Ttip: effetti devastanti per i contadini europei

Crescono le preoccupazioni dopo i TTIPleaks di Greenpeace. Stop TTIP: tutti a Roma il 7 maggio

[4 Maggio 2016]

Dopo che sono stati desecretati e resi pubblici da Greenpeace oltre i due terzi  – 248 pagine,  – del testo negoziale della Transatlantic Trade and Investment Partnership (Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti –  TTIP), la Campagna Stop TTIP Italia sottolinea che «Sono la sostanza della trattativa tra Stati Uniti e Unione Europea al punto in cui si è arrivati durante l’ultimo round negoziale, svoltosi a New York a fine aprile.Il tutto a pochi giorni dalla grande manifestazione organizzata dalla Campagna Stop TTIP Italia per il prossimo 7 maggio a Roma, e a poche settimane dal prossimo Consiglio Europeo del 13 maggio che tratterà del TTIP e anche del CETA, l’accordo di liberalizzazione con il Canada in via di ratifica al Parlamento europeo».

Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia, fa notare che «Nella Cooperazione regolatoria emerge come la cosiddetta armonizzazione degli standard e delle normative venga fatta al di fuori degli occhi indiscreti degli organismi democraticamente eletti. A dirigere i giochi la Commissione Europea e le Agenzie federali statunitensi. E senza il minimo accenno, peraltro, al Principio di Precauzione».

Anche per un altro dei coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia, Marco Bersani, la documentazione resa pubblica da Greenpeace «dimostra quello che da tempo la campagna Stop TTIP denuncia: il TTIP è un attacco generalizzato ai diritti e alla democrazia. Se ad oggi era la democrazia a definire i limiti del mercato, con il TTIP sarà il mercato a definire i limiti della democrazia. Per opporsi a tutto questo, tutte e tutti in piazza a Roma il prossimo 7 maggio».

I No-TTIP  dicono che «Nel capitolo sulle misure sanitarie e fitosanitarie, che dovrebbe stabilire gli standard di riferimento per la qualità e la salubrità dei cibi, non c’è alcun riferimento a quel Principio di precauzione che l’Unione Europea dice di voler salvaguardare, ma vengono ben specificati quegli organismi che promuovono gli standard a livello internazionale, come il Codex Alimentarius, che hanno criteri meno rigidi dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare».

Una preoccupazione condivisa anche da  Monica Di Sisto, *vicepresidente di Fairwatch Italia: «Se c’era ancora qualche dubbio che il Ttip potesse portare qualche beneficio al settore agroalimentare italiano che pure oggi, in assenza del trattato, è molto apprezzato e presente nel mercato Usa, è venuto il tempo della verità. Un nuovo rapporto europeo, pubblicato in contemporanea in 17 Paesi europei e negli Usa dall’Ong internazionale Friends of the Earth Europe, con il supporto di Fairwatch per l’Italia, mette in fila tutti gli studi econometrici ufficiali d’impatto più recenti del TTIP sul settore agroalimentare europeo, e le somme che tira sono tutt’altro che rassicuranti». Si tratta del rapporto  “Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea” che secondo la Di Sisto rivela come il TTIP possa rappresentare una vera e propria minaccia per l’agricoltura Ue: «Il Ttip aumenterà le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese Usa fino a 4 miliardi di euro, mentre avrà pochi benefici e per pochissimi grandi produttori europei, la maggior parte del settore industriale. il contributo dell’agricoltura al Pil europeo potrebbe diminuire dello 0,8%, con conseguente perdita di posti di lavoro, quello statunitense aumenterebbe dell’1,9%. Una vera e propria ristrutturazione del mercato che avrebbe effetti anche sulla gestione del territorio e sulle caratteristiche del tessuto produttivo agricolo europeo e italiano».

Il rapporto analizza gli  effetti previsti, settore per settore e la Di Sisto spiega che «Tutti gli studi analizzati prevedono che, se le tariffe dell’Ue saranno eliminate come previsto, ci saranno aumenti significativi delle importazioni di carne bovina statunitense verso l’Europa, che varranno fino a $ 3,20 miliardi. Gli allevamenti di manzo europei che producono carne di alta qualità, sono considerati particolarmente a rischio. Nel settore del latte e dei latticini, già particolarmente colpito a livello nazionale, si prevede che le esportazioni Usa aumentino fino a 5,4 miliardi di dollari in più, mentre quelle europee al massimo di 3,7 miliardi di dollari. Per tutti i produttori di latte europei si verificherà, al tempo stesso, una ulteriore caduta dei prezzi interni già oggi decisamente stracciati. Al momento c’è molto poco commercio di pollame o uova tra Stati Uniti e l’Ue, ma i gruppi di pressione degli Stati Uniti vogliono usare il Ttip per aprire il mercato Ue abbattendone gli standard di sicurezza alimentare. Rispetto ai suini, inoltre, la produzione di carne di maiale europea è il doppio di quella degli Stati Uniti, e ha regole più severe sul benessere degli animali. Il vero nodo è la ractopamina: tra il 60% e l’80% dei suini negli Usa è trattato con questo ormone della crescita vietato da noi perché danneggia il sistema endocrino umano». Gruppi lobbistici  statunitensi stanno premendo per l’eliminazione di questo divieto e per la completa eliminazione delle tariffe che oggi proteggono il  mercato Ue, che ha costi di produzione molto più elevati proprio per le regole più stringenti in vigore.  La Di Sisto si chiede: «Il danno commerciale previsto con il Ttip potrà essere compensato da una più stringente difesa delle nostre Dop nel mercato?» e risponde: «Sembrerebbe proprio di no. Al di là della chiara opposizione statunitense a ogni tipo di risultato ambizioso in questo settore, la lista proposta di prodotti dop e doc da tutelare (poco più di 200 su quasi 1500 protette dall’Unione europea, di cui 41 italiane su 269 riconosciute dal nostro Ministero delle politiche Agricole e Forestali e attive) non solo è insufficiente, ma prevede che la maggior parte dei prodotti “italian sounding” già sul mercato Usa non possano venire ritirati e che anziper il principio della reciprocità commerciale, circolino tranquillamente in Europa come mai è potuto succedere fino ad oggi. Per questo la Campagna Stop Ttip Italia sarà in piazza a Roma il 7 Maggio a partire dalle 14.00 (Concentramento Piazza della Repubblica) con una forte rappresentanza di associazioni di produttori, dei lavoratoti dei settori potenzialmente colpiti, e di consumatori, e organizzerà in città un “Free Ttip Market” dove sarà possibile assaggiare e acquistare il buon cibo tipico del nostro Paese, e parlare con i produttori dei rischi del Ttip»..