Ancora sul contributo di sbarco all’Elba: «Incongruenze e sproporzioni»

Legambiente Arcipelago Toscano fa i conti in tasca alla gestione associata

[15 Novembre 2016]

Un mese fa il Circolo Legambiente Arcipelago Toscano chiedeva, con un comunicato, ai Comuni Elbani di pubblicare in apposito spazio nei loro siti i documenti relativi alla gestione dei proventi originati dal contributo di sbarco.

La richiesta è rimasta completamente disattesa da sette Comuni su otto: Soltanto Capoliveri, del resto capofila della gestione, ha, fin da gennaio 2016, pubblicato nel sito comunale due documenti, la “Relazione gestione associata per il turismo dell’isola d’Elba 2015” che comprende una “Analisi incassi 2015” e le “Spese Gestione Associata del turismo anno 2015”

I due documenti sono sostanzialmente un elenco di spese sostenute, il primo in ordine temporale e il secondo per dati aggregati, dai quali non si evincono quali fossero gli obiettivi perseguiti dalla GAT nel 2015, quali fossero i target destinatari delle varie azioni finanziate, quali siano state le azioni intraprese e se gli obiettivi siano stati raggiunti e in quale misura. L’analisi degli incassi derivanti dal contributo di sbarco,  curiosamente,  individua le variazioni percentuali dei passeggeri sul canale a partire dagli incassi stessi, come se alla GAT non fossero pervenuti dati ufficiali e certificati sul numero dei biglietti emessi comprensivi del contributo di sbarco, numero dal quale correttamente quantificare gli incassi. La mancanza di dati sull’andamento turistico dell’anno 2015 relativi a situazioni analoghe alla nostra impedisce di capire se le variazioni percentuali (in aumento secondo i documenti pubblicati) registrate dall’isola siano in linea con un andamento diffuso o se si tratti di risultati in controtendenza. Senza troppo dilungarci sull’inconsistenza della “relazione”, da tale documentazione risulta soltanto che, nel 2015, l’incasso da contributo di sbarco di 1.424.240,50 euro è stato così suddiviso: 710mila euro divisi fra gli otto comuni: a Capoliveri 85mila euro più 25mila quale capofila della GAT; a Portoferraio 90mila euro; agli altri Comuni 85mila euro cadauno

L’impiego di tale cifra, che nella finalità della legge istitutiva deve essere destinato a “finanziare interventi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, gli interventi di recupero e salvaguardia ambientale nonché interventi in materia di turismo, cultura, polizia locale e mobilità’ nelle isole minori” non sappiamo in verità a cosa sia stato indirizzato. Non volendo pensare che non lo sappiano nemmeno nemmeno i singoli Comuni percettori ci chiediamo come mai non si sia  provveduto a renderne pubblica la destinazione.

Per quanto riguarda i rimanenti 714mila euro (più i 25mila andati al Comune di Capoliveri quale capofila GAT), risultano impiegati genericamente in promozione turistica e così (all’incirca) ripartiti: 172mila euro alla soc. Mailander Srl di Milano; 78mila euro a TeleElba di Portoferraio; 83mila a Caput Liberum di Capoliveri; 93mila fra gara “Servizio marketing and experience management per la Gestione Associata e proroghe d’incarico o integrazioni all’ing. Rossi o al Prof. Goetz; 69mila fra convenzioni e contributi all’Associazione Albergatori; 20mila fra convenzioni e contributi alle Compagnie di navigazione o aeree; 24mila per acquisto spazi pubblicitari (Condè Nast); 51mila per realizzazione Festival dei Bambini a S. Ilario il 21/22/23 Giugno; 48mila per campagna promozionale n. 4 a soc. K.media di Milano; 34mila per “ristrutturazione dell’alloggio del Commissariato di Polizia di Portoferraio” (!?); 6mila500 alla soc. Estensa srl (Napoli) per landing page da inserire nel sito Visit Elba; 5mila alla ditta Revolver srl per realizzazione lungometraggio; 6mila per “realizzazione campagna n.3”; 13mila per Testi e Traduzioni”

In sostanza, oltre alle palesi incongruenze (vedi la ristrutturazione alloggio Commissariato Polizia) o la sproporzione che sembra evidente fra cifre stanziate e manifestazioni effettuate (vedi la somma destinata al Festival dei Bambini di S. Ilario) risulta impossibile coniugare l’impiego dei proventi del contributo di sbarco con le finalità previste dalla legge istitutiva. A quel milione e quattrocentomila euro possiamo al momento ricondurre il sito esistente (Visit Elba.info) sul quale non sembra esistere un contatore di visitatori e la pagina facebook (Visit Elba IT) che a tutt’oggi ha collezionato poco più di 37mila “mi piace” oltre agli spazi pubblicitari acquistati da Condè Nast dei quali non è misurabile la performance.

Per il resto non abbiamo contezza. Ci stupisce altresì che, dopo le dimissioni del Sindaco di Capoliveri quale coordinatore della GAT, a parte un intervento della Confesercenti, non si registrino altri commenti o proposte di sorta. Risulta difficile pensare che la gestione di una cifra così importante lasci indifferenti i nostri amministratori, cosicchè sembra lecito immaginare che abboccamenti e trattative sul futuro della GAT si stiano svolgendo a porte sbarrate, metodo incomprensibile e contrario a qualsiasi esigenza di trasparenza visto che di denaro pubblico si tratta.

A questo punto non possiamo che reiterare la richiesta fatta oltre un mese fa ai Comuni che hanno istituito il Contributo di Sbarco di pubblicare in un’apposita sezione del proprio sito istituzionale i seguenti documenti: le delibere istitutive; le istruzioni per ottenerne l’esenzione; i documenti di indirizzo sull’utilizzo; l’entità del gettito e la sua effettiva destinazione suddivisa per gli obiettivi previsti dalla legge; i risultati attesi e quelli ottenuti. La richiesta viene fatta ai sensi del decreto legislativo n. 97 del 25 maggio 2016 sull’accesso del cittadino ai dati in possesso della Pubblica Amministrazione.