[22/04/2010] News

Si ristruttura la rete dei distributori di carburanti, ma ci si dimentica del metano

LIVORNO. Anche se non se n'è accorto nessuno - tutti presi a piluccare sul possibile taglio di 1 o 2 centesimi del prezzo della benzina - all'interno del protocollo per la ristrutturazione della rete distributiva di carburante c'è anche un passaggio che riguarda i carburanti alternativi, che hanno un minore impatto ambientale, ovvero il metano.

All'interno del documento infatti si legge che tra gli obiettivi c'è quello di «promuovere misure per ridurre i costi di allacciamento alla rete di trasporto e di distribuzione dei distributori di metano per autotrazione per nuovi impianti in aree ancora scarsamente dotate di tale tipo di carburante e per evitare penalizzazioni per tali tipi di impianti».

Potremmo forse ingoiare lo zuccherino del tradizionale ‘meglio che niente' ma in realtà si tratta dell'ennesima occasione sprecata in una fase in cui sul mercato fioccano le alimentazioni bifuel a prezzi sempre più vantaggiosi e mentre in parlamento giacciono una decina di proposte di legge per rilanciare e rendere davvero competitivo il metano per autotrazione, che - ricordiamolo ancora una volta - non è affatto a impatto zero, ma è il carburante di origine fossile di gran lunga meno inquinante tra tutti gli altri sistemi di alimentazione in circolazione, ovvero le varie benzine, diesel e gpl.

Il punto debole del metano è la scarsa ramificazione sul territorio (esistono intere regioni nel Mezzogiorno dove non esistono neppure), la scarsa presenza generale (giusto per dare un'idea: circa 800 distributori di metano contro circa 23mila distributori di benzina); il vincolo a effettuare il rifornimento solo in presenza dell'addetto (escludendo così tutte le fasce notturne, mentre in quasi tutta Europa il self service è ormai abbondantemente collaudato anche per il metano).

Eppure neanche questo ‘protocollo di lavoro' tanto strombazzato dal ministro Scajola, sembra voler aggredire i veri problemi della diffusione del metano per autotrazione, fatto salvo forse per il ‘fioretto' a mettere in campo impegni e incentivi per realizzare impianti "in aree ancora scarsamente dotate".

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