Direttiva acqua potabile, Parlamento europeo: «Migliorare la qualità e ridurre rifiuti in plastica»

Evi (M5S): «Ue tradisce le aspettative di cittadini e mamme No-PFAS. Accesso all’acqua deve essere diritto fondamentale»

[28 Marzo 2019]

Oggi il Parlamento europeo ha approvato nuove norme per «migliorare la fiducia dei consumatori nell’acqua di rubinetto, molto più economica e pulita per l’ambiente rispetto a quella in bottiglia». L’Europarlamento   propone di «rendere più severi i limiti massimi per alcuni inquinanti come il piombo (da dimezzare) e i batteri nocivi, e introdurre nuovi limiti per le sostanze più inquinanti. Sostiene inoltre il principio dell’accesso universale all’acqua potabile».

Infatti, secondo quanto si legge in una nota dell’Europarlamento, «Gli Stati membri dovrebbero adottare misure per garantire l’accesso universale all’acqua pulita nell’Ue e migliorare l’accesso all’acqua nelle città e nei luoghi pubblici, istituendo fontane gratuite, ove tecnicamente fattibile e proporzionato. Dovrebbero inoltre incoraggiare la fornitura di acqua di rubinetto gratuitamente o a basso costo nei ristoranti, nelle mense e nei servizi di ristorazione».

Gli eurodeputati ribadiscono che «dando seguito alla loro risoluzione sull’iniziativa dei cittadini “Right2Water”, gli Stati membri dovrebbero concentrarsi sui bisogni dei gruppi vulnerabili nella società. Dovrebbero identificare persone senza accesso o con accesso limitato all’acqua, compresi gruppi vulnerabili ed emarginati, e valutare modi per migliorarne l’accesso. Dovrebbero anche informarli chiaramente su come connettersi alla rete di distribuzione o su mezzi alternativi per avere accesso a tale acqua».

Secondo la Commissione europea, «Un minore consumo di acqua in bottiglia potrebbe aiutare le famiglie dell’UE a risparmiare oltre 600 milioni di euro all’anno. Se la fiducia nell’acqua del rubinetto migliora, i cittadini possono anche contribuire a ridurre i rifiuti di plastica dell’acqua in bottiglia, compresi i rifiuti marini. Le bottiglie di plastica sono uno degli articoli di plastica monouso più comuni sulle spiagge europee».

La votazione sulla relazione legislativa, approvata per alzata di mano, chiude la prima lettura del Parlamento, che aveva già concordato la sua posizione negoziale in ottobre. Tuttavia, i ministri del Consiglio dell’Ue non hanno raggiunto una posizione comune in tempo per avviare i negoziati prima della fine della legislatura. I negoziati inizieranno quindi nella nuova legislatura, dopo le elezioni europee di maggio.

Tra i contrari a quanto approvato oggi  c’è il Movimento 5 Stelle e la sua eurodeputata Eleonora Evi ha detto che «Mentre in Italia l’acqua pubblica torna al centro dell’agenda politica grazie al Movimento 5 Stelle, l’Europa tradisce le aspettative dei quasi due milioni di cittadini che chiedevano, tramite un’iniziativa dei cittadini europei (ICE), l’accesso all’acqua come diritto fondamentale. Il voto di oggi del Parlamento europeo sulla Direttiva “acqua potabile”, ci ricorda la risposta data dei vecchi governi italiani al referendum sull’acqua pubblica del 2011. La vecchia politica non perde il vizio di voltare le spalle ai milioni di cittadini che si mobilitano per rivendicare beni comuni, come l’acqua pubblica. E’ gravissimo inoltre che nel testo approvato dal parlamento non si tutelino sufficientemente i cittadini contro i rischi dell’inquinamento da PFAS, sostanze tossiche che in Veneto e in altre parti d’Europa continuano ad avvelenare i cittadini».

Ma il relatore, il francese Michel Dantin del Partito popolare europeo (Ppe), ha utilizzato quasi gli stessi toni della Evi per sostenere la revisione della Direttiva acqua potabile: «Il futuro dell’umanità è il futuro dell’acqua L’iniziativa “Right2Water” ha raccolto più di 1,8 miioni di firme. Dobbiamo prenderla sul serio. I cambiamenti apportati oggi alla Direttiva puntano a migliorare la qualità dell’acqua potabile e l’accesso a quest’acqua, così come a informare meglio i consumatori. Ora che il Parlamento ha adottato la sua posizione, è tempo per gli Stati membri di fare la stessa cosa. Pensiamo che sia importante che i negoziati si svolgano al più presto perché i cittadini possano profittarne rapidamente».

Il Gruppo Ppe ha evidenziato che «E’ anche importante ricordare che il dibattito sulla qualità dell’acqua potabile non consiste nel determinare chi dovrà o non dovrà avere accesso all’acqua». Rispondendo indirettamente alla Evi, Dantin ha concluso: «E’ inteso che tutti dovrebbero avere accesso a un’acqua pulita e di buona qualità e che noi dobbiamo fare tutto quel che è in nostro potere per renderla la più accessibile possibile per tutti».

A differenza del Movimento 5 Stelle, anche EurEau, la European federation of national water services, dà un giudizio positivo sulla revisione della Direttiva: «Il Parlamento europeo ha votato per migliorare la proposta della Commissione europea sulla direttiva sull’acqua potabile, proteggendo la salute dei consumatori e mantenendo l’acqua potabile a prezzi accessibili. Adottando la relazione Dantin, la plenaria ha aumentato la chiarezza giuridica della proposta della Commissione».

Carla Chiaretti, responsabile politica di EurEau conclude: «Gli operatori europei dell’acqua continueranno a lavorare per fornire acqua potabile sicura ed economica. Siamo fiduciosi che il prossimo Parlamento europeo negozierà con il Consiglio sulla base del risultato del voto di oggi. La direttiva continuerà a garantire la tutela della salute dei consumatori includendo: la nuova disposizione per garantire che i materiali a contatto con l’acqua potabile siano sicuri e la salute pubblica sia protetta;  una definizione più chiara delle responsabilità tra i vari stakeholders interessati coinvolti nell’attuazione l’approccio basato sul rischio; la reintroduzione delle deroghe e i parametri degli indicatori; una migliore definizione delle informazioni disponibili al pubblico; una frequenza di monitoraggio realistica per i parametri di qualità».