Imparare dai giganti: la megafauna e le funzioni dell’ecosistema. Dal Pleistocene all’Antropocene

I fantasmi della megafauna possono insegnarci come mantenere la vita su un pianeta dominato dall’uomo

[29 Ottobre 2015]

Dal workshop “Megafauna and Ecosystem Function:  from the Pleistocene to the Anthropocene”, tenutosi all’università di Oxford dal 18 al  20 marzo 2014, è venuta fuori una imponente serie di  importanti  documenti scientifici che sono stati pubblicati su  Proceedings of the National Academy of Sciences e su Ecography. Vi proponiamo la presentazione di queste due due special features a cura di Yadvinder Malhi e Chris Doughty, dell’ Ecosystems Research Programme  Environmental Change Institute dell’università di Oxford.

Viviamo all’ombra di giganti perduti. Fino a tempi relativamente recenti quasi tutte territori terrestri ricoperti da vegetazione possedevano una grande varietà di animali di grandi dimensioni che ora associamo solo ai game parks africani. L’ ipnotizzante arte antica dimostra quanto queste creature giganti dominavano la psiche dei nostri antenati. Queste includevano parenti di grandi familiari come elefanti e leoni, ma anche bellezze esotiche come bradipi giganti, gliptodonti grandi come auto nelle Americhe, marsupiali delle dimensioni di un rinoceronte in Australia, e lemuri delle dimensioni di un gorilla in Madagascar. Anche gli oceani ospitavano una grande abbondanza di giganti, che si è trasformata in popolazioni molto ridotte dopo l’avvento della caccia commerciale alle balene.

Nel corso degli ultimi 50.000 anni, un batter d’occhio in termini di tempo geologico ed evolutivo, è accaduto qualcosa di straordinario. Questi giganti sono scomparsi completamente dal molti continenti e sono stati notevolmente ridotti nella diversità, nell’abbondanza e nell’areale in altri continenti. In quasi tutte le regioni della terra il declino e la scomparsa di questi grandi animali, la megafauna, sono state associate all’arrivo improvviso dei moderni esseri umani moderni, con solo l’Africa e l’Asia meridionale, con più preistoria umana, con sacche di sostanziali di megafauna rimanente. L’evidenza di un forte declino si è avuta prima in Europa e in Asia, ma è  stata più drammatica in Australia, nelle Americhe e in isole come il Madagascar e la Nuova Zelanda. Molto è stato scritto riguardo alle dimensioni e alla causa di questo declino, ma molto meno sulle sue conseguenze per l’ambiente più ampio.

Troppo poco del nostro pensiero sugli ecosistemi contemporanei, sia marini che terrestrie, riflette che questi sono ecosistemi in cui manca un’importante componente funzionale con la quale  ci siamo co-evoluti. E’ probabile che ci siano molti “fantasmi” della megafauna nella struttura e funzione della biosfera contemporanea. Quando noi vaghiamo nelle fitti boschi, diciamo, in Europa o Nord America, nelle savane boscate del Sud America o nelle terre aride dominate dal fuoco dell’Australia, vale la pena di riflettere sugli elefanti o su altri giganti che c’erano solo di recente e come anche gli ecosistemi apparentemente più incontaminati possono ancora risuonare degli echi della loro assenza.

Nel marzo 2014, abbiamo convocato un importante workshop internazionale al St John College di Oxford, sostenuto dalla Oxford Martin School, e ha raccolto un gran numero di esperti internazionali provenienti da discipline che vanno dalla paleoecologia e dall’antropologia, passando dalla scienza e dalla politica della  conservazione. Il workshop è stato il primo incontro internazionale incentrato sugli effetti della megafauna e della perdita megafaunale. E’ iniziato cercando le cause e gli effetti della passata perdita megafaunale e poi è passato a guardare agli studi contemporanei di tutto il mondo, che vanno dal lavoro nelle savane dell’Africa agli sperimenti “megafaunal rewilding” in Europa e in Russia. Infine ha esaminato la sfida della continua perdita di megafauna ed ha esplorato il potenziale e le conseguenze di riportare la megafauna in territori selezionati e che cosa significa per il pensiero della conservazione e la scienza. Il procedimento della conferenza ha portato a due special features su scientifici che sono stati pubblicati online il 26 ottobre 2015. Otto documenti sono stati pubblicati su  Proceedings of the National Academy of Sciences e  su Ecography

Collettivamente, gli studi dimostrano enfaticamente il grande impatto che la megafauna ha sui vari aspetti dell’ambiente, che vanno dalla struttura e composizione della vegetazione, alla composizione delle specie, attraverso modelli degli incendi, della fertilità del suolo e del flusso delle sostanze nutritive a terra e negli oceani e anche sul clima regionale e globale, incidendo sulla riflettività della superficie terrestre e sule concentrazioni di metano nell’atmosfera. La perdita di megafauna è a cacata all’interno di tutti i livelli di funzionamento degli ecosistemi. Anche i territori  contemporanei apparentemente più selvaggi probabilmente portano l’eredità della perdita della megafauna e le conseguenze del declino contemporaneo di elefanti e altra megafauna potrebbero essere sentita per secoli o millenni a venire. Questa migliore comprensione dei molti modi in cui la megafauna ha influenzato l’ecologia e la biogeochimica può anche aiutare a identificare i “servizi ecosistemici” finora sottovalutati e non identificati che forniscono i giganti del nostro pianeta che restano, o che potrebbero offrire se fosse autorizzato il recupero delle megafaune.

Partendo da quest’ultima prospettiva, le special features concludono guardando avanti ed esplorano le potenzialità di un’agenda “megafaunal rewilding”  per modellare il modo in cui pensare alla conservazione della natura e a come massimizzare la vitalità e la resilienza del territorio negli ambienti che cambiano e sotto pressione dell’Antropocene . Gran parte del mondo sta  ancora soffrendo la perdita permanente dei suoi rimanenti grandi animali selvatici, spesso anche all’interno delle aree protette, come dimostrato dalla drammatico e urgente crisi del bracconaggio del rinoceronte e dell’elefante in Africa. Tuttavia, in alcune regioni è in corso una nuova dinamica, nella quale le  megafaune sono in fasi di ripresa senza precedenti. Queste comprendono le ricolonizzazioni spontanee in risposta ai cambiamenti della società, ad esempio, il ritorno dei lupi in Europa occidentale negli ultimi anni. Essa, tuttavia, comprende anche un numero crescente di reintroduzioni di megafauna, non solo allo scopo di ripristinare queste magnifiche specie, ma anche i loro effetti ecologici. Abbiamo bisogno di capire il modo migliore per attuare il rewilding nei territori modificati dall’uomo, che coprono sempre di più la Terra, e la sua funzionalità in tali contesti. E’ importante pensare praticamente a come sviluppare strategie per l’attuazione del rewilding in modi che gli  consentano di realizzare il suo potenziale ruolo di trasformazione per la conservazione della natura nel XXI secolo. I fantasmi della megafauna del passato possono ancora darci delle lezioni su come mantenere la vita su un pianeta dominato dall’uomo».

megafauna may still have lessons for how to maintain life on a human-dominated planet.

Yadvinder Malhi Leader, Ecosystems Research Programme  Environmental Change Institute (ECI).Professor of Ecosystems Science  Oxford University. Jackson Senior Research Fellow at Oriel College Oxford

Chris Doughty Lecturer in Ecosystem Ecology Oxford University. ECI Ecosystems Research Programme

Lista dei documenti

Smith, F.A., Doughty, C.E., Malhi, Y., Svenning, J-C. and Terborgh, J. (2015) Megafauna in the Earth SystemEcography.

Causes of Pleistocene megafaunal extinction

Bartlett, L.J., et al. (2015) Robustness despite uncertainty: regional climate data reveal the dominant role of humans in explaining global extinctions of Late Quaternary megafauna. Ecography

Surovell, T.A., Pelton, S.R., Anderson-Sprecher, R. and Myers, A.D. (2015) A test of Martin’s overkill hypothesis using radiocarbon dates on extinct megafaunaProc Natl Acad Sci USA.

Impacts on vegetation structure

Bakker, E.S., et al. (2015) Combining paleo-data and modern exclosure experiments to assess the impact of megafauna extinctions on woody vegetationProc Natl Acad Sci USA.

Asner, G.P., Vaughn, N., Smit, I.P.J. and Levick, S. (2015) Ecosystem-scale Effects of Megafauna in African Savannas. Ecography.

Villavicencio, N.A., et al. (2015) Combination of humans, climate, and vegetation change triggered Late Quaternary megafauna extinction in the Última Esperanza region, southern Patagonia, ChileEcography.

Doughty, C.E., Faurby, S. and Svenning, J-C. (2015) The impact of the megafauna extinctions on savanna woody cover in South AmericaEcography.

Barnosky, A.D., et al. (2015) The variable impact of Late-Quaternary megafaunal extinction in causing ecological state shifts in North and South AmericaProc Natl Acad Sci USA.

Johnson, C.N., et al. (2015) Geographic variation in the ecological effects of extinction of Australia’s Pleistocene megafaunaEcography.

Terborgh, J. and Davenport, L.C. (2015) Megafaunal influences on tree recruitment in African equatorial forestsEcography.

Terborgh, J., et al. (2015) The African rainforest: odd man out or megafaunal landscape? African and Amazonian forests comparedEcography.

Doughty, C. et al. (2015) Megafauna extinction, tree species range reduction, and carbon storage in Amazonian forestsEcography.

Bakker, E.S., Pagès, J.F., Arthur, R. and Alcoverro, T. (2015) Assessing the role of large herbivores in the structuring and functioning of freshwater and marine angiosperm ecosystemsEcography.

Trophic cascades and impacts on animal communities

Estes, J.A., Burdin, A. and Doak, D.F. (2015) Sea otters, kelp forests, and the extinction of Steller sea cowProc Natl Acad Sci USA.

Van Valkenburgh, B., Hayward, M.W., Ripple, W.J., Meloro, C. and Roth, V.L. (2015) The impact of large terrestrial carnivores on Pleistocene ecosystemsProc Natl Acad Sci USA.

Pardi, M.I. and Smith, F.A. (2015) Biotic responses of canids to the terminal Pleistocene megafauna extinctionEcography.

Smith, F.A., et al. (2015) Unraveling the consequences of the terminal Pleistocene megafauna extinction on mammal community assemblyEcography.

Megafaunal impact on global climate and nutrient cycles

Doughty, C.E., et al. (2015) Global nutrient transport in a world of giantsProc Natl Acad Sci USA.

Doughty, C.E., et al. (2015) Interdependency of plants and animals in controlling the sodium balance of ecosystems and the impacts of global defaunationEcography.

Smith, F.A., et al. (2015) A mammoth amount of methane: exploring the influence of ancient and historic megaherbivore extirpations on the global methane budgetProc Natl Acad Sci USA.

A wilder Anthropocene

Svenning, J., et al. (2015) Science for a wilder Anthropocene – synthesis and directions for rewilding researchProc Natl Acad Sci USA.

Jepson, P. (2015) A rewilding agenda for Europe: creating a network of experimental reservesEcography.