L’elusione fiscale costa oggi all’Italia circa 6,5 miliardi di euro l’anno

Tassazione minima globale e lotta alla crisi climatica, gli Usa sfidano le multinazionali

La segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen: «Assicurarsi che i Governi abbiano sistemi fiscali stabili, che raccolgano entrate sufficienti per investire in beni pubblici essenziali e rispondere alle crisi»

[6 Aprile 2021]

La segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, l’economista Janet Yellen, è intervenuta ieri al Chicago council on global affairs spiegando come le sfide globali possano essere affrontate adeguatamente solo a livello globale: la crisi climatica e la lotta all’elusione fiscale sono due di queste sfide, e la nuova amministrazione Usa guidata da Joe Biden ha intenzione di impegnarsi su entrambi i fronti in un ottica di collaborazione internazionale. Non per altruismo, ma in quanto interesse strategico per gli Usa.

«Perché gli Stati Uniti prosperino – ha sottolineato Yellen – anche i nostri vicini devono prosperare. Nel mondo moderno, la recessione, l’instabilità e la criminalità all’estero trovano il modo di riversarsi sulle nostre coste. Le economie forti e stabili all’estero ci rendono più sicuri».

E se la pandemia di Covid-19 ha insegnato qualcosa, è che per avere economie forti e stabili occorrono adeguate reti di indirizzo e sostegno da parte delle istituzioni pubbliche, che non si mantengono però gratuitamente: «Si tratta di assicurarsi che i Governi abbiano sistemi fiscali stabili, che raccolgano entrate sufficienti per investire in beni pubblici essenziali e rispondere alle crisi, e che tutti i cittadini condividano equamente l’onere del finanziamento del Governo».

Ad oggi uno scenario di questo tipo è assai lontano dalla realtà. I dati raccolti su missingprofits.world – frutto di un lavoro congiunto da parte di ricercatori delle Università della California, Berkeley e Copenaghen – mostrano uno spostamento dei profitti delle multinazionali nei paradisi fiscali pari a circa 650 miliardi di euro l’anno. Nel caso dell’Italia il dato è pari a 24 miliardi di euro l’anno, il che significa che l’elusione fiscale conseguente vale più di 5 miliardi di euro l’anno.

«Le proposte del presidente Biden annunciate la scorsa settimana – continua Yellen – richiedono un’azione interna coraggiosa, incluso l’aumento dell’aliquota fiscale minima degli Stati Uniti (l’imposta sugli utili aziendali passa dal 21 al 28%, ndr), e un rinnovato impegno internazionale, riconoscendo che è importante lavorare con altri paesi per porre fine alle pressioni della concorrenza fiscale e dell’erosione della base imponibile delle società. Stiamo lavorando con le nazioni del G20 per concordare un’aliquota fiscale minima globale per le società che possa fermare la corsa al ribasso. Insieme possiamo utilizzare una tassa minima globale per assicurarci che l’economia globale prospera sulla base di condizioni più eque nella tassazione delle multinazionali e stimoli l’innovazione, la crescita e la prosperità».

Tutto questo naturalmente andrebbe a vantaggio anche della lotta alla crisi climatica, che rappresenta una sfida impossibile da vincere senza politiche coordinate a livello globale e bilanci pubblici orientati allo sviluppo sostenibile: non a caso l’ultimo rapporto elaborato dal Facti Panel e presentato lo scorso febbraio dal presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Volkan Bozkir, suggerisce l’impossibilità di perseguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 senza incidere sull’elusione fiscale.

Non a caso anche Yellen ha concluso il suo discorso parlando «della più grande minaccia a lungo termine che il mondo deve affrontare: il cambiamento climatico. Dopo essere rimasti in disparte per quattro anni, gli Stati Uniti si sono impegnati a fare la loro parte. Abbiamo poco tempo per proseguire l’azione in patria e all’estero per evitare gli impatti più catastrofici di quella crisi e per cogliere l’opportunità che offre la lotta al cambiamento climatico», come la crescita dei posti di lavoro verdi.

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  • Secretary Janet L. Yellen on International Economic Policy