[18/11/2010] News toscana

Cani inselvatichiti e pecore, la Toscana stanzia 100 mila euro. Soddisfatta la Cia

GROSSETO. In Toscana, soprattutto nelle confinanti province di Grosseto e Siena, si pensa che gli attacchi dei lupi (in realtà si tratta quasi sempre di cani inselvatichiti) abbiano ucciso circa 250 pecore, ora grazie allo stanziamento della Regione Toscana di 100 mila euro a sostegno degli allevamenti si potranno realizzare impianti di dissuasione.

Gli studi e il monitoraggio avviati dalla Regione confermano che in Toscana il lupo è in crescita e che è ormai stabilmente insediato. In Toscana ci sarebbero circa 250 lupi, suddivisi in oltre 30 gruppi riproduttivi, oltre ad alcuni esemplari erratici. Una buona notizia per la biodiversità, visto che si tratta di una specie a rischio, ma una presenza che non può provocare tutti i danni che vengono attribuiti al lupo, che preda soprattutto ungulati selvatici.

La regione spiega che «La realtà è che, oltre ai lupi, sul territorio sono presenti altri tipi di canidi predatori; per questo, in alcune zone, i pastori devono essere adeguatamente supportati e preparati per convivere al meglio con i predatori. L'analisi dei dati raccolti evidenzia che gli attacchi al bestiame hanno due picchi, uno in luglio/agosto, quando molti greggi vengono lasciati fuori la notte, e uno in settembre/ottobre, quando gli adulti insegnano ai giovani a cacciare. In questo caso gli attacchi sono anche diurni. Gli stessi dati dimostrano anche che circa la metà degli attacchi colpisce il 10% degli allevamenti. Diventa quindi indispensabile l'attivazione delle opere di prevenzione previste nei piani regionali in materia»..

Ieri l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori e quello all'ambiente Anna Rita Bramerini, avevano annunciato che «Dopo gli ultimi episodi di attacchi e uccisioni di pecore verificatisi nel grossetano e nel senese, la Regione stanzia subito 100mila euro a sostegno degli allevatori per favorire interventi straordinari finalizzati alla realizzazione di impianti di dissuasione contro lupi e cani inselvatichiti, contemporaneamente ad interventi di controllo del territorio ad opera della polizia provinciale, in collaborazione con gli stessi allevatori, gli agricoltori e associazioni ambientaliste, finalizzati alla cattura di cani inselvatichiti ed ibridi.

«Quanto appare sulla stampa in questi giorni a proposito del lupo rappresenta bene la distanza fra chi abita in campagna e ci lavora, e chi abita in città - ha detto Salvadori - Per l'allevatore il lupo è un problema in più, di cui si fa volentieri a meno. Per il cittadino è un simbolo, è la conservazione, la specie protetta per eccellenza. Il nostro compito di governo è di muoverci con equilibrio, preservando sia gli interessi del lavoro e dell'economia che gli equilibri ambientali, tutelati oltretutto da precise normative della Ue».

La Confederazione italiana agricoltori (Cia) della Toscana si dice soddisfatta «per una misura che potrebbe tutelare gli allevamenti». Il presidente della Cia Toscana, Giordano Pascucci sottolinea: «I ripetuti attacchi alle greggi, i danni economici e lo stress cui sono sottoposti gli allevatori devono trovare risposte adeguate. Questa iniziativa promossa dagli assessori Gianni Salvadori e Anna Rita Bramerini è utile ed importante. In un periodo così difficile per le finanze pubbliche, garantire un impegno finanziario, seppur di modesta entità finanziaria, testimonia l'impegno ‘del fare' e lo contrappone alla colpevole assenza di risposte attese dal governo nazionale».

Secondo la Cia «Gli stanziamenti saranno impiegati per la realizzazione di impianti di dissuasione contro lupi e cani inselvatichiti, nonché per interventi di controllo del territorio con la polizia provinciale in collaborazione con allevatori, agricoltori e associazioni ambientaliste, finalizzati alla cattura degli animali. Le indagini ed il monitoraggio della Regione Toscana confermano che è in crescita la presenza del lupo sul territorio regionale. Si tratta di un numero importante: almeno 250 lupi, suddivisi in oltre 30 gruppi riproduttivi, attacchi che colpiscono il 10 per cento degli allevamenti. A questi vanno aggiunti altri tipi di "canidi" predatori».

«Per questo - conclude Pascucci - in alcune zone, i pastori devono essere adeguatamente supportati e preparati per fronteggiare i predatori. Gli attacchi al bestiame hanno due picchi: luglio-agosto e settembre-ottobre, quando gli adulti insegnano ai giovani a cacciare. In questo caso gli attacchi sono anche diurni. Una situazione non più sostenibile e per questo la misura della Regione è quanto mai opportuna e apprezzata».

La misura piace anche all'assessore allo sviluppo rurale della provincia di Grosseto dichiara, Enzo Rossi, «Siamo particolarmente soddisfatti- perché la Giunta regionale e in particolare l'assessore all'agricoltura Gianni Salvadori hanno ascoltato il grido d'aiuto lanciato dalla Provincia di Grosseto e dai pastori del nostro territorio; e attraverso questo intervento straordinario si sono concretamente impegnati per arginare l'insostenibile fenomeno delle continue aggressioni agli allevamenti della provincia di Grosseto. Le risorse potranno essere utilizzate per dotare gli allevatori di dissuasori s onori e luminosi e consentiranno di attivare un piano straordinario per la cattura dei cani randagi».

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