[18/11/2010] News

Il Tar riduce la stagione venatoria del Lazio. Stop anticipato alla caccia a molte specie

ROMA. Un comunicato congiunto di Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf informa oggi che Il Tar del Lazio ha accolto"Il Tar ha accolto il ricorso delle associazioni ordinando l riesame della stagione venatoria e prevedendo l'automatica riforma del calendario.

Rcco cosa scrivono le 7 associazioni: «Con ordinanza numero 04908/2010 della Sezione Prima Ter, il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) Lazio ha accolto il ricorso delle associazioni e stabilito, in sede cautelare, la non conformità di varie parti del calendario venatorio del Lazio, considerandolo, in caso di inottemperanza da parte della Regione, già di per sé riformato. Nello specifico, a giudizio del Tar, nel calendario del Lazio risultano non conformi le chiusure troppo tardive della caccia ai tordi (20 gennaio anziché 10), ad alcune anatre (31 gennaio anziché 20) e alla beccaccia (20 gennaio anziché 30 dicembre). Si tratta di divari ingenti, che comportano l'abbattimento o il disturbo di uccelli selvatici in periodi di migrazione prenuziale che risultano assolutamente vietati dalla direttiva comunitaria e dalla legge italiana, e per i quali la Corte di Giustizia europea ha chiesto un regime di protezione completo.Non si dimentichi, inoltre, che lo scorso mese di luglio l'Italia è stata oggetto di dura condanna in sede europea anche per il mancato recepimento di questa sezione nevralgica della Direttiva Uccelli e che presto la Commissione europea, nel caso di ulteriori inadempienze, potrebbe attivare una fase di procedura di infrazione. Sulla necessità di adeguare i tempi di caccia si è peraltro espresso con chiarezza anche l'ISpra, l'autorità scientifica nazionale, che nella sua "Guida" alla stesura dei calendari venatori, alla luce dell'articolo 42 della legge Comunitaria 2009, ha appunto richiesto una sensibile restrizione delle date di apertura e chiusura della caccia. Solo una discussione tardiva del ricorso delle associazioni ha permesso alle Regione Lazio di mantenere l'apertura della caccia alla terza settimana di settembre, anziché al primo ottobre come vogliono le nuove regole. Non sarà tuttavia possibile ignorare l'ordinanza del Tar per quanto concerne le date di chiusura della stagione venatoria, che appunto andrà senza meno anticipata. Importante evidenziare che l'ordinanza del TAR afferma, citiamo letteralmente, che "in caso di inottemperanza dell'amministrazione regionale, l'attività venatoria dovrà ritenersi non consentita nei periodi compresi tra le date di chiusura proposte dall'Ispra e quelle, posticipate, previste nel calendario". In altri termini, il calendario venatorio è stato già di per sé riformato dall'ordinanza del TAR e la stagione di caccia, per le varie specie interessate dal ricorso, è già da subito da ritenersi ridotta. Invitiamo dunque la Regione a darne sollecita e chiara comunicazione, ricordando che la caccia in periodo non consentito costituisce violazione dell'articolo 30 della legge 157/1992 e dunque una fattispecie penale».

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