[04/02/2010] News

Rinnovabili 24/7 di Greenpeace ed Erec: ĞLe reti intelligenti salveranno il climağ

ROMA. Secondo il rapporto "Rinnovabili 24/7, presentato oggi a Madrid da Greenpeace e European Renewable Energy Council (Erec) «Le fonti rinnovabili possono tenere le luci accese 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Le reti elettriche possono essere trasformate per consentire alle fonti rinnovabili di garantire il 90% dell'energia al 2050, attraverso le "smart grids", reti intelligenti di distribuzione dell'energia a livello locale e regionale».

Per Greenpeace ed Erec non ci sono dubbi: «Le reti elettriche possono essere trasformate per consentire alle fonti rinnovabili di garantire il 90% dell'energia al 2050. Quello che serve è integrare smart grids, reti intelligenti di distribuzione dell'energia a livello locale e regionale, e super grids, linee ad alta tensione a corrente continua per trasferire elettricità a enormi distanze con grande efficienza. In questo modo si potrà fare a meno di carbone e nucleare, due fonti inquinanti e pericolose. In pratica le smart grids applicano l'idea di internet al settore elettrico. Il rinnovamento della rete è un'enorme opportunità economica, specialmente per il settore informatico. In Europa gli investimenti necessari si aggirano attorno ai 5 miliardi di euro all'anno, meno di cinque euro per ogni abitazione europea. Occorrono urgenti politiche per sbloccare gli investimenti a supporto di un futuro 100% rinnovabile nel settore della produzione elettrica».

Poi c'è l'eolico con un mercato mondiale che nel 2009 ha  superato di 7.000 MW le speranzose previsioni di crescita fatte da Greenpeace del 1999: ormai siamo a una potenza installata nell'anno di 37.000 MW. La s Spagna, già oggi, in alcune giornate riesce a coprire con l'energia proveniente da d fonti rinnovabili oltre il 50% della richiesta.

«E in Italia? - si chiede Greenpeace - Una rete elettrica inadeguata limita di circa il 30% l'effettiva produzione eolica in Puglia, Campania, Basilicata e Sardegna. Il nostro Paese, inoltre, è l'unico dell'Ue a non aver ancora presentato le previsioni per il "Piano delle rinnovabili" da adottare a giugno. Eppure per l'Italia ci sarebbe una grande possibilità industriale sulle rinnovabili, che il Governo continua a boicottare, impegnato com'è nella direzione sbagliata: il ritorno al nucleare per favorire gli interessi di alcune lobby industriali».

Il rapporto contiene anche "La proposta di Greenpeace per l'Europa: oltre il 90% di energia da fonti rinnovabili al 2050 con le smart grids": «Sappiamo che le fonti rinnovabili sono teoricamente in grado di fornire abbastanza energia elettrica per tutta Europa e che le smart grids permetteranno di connettere fonti di energia distribuite sul territorio, utenze e sistemi di controllo in grado di dare alla rete quella flessibilità necessaria per seguire le variazioni di carico. Occorre ora capire se questa struttura è in grado di resistere a eventi estremi, come la totale mancanza di vento in vaste regioni o l'imprevisto e forte aumento dei consumi elettrici da parte delle utenze». 

«Per valutare la probabilità di accadimento di questi eventi estremi - prosegue - Greenpeace ha valutato i dati meteo europei degli ultimi 30 anni. Il periodo più critico per eventi improvvisi ed estremi in grado di impattare sulla rete è risultato l'inverno, quando la produzione da solare nel sud-Europa è bassa e la richiesta energetica elevata. In questo caso, se si verificasse una ridotta capacità eolica nel nord-Europa (evento registrato per lo 0,4% del tempo sul periodo considerato di 30 anni), l'Europa centrale e la Gran Bretagna potrebbero andare incontro a blackout, non essendo in grado di sopperire al fabbisogno necessario con risorse rinnovabili proprie. Si presenterebbe dunque la necessità di trasportare elevati quantitativi di elettricità dal nord (energia idroelettrica) e dal sud-Europa (energia solare) verso l'Europa continentale. In base a queste considerazioni Greenpeace crede che le attuali connessioni tra Spagna e Francia, tra Italia e Francia, Romania e Polonia, Svezia e Polonia, Irlanda e Gran Bretagna andrebbero potenziate e che andrebbe realizzata una super grid per collegare aree che presentano un surplus e quelle che hanno un deficit nel potenziale elettrico. Per fornire all'Europa oltre il 90% di energia da fonte rinnovabile entro il 2050, così come mostrato nel rapporto di Greenpeace "Energy [R]evolution Europe", la proposta è di rafforzare oltre 5.300 km di connessioni a corrente alternata e 5.100 km di connessioni a corrente continua entro i confini europei e realizzare almeno 15 nuove connessioni super grid in Europa e tra l'Europa e l'Africa, per un totale di almeno 12.000 km. Complessivamente i costi per questa proposta ammontano a 209 miliardi di euro, circa 5,2 miliardi all'anno fino al 2050. Considerando i livelli di consumo dell'elettricità come definiti all'interno del rapporto "Energy [R]evolution Europe", da cui questa analisi trae spunto, il progetto - conclude - sarebbe finanziabile con un aumento delle bollette europee di circa 0,15 centesimi di euro per kilowattora nei prossimi 40 anni».

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