«Fondamentale il ripristino dei fondali del Giglio e il risarcimento del danno ambientale»

Costa, ti tengo d’occhio. Pronta la campagna congiunta di Greenpeace e Legambiente

Le due associazioni seguiranno il viaggio della Concordia verso Genova per vigilare sul buon esito dell’operazione

[15 Luglio 2014]

Mentre tutto il mondo aspettala partenza della Costa Concordia per il suo ultimo viaggio verso il porto di Genova e l’Isola del Giglio si affolla di giornalisti e troupe televisive, Legambiente e Greenpeace lanciano l’operazione “Costa ti tengo d’occhio”. Infatti la barca “Maria Teresa”, un Hallberg Rassy 49″ di 15 metri messo a disposizione dalla Fondazione Exodus, seguirà tutta la fase di trasferimento del relitto e vigilerà «Affinché l’operazione avvenga in modo sicuro senza arrecare danni all’ambiente», spiegano le due associazioni ambientaliste.

Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, arrivato questa mattina all’isola del Giglio per gli ultimi preparativi delle imbarcazioni impegnate nell’operazione, spiega che è «Un viaggio delicato e complesso quello della Concordia che nei circa cinque giorni di navigazione attraverserà il Santuario dei Cetacei, un tratto di mare protetto e di alto valore naturalistico».

Ogni giorno di navigazione della spedizione congiunta Greenpeace-Legambiente verrà inviato alla stampa un bollettino di aggiornamento. Oltre alla “Maria Teresa”, che navigherà ininterrottamente seguendo il convoglio della Concordia, si prevede anche una Goletta Verde Straordinaria di Legambiente che seguirà occasionalmente il relitto facendo tappe quotidiane lungo l’itinerario e raccontando le criticità e le eccellenze dei luoghi interessati dall’operazione.

In un comunicato congiunto Legambiente e Greenpeace sottolineano: «Seguiremo da vicino il convoglio per verificare che durante l’operazione di trasferimento della Concordia verso Genova non ci siano sversamenti che possano causare inquinamento all’ecosistema marino e per ribadire l’attenzione degli ambientalisti ai problemi del Santuario dei Cetacei, del mare e dei trasporti marittimi. È importante ricordare poi che la vicenda della Concordia non si chiude con la rimozione del relitto dal Giglio e lo smantellamento. Occorre pensare anche alla bonifica e al ripristino dello stato dei luoghi e del fondale del Giglio, dove il relitto è stato adagiato per lungo tempo, restituendo così alla piccola comunità dell’isola l’immagine, il decoro e la tranquillità che merita. E, soprattutto, occorre garantire il risarcimento del danno ambientale causato dal naufragio della Concordia».