Fase 2: da Green Italia il decalogo per oltre la crisi sanitaria e economica

Rossella Muroni: una società più giusta e sostenibile è la strada per aiutare insieme lavoro e ambiente

[4 Maggio 2020]

Secondo Green Italia «In piena crisi sanitaria, senza delle vere certezze per il domani, il Paese ha bisogno di una guida che lo indirizzi verso la ripartenza economica e sociale. C’è una sola strada da percorrere, quella del Green deal: una strategia di sviluppo dell’Italia che sia allo stesso tempo sostenibile, giusta e equa; ma soprattutto che sia capace di guardare avanti, cercando risposte diverse da quelle date nel recente passato. Se tutti noi vogliamo il ritorno alla normalità, dobbiamo capire che la normalità attesa, quella che dobbiamo costruire per il futuro, non potrà essere uguale a quella che avevamo. Semplicemente perché quella normalità era il problema. Innovazione e giustizia sono le parole chiave». per questo la coalizione politica ambientalista lancia un decalogo per la rinascita del Paese dopo il coronavirus, con «l’intento di diffondere lo stesso entusiasmo che circolava nel dopoguerra, e quella stessa operosità degli anni ’50 e ’60 impegnata, questa volta, nel segno dello sviluppo sostenibile». Ecco i 10 punti: 1. Lo sviluppo che vogliamo: sostenibile, ecologico, umano. 2. Circolare e senza CO2, economia e lavoro green a prova di clima. 3. Le opere utili al Paese: rigenerazione urbana, sicurezza sui cantieri, cura del territorio. 4. La scuola di domani: innovazione, formazione, 10 in condotta al futuro. 5. Il nostro welfare: tutela dei diritti, giustizia sociale, lotta alle disuguaglianze, salute e ambiente. 6. Sanità pubblica e accessibile, più medici e infermieri, posti letto e presidi territoriali. 7. La chiave per il futuro: investimenti in ricerca, agricoltura, turismo, cultura, tecnologia digitale. 8 L’aria in città, una mobilità pulita: biciclette, auto elettriche, trasporto pubblico. 9. Rinascita e coraggio dell’Italia, il Fattore Donne. 10. L’Europa dei popoli e di una sola comunità: equa ed inclusiva. In 10 punti vengono sistematizzati tutti i principali snodi per guardare oltre l’emergenza e orientare la Fase 2 verso l’unico modello possibile in grado di gettare delle fondamenta “sane” per il Paese che sarà,

I co-portavoci di Green Italia, Annalisa Corrado e Carmine Maturo, spiegano che »In Italia i lavoratori verdi sono già oggi più di 3 milioni, più del 13,4% degli occupati totali. Fondamentale è la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente: per esempio misure come l’eco-bonus e il sisma-bonus hanno mosso quasi 29 miliardi di investimenti con un impatto per oltre 432mila occupati nel 2019. Ma nel Paese che vogliamo c’è anche una scuola che parli la lingua dell’innovazione, unendo l’approccio teorico a quello pratico; e ancora la tutela dei diritti, la giustizia sociale, la lotta alle disuguaglianze, e la cancellazione della contrapposizione tra salute e lavoro perché nessuno debba più trovarsi a scegliere tra l’uno o l’altro, l’incremento delle risorse per la sanità pubblica concentrandosi sulla medicina di base e di prossimità e intensificando il legame con il territorio. E poi, gli investimenti dedicati al futuro, che vanno dalla ricerca alla tecnologia, per riuscire a valorizzare le risorse che già oggi fanno dell’Italia un’eccellenza».

L’economia circolare, la crescita senza CO2, la società solidale, insieme alla cura del territorio e alla ricerca, alla scuola e alla sanità pubblica, alle donne e al lavoro, all’Europa, e alle città, formano alcuni dei capisaldi del ‘nuovo umanesimo ecologico’ pensato da Green Italia; e delineato nel decalogo della campagna, “Non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema”, promossa sui canali social dell’associazione.

La pensa così anche la deputata de Liberi e Uguali Rossella Muroni: «Non è il ritorno alla normalità quello che dobbiamo cercare, invece dobbiamo avere l’ambizione di costruire un mondo nuovo, una società più giusta, più sostenibile. È fondamentale avanzare sul fronte della lotta al mutamento climatico e fare del Green Deal l’occasione per una ripartenza diversa. Investire su uno sviluppo sostenibile aiuterebbe non solo l’ambiente, ma anche la nostra economia e l’occupazione messe a dura prova dal coronavirus. Lo dicono i numeri e non è un caso se il Premier Conte nell’informativa alle Camere ha annunciato un rafforzamento delle detrazioni per l’edilizia sostenibile. I bonus casa, dall’ecobonus al recupero edilizio passando per il sismabonus, nel 2019 hanno mosso 28,9 miliardi di investimenti con un impatto per oltre 432 mila occupati secondo le elaborazioni di un recente rapporto di Cresme e Servizio studi della Camera. GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere ci dice che i green job al 2018 in Italia sono 3,1 milioni, il 13,4% del totale dell’occupazione complessiva e che rispetto all’anno precedente l’occupazione green è cresciuta con un incremento del +3,4% rispetto al +0,5% delle altre figure professionali. Grazie al “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia” realizzato dal Circular Economy Network sappiamo, inoltre, che le persone impiegate nei settori ‘circolari’ nel nostro Paese sono il 2,06% del totale. Per questo è importante sostenere il potenziale di questo settore avanzato con norme chiare e adottando alla svelta i decreti end of waste che ancora mancano all’appello. Ed ecco perché realizzare un ambizioso e coerente Green deal è la strada giusta per dare agli italiani la prospettiva di un lavoro di qualità e di un futuro prospero e sostenibile».

Corrado e Maturo evidenziano che «Non bisogna dimenticare il ruolo delle città sempre più interconnesse e pronte a fare il salto di qualità che le porti a livello della media europea – concludono i due ecologisti – la mobilità sostenibile con più biciclette, un’adeguata infrastruttura di ricarica per auto e mezzi elettrici, l’implementazione del trasporto pubblico, i biocarburanti e in particolare il biometano. E riconoscere alle donne, la maggioranza del Paese, il giusto ruolo pensando a strumenti adeguati affinché questo accada, dalla flessibilità dei congedi alla parità delle remunerazioni al monitoraggio delle carriere. Infine l’Europa, che in questi anni sull’ambiente è riuscita a salvarci, non può più essere un guardiano dei meccanismi nazionali di bilancio e come sta cercando di dimostrare in questa emergenza pandemica può diventare una vera comunità, a cominciare dalla solidarietà economica per finire con politiche omogenee sui migranti».

Oggi alle 16.00, nel webinar “E dopo? Idee e riflessioni per uscire in avanti dal tempo della pandemia” – che sarà possibile seguire sul sito di Green Italia sulla pagina facebook – si discuterà proprio dell’Italia post-Covid-19 offrendone diverse visioni: insieme con la Muroni a moderare l’incontro, interverranno l’ex ministro e portavoce dell’Asvis Enrico Giovannini (ora nella task-force sulla Fase 2), la professoressa di bio-statistica Francesca Dominici (alla guida del team dell’Harvard data science che ha studiato la possibile correlazione tra polveri sottili e virus), il filosofo Mauro Ceruti, e il segretario generale di CittadinanzAttiva Antonio Gaudioso.