[29/12/2009] News toscana

Il Wwf denuncia l'ennesimo scempio all'Elba

RIO MARINA (Livorno). Il comune di Rio Marina, amministrato dalla giunta di centro-destra del sindaco Francesco Bosi, un deputato Udc già sottosegretario del passato governo Berlusconi, è noto per le sue previsioni urbanistiche di grande impatto che spesso lo vedono in contrasto con Legambiente. Questa volta però a denunciare l'ennesimo scempio paesaggistico elbano è il Wwf che lancia l'allarme su quanto sta succedendo a Cavo, una località sulla punta nord-orientale dell'Elba, davanti al Canale di Piombino. L'enorme sbancamento sta provocando anche le proteste di diversi cittadini.

Va detto che Legambiente nei giorni passati aveva presentato delle osservazioni al regolamento urbanistico di Rio Marina nelle quali si metteva in dubbio la legittimità dell'intervento. Come risposta è stato dato il via libera ai lavori addirittura prima che le osservazioni fossero state analizzate e portate in Consiglio comunale.

«All'Elba invece di proteggere il territorio, si continua a dissestarlo - dice Agnese Nannini, presidente del Wwf Elba e Capraia - Sull'isola la cementificazione selvaggia stia danneggiando in maniera irreparabile l'ambiente; un caso emblematico è lo sbancamento che sovrasta il piccolo porticciolo del Cavo, ben visibile da terra come dai traghetti. L'intervento è compiuto in un'area in cui nei documenti acclusi allo stesso Piano strutturale di Rio Marina, di cui Cavo è frazione, si evidenzia come si tratti di una zona di "crinale", soggetta quindi a pericolosità idraulica, si sta sbancando una collina per costruire l'ennesimo complesso turistico: forse si è assopita la memoria del temporale dello scorso settembre quando le vie di accesso alla piccola frazione sono state interrotte e garage e appartamenti proprio sotto la collina in questione si sono allagati».

Come si vede dalle foto scattate dai volontari del Wwf e che sono inequivocabili dello scempio in atto, alberi di alto fusto, lecci ed alaterni sono stati sradicati per far posto alle solite villettine turistiche; esempi che ci auguriamo di non di vedere mai più sulla nostra isola, che non ha certo bisogno dell'ennesimo stock di villette per turisti, ma di strutture efficienti come reti fognarie adeguate, conduttore idriche che non disperdano in mare il 70 per cento del loro contenuto, una raccolta differenziata efficiente su tutti i Comuni, una più capillare diffusione del fotovoltaico laddove il sole è presente per 360 giorni l'anno, tutti progetti che rafforzerebbero la debole economia elbana, creerebbero posti di lavoro stabili e non aleatori come quelli dell'edilizia d'assalto e farebbero bene all'ambiente elbano invece di distruggerlo».

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