[30/04/2010] News toscana

L'Arsia presenta le nuove tecniche per la valorizzazione di ombrine e sogliole made in Toscana

GROSSETO. Il progetto di ricerca "Tecniche innovative di valorizzazione di due nuove specie ittiche - Argyrosomus regius e Solea solea", presentato oggi al museo di storia naturale della Maremma di Grosseto evidenzia le innovative tecniche di allevamento per l'ombrina (argyrosomus regius) e la sogliola (solea solea), considerate tra le specie ittiche più promettenti allevate oggi in Toscana.

Il progetto, approvato dopo un bando di ricerca dell'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione nel settore agricolo-forestale (Arsia) del 2006, è iniziato nel 2007 e si è concluso agli inizi del 2010. Fa parte di un'intensa attività di ricerca e sperimentazione nel settore dell'acquacoltura finanziata e promossa dall'Arsia con particolare attenzione allo sviluppo delle linee di diversificazione delle attività produttive.

Il lavoro sulle due specie ittiche è stato coordinato dal Centro italiano ricerche e studi per la pesca, con la guida scientifica d Stefano Cataudella dell'università di Tor Vergata di Roma, ed hanno partecipato il Dipartimento di scienze animali dell'università di Udine, l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione e le aziende ittiche Orbetello pesca lagunare società agricola, Cosa società agricola, Ittima società agricola, Ittica maremmana e Cooperativa produttori acquacoltura maremmani.

La direttrice dell'Arsia, Mariagrazia Mamuccini ha evidenziato che «I risultati presentati oggi sono molto significativi e permettono di fare ulteriori progressi nell'allevamento, nella qualità delle carni e nell'individuazione delle forme merceologiche maggiormente gradite dal consumatore di questi pesci. Credo che queste specie siano tra le più promettenti nel panorama delle specie ittiche innovative allevate in Toscana e che sia più che opportuno investire in questo comparto ed in questa direzione».

L'Arsia spiega che «La ricerca sull'ombrina bocca d'oro (argyrosomus regius) ha prodotto la definizione di un sistema di qualità di allevamento, l'avvio di un processo di industrializzazione per la lavorazione delle carni, con esemplari di taglia di commercializzazione superiore a quella generalmente presente sul mercato per quanto riguarda le altre specie allevate (tra 3 e 5 kg di peso), l'individuazione delle forme merceologiche maggiormente gradite dal consumatore e la valorizzazione del prodotto di grossa pezzatura sul mercato. La sperimentazione che ha avuto come oggetto la sogliola (Solea solea) ha, invece, prodotto la definizione di condizioni e protocolli di allevamento nella fase di preingrasso ed ingrasso adattabili alle realtà strutturali e operative delle aziende toscane, ed ha portato ad una valutazione della qualità della carne in relazione alle condizioni di allevamento. Questo è stato possibile attraverso l'individuazione di mangimi presenti in commercio, la formulazione di mangimi secchi e la valutazione delle diete più idonee, accompagnate da prove di ingrasso con diverse tipologie di allevamento, e dall'analisi della qualità della carne».

 

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