Meningite in Toscana, Simit: nessun allarme per i turisti «Attenzione ai luoghi affollati e chiusi»

Le procedure di vaccinazione funzionano. Maggiore attenzione per gli adulti, che sono i più a rischio

[8 Marzo 2016]

Anche se, come ha già detto l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, «Chi viene in Toscana per fare turismo non deve temere niente in quanto la Regione tiene sotto controllo l’evoluzione del fenomeno meningite», la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Smit), ricorda che «La Toscana è interessata da un incremento significativo del numero di casi di casi di malattia invasiva da meningococco di tipo C  dalla scorso gennaio 2015. Nello scorso anno sono stati documentati 42 casi con 10 morti; dal gennaio 2016, invece, 10 i casi e 4 i decessi. Questa epidemia interessa solo alcune zone della Toscana: la provincia di Firenze, di Prato, di Pistoia e di Empoli, ossia la parte centrale e fiorentina con estensione lungo la valle dell’Arno. Quest’area è anche quella a maggiore densità della regione, e questo può aiutare a capire quello che sta avvenendo».

Francesco Menichetti, primario del reparto Malattie infettive all’ospedale di Cisanello e membro Simitt spiega: «Abbiamo a che fare con un ceppo particolarmente aggressivo (ST11), che provoca più morti e sepsi aggressive a decorso più rapido rispetto alle meningiti –  La prima caratteristica è che circola nei portatori in modo più significativo, nonostante il dato non sia stato ancora confermato. La seconda peculiarità è che questo ceppo non rispetta la stagionalità: durante i mesi tiepidi, infatti, il meningococco scompare. Infine non rispetta i gruppi di età, perché ha interessato anche adulti ed anziani, quando solitamente questo tipo di malattia è del giovane o giovane adulto».

Anche la Simit riconosce che «Le autorità sanitarie hanno intrapreso una importante campagna vaccinale, ancora in corso, che offre il vaccino a gran parte della popolazione toscana, in particolare ai giovani dagli 11 ai 20 anni, fino ai 45 anni e tende quest’offerta, volontaria ma gratuita, dopo i 45 nelle province di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli».  Menichetti sottolinea che «E’ un grosso impegno che la Regione Toscana ha assunto in accordo con il Ministero della Sanità e con l’Istituto Superiore di Sanità. Fino alla fine dell’anno scorso i vaccinati non erano tanti, appena 250mila. Ora si spera, con questa accelerazione, aumentino in modo tangibile sino al raggiungimento dell’immunità  di gregge».

La Simi fornisce alcuni consigli: «Le procedure di vaccinazione funzionano, ma è importante attuare una maggiore copertura vaccinale anche tra le fasce di età più adulte, che al momento sono le più a rischio. C’è grande attenzione, e una quota giustificabile di paura, che si trasformano però in azioni preventive e di controllo che non devono generare alcun allarme per il turismo». Menichetti conclude: «Chi vuole venire in Toscana può continuare a farlo tranquillamente, senza rischi, avendo solo cura di evitare luoghi affollati e chiusi. Questo basta per continuare a godere delle bellezze della nostra Regione»