Si chiude così l’esposto del Forum ambientalista contro Enel green power

Geotermia, il tribunale di Grosseto archivia le accuse contro Bagnore 3 e 4

«La notizia di reato risulta infondata per insussistenza del fatto in riferimento ad entrambi i reati ipotizzati», ovvero “getto pericoloso di cose” e “inquinamento”

[5 Novembre 2019]

Dal tribunale di Grosseto è arrivata l’archiviazione definitiva per la causa di tipo penale sulla geotermia amiatina intentata dal Forum ambientalista – rappresentato da Roberto Barocci – nei confronti di Massimo Montemaggi e Orsucci Paolo, rispettivamente responsabile della geotermia e responsabile della conduzione delle centrali amiatine di Enel green power: durante l’inchiesta infatti «non sono emerse condotte contra legem» né condotte moleste riguardo alla qualità dell’aria legate alle due centrali Bagnore 3 e 4. Cadono dunque le ipotesi di reato di “getto pericoloso di cose” e “inquinamento”.

I capi d’accusa riguardavano sospette emissioni oltre i limiti autorizzati per quanto riguarda mercurio ed ammoniaca, e l’ipotesi che nella realizzazione delle due centrali non fossero state adottate le migliori tecnologie disponibili. I fatti erano stati oggetto di querela da parte del Forum ambientalista fin dal gennaio 2015 – di lì a poco sarebbe entrata in esercizio Bagnore 4 – ed erano già stati oggetto di indagini preliminari da parte dei carabinieri forestali e del Noe di Grosseto che non avevano rilevato situazioni penalmente perseguibili (riguardo alle passate vicende giudiziarie riguardanti la coltivazione della geotermia sull’Amiata si veda ad esempio quiquiqui e qui). Nonostante ciò, a seguito di un nuovo esposto del Forum ambientalista il tribunale di Grosseto ha disposto un supplemento di indagine con ordinanza dell’aprile 2017 e infine un incidente probatorio per verificare la fondatezza dell’accusa in giudizio, durante il quale sono stati individuati come periti Andrea Borgia per il Forum ambientalista, Leonardo Tognozzi per Enel green power e Angelo Lupo per il tribunale.

Proprio il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari (Gip), a conclusione degli accertamenti tecnici svolti, ha indicato «l’insussistenza di condotte penalmente rilevanti» in riferimento alle centrali geotermiche Bagnore 3 e 4. Da febbraio a ottobre 2018 è stata infatti svolta un’accurata verifica con prove, sopralluoghi e misure sui due impianti e non sono state riscontrate difformità né alle prescrizioni autorizzative, né ai limiti autorizzati, né tantomeno alle tecnologie costruttive approvate a progetto sottoposto a Via e autorizzate in sede di Autorizzazione unica.

Il pubblico ministero Salvatore Ferraro ha dunque ritenuto di procedere alla richiesta di archiviazione già a fine 2018; anche il Gip Marco Mezzaluna, nel decreto di archiviazione firmato a marzo di quest’anno, osserva che l’esito del complesso incidente probatorio «non consente di sostenere adeguatamente l’accusa in giudizio». Nonostante ciò dal Forum è stata avanzata un’ulteriore richiesta di opposizione, che nelle scorse settimane è stata respinta definitivamente.

Riguardo alle problematiche affrontate durante l’inchiesta è stato rilevato da entrambi i magistrati che esse riguardano semmai la possibilità di eseguire studi scientifici e sperimentazioni atte a migliorare e ridurre ulteriormente le emissioni, ma si tratta di problematiche complesse di natura tecnica da valutare nell’ambito dei processi amministrativi di rilascio delle autorizzazioni che, nel caso preso in esame, sono state completamente rispettate e rendono pienamente legittima l’attività delle centrali geotermiche.

«Non ravvisando condotte penalmente rilevanti – osserva il pubblico ministero – la notizia di reato risulta infondata per insussistenza del fatto in riferimento ad entrambi i reati ipotizzati». Ritenuto che sia «senz’altro da condividere quanto evidenziato dal pubblico ministero» il Gip ha dunque chiuso il procedimento penale, sollevando i due indagati da ogni accusa promossa a loro carico.