Un’elevata esposizione ai pesticidi danneggia l’olfatto degli agricoltori

Il peggioramento dell’olfatto e uno dei sintomi precoci del morbo di Parkinson e della demenza

[18 Gennaio 2019]

Lo studio “High Pesticide Exposure Events and Olfactory Impairment among U.S. Farmers” oubblicato su  Environmental Health Perspectives  da un team di ricercatori statunitensi di National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS), della  Michigan State University, è il primo a mostrare un’associazione tra un’esposizione insolitamente elevata ai pesticidi e uno scarso senso dell’olfatto tra gli agricoltori anziani

La ricerca, realizzata nell’ambito dell’ Agricultural Health Study con il contributo del National Cancer Institute Usa, del National Institutes of Health dell’Environmental protection agency e del National institute for occupational safety and health, ha esaminato oltre 11.200 agricoltori per un periodo di 20 anni. All’inizio dello studio, circa il 16% dei partecipanti ha riferito di aver avuto un evento di esposizione ad alti livelli di pesticidi (high pesticide exposure event  – HPEE) con sversamenti o irrorazioni di pesticidi direttamente sul loro corpo. Due decenni dopo, è stato chiesto loro se avessero sofferto di menomazione olfattiva, una perdita parziale o completa dell’olfatto. I ricercatori dicono che «Alla fine dello studio, gli agricoltori che avevano segnalato un HPEE avevano il 50% in più di probabilità di riportare uno scarso senso dell’olfatto». La ricerca ha anche dimostrato che «Un lavaggio immediato con acqua e sapone potrebbe mitigare il rischio. Rispetto agli agricoltori che non hanno mai assistito ad un evento ad alta esposizione, quelli che l’hanno fatto e si sono lavati entro tre ore hanno avuto un rischio maggiore del 40% di avere problemi di olfatto. Coloro che hanno aspettato 4 o più ore, hanno visto il loro rischio potenzialmente raddoppiato».

Il principale autore dello studio, Honglei Chen, docente di epidemiologia e biostatistica alla Michigan State University, spiega che «Studiare gli agricoltori ci ha fornito dati più affidabili sulle esposizioni ai pesticidi che se avessimo studiato la popolazione in generale, perché usano di più i pesticidi che fanno parte del loro lavoro, sono più propensi a ricordare quali pesticidi hanno usato e in caso di esposizioni elevate, riportano gli eventi specifici».

Il team di Chen è stato in grado di identificare due insetticidi – DDT e lindano – così come quattro diserbanti – alachlor, metolaclor, 2,4-D e pendimethalin – che mostrano una maggiore associazione con il peggioramento del senso dell’olfatto. «Gli agricoltori che avevano segnalano incidenti che comportano esposizioni insolitamente elevate a certi insetticidi organoclorurati come il DDT e gli erbicidi incluso il 2,4-D, avevano maggiori probabilità di avere un cattivo olfatto – sottolinea Chen –  Deve essere fatta ancora più ricerca, ma alcuni studi hanno collegato queste sostanze chimiche al morbo di Parkinson e forse anche alla demenza».

Mentre è stato dimostrato che uno scarso olfatto è un sintomo precoce del morbo di Parkinson e della demenza, Chen chiarisce che il suo studio «riguarda solo un’associazione tra esposizione ai pesticidi e olfatto alterato, non le malattie neurodegenerative. La compromissione olfattiva colpisce fino al 25% della nostra popolazione anziana, e la nostra comprensione di quali siano le conseguenze è ancora molto limitata. Gli studi hanno anche suggerito che gli anziani con un cattivo senso dell’olfatto hanno più probabilità di morire prima, quindi la comprensione dei fattori coinvolti è molto importante».