Ancora sversamenti nel Lago d’Orta. Legambiente si costituirà parte civile: «Chi ha inquinato deve pagare»

Dopo l’episodio di maggio, il 13 luglio un altro sversamento di residui di lavorazione di cromatura e soda caustica

[16 Luglio 2018]

Legambiente si costituirà parte civile «contro gli ecocriminali che venerdì scorso hanno nuovamente sversato residui di lavorazione di cromatura e soda caustica nel Lago d’Orta, a San Maurizio d’Opaglio (NO)». E’ quanto si legge in una nota congiunta del presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, del presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana e del presidente del circolo di Legambiente Gli Amici del Lago Massimiliano Caligara, che aggiungono «Confidiamo che ora chi ha commesso questo delitto contro l’ambiente paghi in modo esemplare. Ciò è finalmente possibile grazie alla nuova legge sugli ecoreati che ha introdotto cinque nuovi reati ambientali, tra cui quello di disastro ambientale che prevede la reclusione da 5 a 15 anni». Legambiente aveva denunciato un episodio simile l’11 maggio.

Proprio il 13 luglio, in occasione della tappa piemontese della Goletta dei Laghi 2018, la campagna che attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori dei laghi, il Cigno Verde aveva organizzato a San Maurizio d’Opaglio la tavola rotonda “Industria, turismo ed ecosistema lacustre. La ricerca continua dell’equilibrio”, alla quale sono intervenuti numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e del distretto produttivo della rubinetteria e dell’economia del turismo.

Poi il nuovo gravissimo inquinamento e l’annuncio che «Legambiente si costituirà parte civile con l’auspicio che si faccia piena luce sullo sversamento di inquinanti nel Lago d’Orta, perla dal punto di vista ambientale e paesaggistico nonché attrattiva turistica e centro nevralgico dell’identità territoriale. Non è accettabile che imprenditori senza scrupoli possano compromettere il grande e innovativo progetto di bonifica svolto con successo sul lago sotto il coordinamento e la guida scientifica del CNR-ISE a partire dal 1989».