Ottimi i risultati su buone pratiche, migliorano i parametri su sostenibilità e sicurezza

Ecosistema scuola in Toscana: Firenze prima in Italia fra le grandi città, Prato grande assente

Scuole troppo vecchie e manutenzione straordinaria al palo. Sulle rinnovabili c'è ancora da fare

[18 Dicembre 2015]

Secondo Legambiente, per quanto riguarda la scuola in Toscana sono ancora tante le questioni da affrontare in tema di qualità del patrimonio edilizio scolastico, di investimenti, servizi e buone pratiche sostenibili. A confermarlo è ancora una volta il  XVI Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 96 capoluoghi di provincia.

Il Cigno Verde Toscano sottolinea che «La graduatoria di Ecosistema Scuola quest’anno presenta una grande assenza in Toscana, per mancanza di dati, ovvero quella di Prato, generalmente nella top ten. Presente, invece, Firenze (14º in classifica generale) ma prima a livello nazionale tra le grandi città, seguita da Livorno (20º), Arezzo (20º), Siena (23º), Pistoia (39º), Massa (48º), Grosseto (65º), Lucca (72º), Pisa (75º), città quasi tutte a metà e fine classifica.

Il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, sottolinea che ci sono «Luci e ombre per questa XVI edizione di Ecosistema Scuola in Toscana. Primeggia il capoluogo fiorentino ma manca dalla classifica per carenza di dati una città che normalmente si è sempre distinta in positivo per la sua edilizia scolastica. Per il resto una performance generale da metà classifica, senza infamia e senza lode Questa classifica 2015 ci obbliga a pretendere ancora di più, a coltivare la relazione con le tante direzioni scolastiche e a promuovere sostenibilità laddove tutto nasce sul piano dell’educazione e della formazione, nelle nostre scuole».

Le scuole toscane non sono proprio giovani: il 72,9% degli edifici è stato costruito prima del ’74. «Le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel realizzare interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 54,2% degli edifici, percentuale superiore alla media nazionale, investendo nel quinquennio, sia per la  manutenzione straordinaria che per quella ordinaria, più di quanto venga mediamente investito nel resto del paese – dicono a Legambiente Toscana – Tuttavia nel 2014 l’investimento per manutenzione straordinaria si è fermato sotto la media, mentre quello per l’ordinaria si è confermato sopra».

Ma sui singoli parametri  non mancano punte di eccellenza: Pisa e Firenze  sono nella top ten dei comuni che investono mediamente di più per ciascun edificio in manutenzione straordinaria. Gli interventi hanno interessato anche la messa in sicurezza e l’acquisizione delle certificazioni che nel caso dell’agibilità, igienico-sanitaria, impianti elettrici a norma, requisiti di accessibilità risultano tutti sopra il dato medio nazionale. Sotto, invece, per quanto concerne le scuole con certificato di prevenzione incendi e collaudo statico.

Per favorire la mobilità sostenibile i comuni toscani puntano sullo scuolabus, che servono il 53% degli edifici scolastici, il pedibus è utilizzato solo dallo 0,8% mentre il 4,7% ha piste ciclabili per arrivare a scuola.

Ottimo il risultato sulle pratiche ecocompatibili come le mense biologiche: «Il 53,8% somministra pasti interamente bio, mentre la media nei pasti è del 75,6%. Pisa la città dove in tutte le mense vengono garantiti pasti 100% bio. La raccolta differenziata presenta dati inferiori alla media  ma l’eccezione lo confermano tutte le scuole di Massa dove, invece, viene praticata per qualsiasi tipo di materiale».

Ma per le rinnovabili le città toscane restano di poco sotto la media con il 12,7% di edifici con impianti, tra questi ben tre su quattro ospitano il solare fotovoltaico. Le migliori sono Siena ed Arezzo.

Bene anche il monitoraggio della presenza di amianto negli edifici scolastici: tutti i comuni lo hanno effettuato, con l’8,7% con casi certificati. Invece, solo Livorno ha fatto il monitoraggio sulla presenza di radon. Situazione abbastanza articolata per quanto riguarda il rischio ambientale: gli edifici scolastici che si trovano in prossimità di elettrodotti sono il 4,9%, quelli che sono vicini ad di antenne per la telefonia mobile sono il 20,9%, mentre il 13,1% delle scuole sorgono tra 1 e 5 km da industrie, l’11,5% da strutture militari e il 18,6% da aeroporti.

Ecco tutti i dati di Ecosistema Scuola  esaminati nel dettaglio per la Toscana:

il patrimonio immobiliare scolastico risulta mediamente più vetusto della media nazionale con solo il 4,5% edificato tra il 2001 e il 2014. Ciò nonostante 2,2% risulta costruito secondo criteri di bioedilizia, contro lo 0,6% della media nazionale. Sopra la media anche gli edifici costruiti secondo criteri antisismici,9,2% contro l 8,7%, oltre a quelli in cui è stata realizzata la verifica di vulnerabilità sismica, 48,8% contro il 25,1%. Le strutture che attualmente ospitano gli istituti scolastici originariamente erano nate come scuole nell’88,9% dei casi, abitazioni il 3,8% ed edifici storici solo il 6,4%. Un dato positivo è sicuramente la presenza di aree verdi, infatti, il 91,3% delle scuole toscane ha un giardino. Considerando la non proprio giovane età delle scuole toscane, siamo al 90% degli edifici costruiti prima del’90.

Investimenti le amministrazioni comunali si sono comunque impegnate nel promuovere interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni nel 54,2% degli edifici, mentre quelli che aspettano interventi di manutenzione urgente sono il 32,7%, la media nazionale è del 39,1%. Gli interventi hanno interessato più la messa in sicurezza in generale, visto che le certificazioni hanno riguardato solo quelle di agibilità (66,9%) e quelle igienico-sanitarie (72,9%). Rimangano, invece, stabili in positivo i dati relativi agli impianti elettrici a norma (99,3%) e quelli relativi alle porte antipanico con il 94, 6%. Sotto per quanto concerne le scuole con certificato di prevenzione incendi con 35,1% e collaudo statico 27,8%.

Servizi per la scuola e buone pratiche ambientali. Puntano sulla mobilità sostenibile i comuni toscani, mettendo a servizio dei giovani cittadini e preoccupandosi per la loro sicurezza, lo scuolabus (53,0%) contro il 25,8% della media nazionale, attraversamenti pedonali davanti alle scuole (60,3%), utilizzo di transenne para/pedonali (2,1%). A questo dato va aggiunto il fatto che il 14,9% delle scuole si trova in zone 30.

Pratiche ecocompatibili. Buono il dato su mense bio (totali 94,3% e 53,8% completamente bio) e raccolta differenziata (85% carta,74,3% plastica, 68,9% vetro 64,5%, alluminio 43,4%). Il 24% degli edifici è dotato di cucine interne alle scuole, mentre il 39,4% delle mense scolastiche serve l’acqua del rubinetto.

Tra gli edifici che utilizzano rinnovabili, la maggior parte presenta pannelli fotovoltaici (73%), e impianti solari termici (42,9%). Cresce la copertura dei consumi da fonti rinnovabili, con il 50%. Per quanto riguarda gli edifici scolastici esposti a situazioni di rischio ambientale indoor e outdoor, salgono al 100% i comuni che hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto negli edifici scolastici con i casi certificati di amianto all’8,7%. In flessione i dati sul radon, che viene monitorato dal 11,1% delle amministrazioni contro il 32% della media nazionale. I casi certificati restano costanti (0%), mentre non risulta significativa la crescita delle azioni di bonifica effettuate negli ultimi due anni.

Fonti d’inquinamento elettromagnetico, quest’anno è stato inserito nel questionario di Ecosistema Scuola il monitoraggio da Basse Frequenze e da Alte Frequenze, entrambi risultati tuttavia quasi pari allo zero. In crescita invece gli edifici in prossimità di elettrodotti (4,9%)  e di antenne cellulari (20,9%), mentre diminuiscono di poco quelli nelle vicinanze di emittenti radio televisive. Aumentano anche gli edifici scolastici posti tra 1 e 5 km da aree industriali (13,1%), strutture militari (11,5%), aeroporti (18,6%) e discariche (4, 6%).

Rischio ambientale in cui si trovano le scuole toscane, la situazione è abbastanza articolata: edifici che si trovano a rischio idrogeologico (7,9%) e molto  preoccupante il dato  su edifici a rischio sismico (44,4%),

Complessivamente, in Toscana la media di investimenti per la manutenzione ordinaria ha sostanzialmente tenuto la media dal 2010,mentre per la manutenzione straordinaria, a partire dal 2011 (anno in cui è deflagrata la crisi economica anche in Italia) ha avuto un lento ma inesorabile decremento (€ 42.000 nel 2011, € 39.000 nel 2012, € 29.000 nel 2014 ).