo della ricerca, della Pubblica Amministrazione nazionale e locale e dell’impresa. Con la creazione della Piattaforma europea gli Stati membri hanno l’opportunità di collaborare e proporre, a partire dalle loro esperienze, soluzioni a sfide intersettoriali e specifiche sostenendo questo innovativo modello di economia».

Fulvia Raffaelli, della Commissione europea, ha evidenziato «L’economia circolare è un piano di rilancio industriale per un nuovo paradigma che punti a sostenibilità e innovazione. Un elemento dell’ingranaggio di trasformazione dell’assetto produttivo in Europa, parte integrante della strategia industriale adottata a settembre 2017 e in armonia con le strategie di bioeconomia. Approcci non diversi ma complementari l’un l’altro».
Morabito  conclude: «Una piattaforma anche per capire dove stiamo andando e come ci stiamo andando, perché la misurazione e importante e per “mettere a sistema” il Paese con una serie di indicatori, dal livello macro, il Paese, a quello micro, i territori. Anche per sottolineare il ruolo dei territori e delle città  nel motore dell’economia circolare, con un approccio culturale che tenga conto degli stili di produzione locali».