Goletta Verde: in Toscana fuori norma 9 punti campionati su 20

Sotto accusa foci dei fiumi e depurazione. 7 punti sono risultati “fortemente inquinati” e 2 “inquinati”

[12 Agosto 2019]

Dai prelievi effettuati dalla squadra di tecnici di Goletta Verde il 29 e il 30 luglio emerge la conferma di una Toscana non più “isola felice” della depurazione: «Su venti punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste della Toscana, sette sono risultati fortemente inquinati e due inquinati. Responsabili dell’inquinamento microbiologico, che arriva a mare, i canali e le foci, a causa della cattiva depurazione o della presenza di scarichi illegali. Maglia nera per le foci del torrente Lavello, dei fiumi Brugiano e Gora, dei fossi Motrone, dell’Abate, Mola, e della Madonnina, a Portoferraio, all’Isola d’Elba, le cui cariche batteriche sono risultate oltre i limiti di legge».

Ecco in dettaglio le analisi di Goletta Verde presentate in una conferenza stampa tenutasi a Portoferraio:

In provincia di Massa Carrara, entrambi i campionamenti effettuati hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato”: la foce del torrente Lavello, in località Partaccia, a Massa, e la foce del fiume Brugiano, tra la Partaccia e i Ronchi.

Due i punti monitorati in provincia di Lucca, entrambi “fortemente inquinati”: a Pietrasanta, in località La Focetta, alla foce del fosso Motrone, e a Viareggio, in località Lido Camaiore, alla foce del fosso dell’Abate.

Nella provincia di Livorno, i campionamenti hanno dato un giudizio di “inquinato” a Piombino, in località Marina di Salivoli, allo scarico in via Salivoli, mentre quelli effettuati tra Livorno e Pisa, alla foce del canale scolmatore, e tra Bibbona e Castagneto Carducci, a Marina di Bibbona, sulla spiaggia di fronte al fosso Camilla, sono risultati “entro i limiti”.

All’Isola d’Elba, su quattro punti campionati, uno è risultato “fortemente inquinato”, a Portoferraio, in località Punta della Renna, in corrispondenza del fosso della Madonnina (confermando i recenti dati di Arpat); due sono risultati “inquinati”, a Capoliveri, in località Mola, alla foce del fosso di Mola/Fossone centrale, e a Marciana Marina, al Moletto del Pesce, confermando, pur con qualche miglioramento, i dati degli anni precedenti; mentre il prelievo effettuato sulla spiaggia La Pianotta, a Porto Azzurro, dove i cittadini avevano segnalato criticità a Legambiente,  è risultato “entro i limiti”.

Su nove i prelievi effettuati in provincia di Grosseto soltanto uno è risultato “fortemente inquinato”, ovvero a Follonica, alla foce del fiume Gora. “Entro i limiti”, invece, i risultati emersi a Scarlino, in località Puntone di Scarlino, alla foce del canale Solmine; a Grosseto, in località Marina di Grosseto, sulla spiaggia presso la foce del canale di San Rocco; a Orbetello, in località Fonteblanda, alla foce del fiume Osa; in località Bocche di Albegna, alla foce del fiume Albegna; e in località Neghelli, sulla spiaggia in prossimità di uno scarico; a Monte Argentario, in località Pozzello, sulla spiaggia in prossimità di una stazione di pompaggio, e in località Poggio Pertuso-Cala Galera, sulla spiaggia fronte canale; e ad Ansedonia, località Tagliata Etrusca sulla spiaggia di fronte al fosso Tagliata Etrusca.

Commentando i dati di Goletta Verde, Umberto Mazzantini, responsabile mare Legambiente Toscana e responsabile nazionale Isole Minori Legambiente, ha sottolineato: «Sebbene la situazione in Toscana sia prevalentemente positiva, va riscontrata comunque la presenza di cariche batteriche elevate in nove casi su venti dove le analisi microbiologiche mostrano porzioni di litorale a rischio a causa di fogne non depurate o carenze depurative. Tutto ciò molto spesso senza che i bagnanti ne siano a conoscenza, visto che soltanto in sei casi, peraltro giudicati “fortemente inquinati”,  ovvero alle foci del torrente Lavello, dei fiumi Brugiano e Gora, del fosso Motrone, e allo scarico in via Salivoli a Marina di Salivoli e a Marciana Marina spiaggia del Capitanino, i tecnici hanno riscontrato la presenza dei cartelli col divieto di balneazione. Invece in nessuno dei punti monitorati è stata notata la presenza dei cartelli informativi rivolti ai cittadini sulla qualità delle acque nonostante sia obbligatoria per legge ormai da anni per i Comuni. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. Da segnalare poi il risultato emerso a Marciana Marina, all’Isola d’Elba, nel punto di prelievo in corrispondenza del Moletto del Pesce e a Portoferraio a Punta della Rena, mentre preoccupa la conferma di Mola ormai da una decina di anni di seguito. Ecco perché chiediamo ai Comuni di intervenire laddove vi sia la presenza di scarichi abusivi, depuratori assenti, non funzionanti o che necessitano di potenziamento utile a trattare il carico inquinante in arrivo onde evitare che le acque non depurate finiscano per contaminare quelle del mare».

Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde, ha concluso: «La fotografia che ogni anno Goletta Verde scatta in ciascuna regione ha l’obiettivo di restituire un’istantanea utile a evidenziare la presenza di casi cronici nei confronti dei quali evidentemente nulla viene fatto – dichiara– Il nostro monitoraggio non ha la pretesa di sostituirsi ai controlli ufficiali ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali, il più delle volte responsabili delle procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Quella della scarsa o assente depurazione è diventata ormai un’emergenza che qualche mese fa è costata all’Italia un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia. Senza contare che con i soldi impiegati per pagare le multe comminate dalla UE nei confronti del nostro Paese potremmo fare investimenti per potenziare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini».