Per trent’anni ha coltivato la terra dell’isola di Caprera, oggi parte di un Parco nazionale

Giuseppe Garibaldi, professione contadino: l’altra faccia dell’eroe dei due mondi

Firmato un accordo insieme al pronipote per riscoprire l’uomo e l’agricoltore innamorato della natura

[25 Febbraio 2014]

La figura di Giuseppe Garibaldi, eroe dei due mondi, è quella di un uomo risoluto, sguardo torvo e barba incolta, saldo nel comando dei suoi uomini e lungimirante nella battaglia. Pronto a ridisegnare un intero Paese in anni cruciali della sua storia, quelli del Risorgimento italiano, un’epoca della quale Garibaldi è rimasto il simbolo. Ma se l’immagine del generale – sia genuina che rivisitata negli anni – è rimasta e rimarrà per sempre scolpita nella memoria del mondo, in pochi si ricordano quella dell’uomo che dismette la camicia rossa per indossare i panni del contadino.

L’isola di Caprera, che oggi accoglie le sue spoglie, è stata interamente di proprietà di Garibaldi per molti anni. Là aveva la sua personalissima “casa bianca”, dove si godeva i frutti che la terra di Caprera produceva, insieme agli animali allevati numerosi.

È in onore a questa memoria che oggi il pronipote di Giuseppe Garibaldi (e suo omonimo) ha sottoscritto un accordo di collaborazione per la realizzazione di iniziative volte a promuovere lo studio, la valorizzazione e la divulgazione della conoscenza e delle attività agricole di Garibaldi sull’isola di Caprera come esempio di capacità dell’uomo di conoscere e approfondire le tecniche agronomiche nel rispetto della natura.

L’accordo è stato siglato insieme al presidente del Parco di La Maddalena – dove il territorio di Caprera è interamente ricompreso –, Giuseppe Bonanno, al direttore del settore Soprintendenza Castello, Musei Storici e Musei Archeologici – Servizio polo raccolte storiche e a Marina Messina  di Case Museo, Museo del Risorgimento del Comune di Milano.

«Sono ormai diversi anni – spiega Bonanno – che l’Ente Parco opera perché la presenza storica di Giuseppe Garibaldi sull’Isola di Caprera rappresenti un’occasione di sviluppo anche in ambito ambientale. In effetti, il Generale non è solo un simbolo dell’impegno politico, ma anche un audace agricoltore consapevole, al contempo, della sfida e del rispetto dovuto alla natura. L’accordo sottoscritto con due partner istituzionali di grande spessore – prosegue Bonanno – è un altro tassello di un mosaico che da tempo cerco di definire per l’isola di Caprera; il coinvolgimento di tali soggetti garantisce l’attivazione di nuove sinergie utili in particolare per allargare la rete di collaborazione, facilitando l’accesso a nuovi canali di finanziamento che ci consentiranno di lavorare su nuove progetti».

Attraverso la ricostruzione storica dei luoghi, delle aree tecniche e dei terreni ai quali il Generale dedicò per quasi trent’anni la sua attività, i soggetti firmatari dell’accordo intendono promuovere la cultura agricola tra le popolazioni locali, intervenendo sull’approfondimento storico-scientifico dell’esperienza di Garibaldi con un’analisi delle fonti storiche che ne documentano l’attività a Caprera. Progetti comuni, pubblicazioni, iniziative rivolte alla promozione dell’immagine della figura di “Garibaldi agricoltore”, ricerca di fondi pubblici e privati e, in particolare, uno sguardo rivolto ai canali di finanziamento UE: sono questi gli strumenti a disposizione dei soggetti firmatari dell’intesa, che a loro volta condivideranno le risorse strumentali e documentali necessarie per il raggiungimento degli obiettivi comuni.