Da Costa dei trabocchi a costa dei trabocconi? Italia Nostra contro la Regione Abruzzo

No alla nuova legge che trasforma i trabocchi in ristoranti. «Ci sono anche problemi di sicurezza»

[5 Giugno 2019]

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato la legge “la valorizzazione dei trabocchi ai fini della ristorazione”, presentata da Fabrizio Montepara (Lega), dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia) con l’avallo dell’assessore regionale all’urbanistica Nicola Campitelli (Lega), e successive adesioni, anche con emendamenti, dei consiglieri regionali del Movimento5Stelle e del  capogruppo  di Fratelli d’Italia, Guerino Testa. La Legge prevede che i trabocchi possano essere ampliati fino a 160 m2 calpestabili (più 50 m2 per i locali di servizio), che possano ospitare al massimo 60 persone e che i nuovi ristoranti/trabocchi dovranno essere aperti tutto l’anno ed essere disposti a ospitare anche attività didattico-culturali e tutela delle caratteristiche storiche.  e  ribadisce la sua totale opposizione al destino riservato alla Costa dei trabocchi: Italia Nostra non ci sta e conferma la sua totale contrarietà: «Sono testimonianze culturali di macchine da pesca che già D’Annunzio affermava essere ”un’effigie di corpo animato in legno esposta anni ed anni al sole” rimanendo testimonianza storico-culturale, nell’ambito di paesaggi per fortuna non ancora completamente deturpati, per cui come recentemente ribadito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali d’Abruzzo essi vanno difesi da inopportuna destinazione a ristoranti, peraltro in carenza servizi igienici ed in violazione delle elementari norme di sicurezza».

Il presidente della Commissione regionale territorio, Manuele Marcovecchio (Lega), che ha istruito il provvedimento legislativo, ha espresso «Viva soddisfazione per avere il Consiglio regionale definito un quadro normativo certo. Tale obiettivooltre a dare risposta al sempre più vivo flusso turistico, sarà certamente il primo passo verso una legge organica, maggiormente strutturata, che mirerà al duplice obiettivo di salvaguardia e tutela dei trabocchi nonché di consentire attività d’impresa ai ristoratori della zona. In particolare, ringrazio l’assessore Nicola Campitelli per il necessario supporto ricevuto e i colleghi dell’opposizione per l’apprezzabile condivisione di alcuni emendamenti discussi».

Secondo il leghista Montepara «Abbiamo dato una risposta ai poli attrattivi e alla valorizzazione dei caliscendi e dei trabocchi presenti sulla costa per ottimizzarne e valorizzarne l’attività di ristorazione in previsione degli auspicati aumenti dei flussi turistici. Tutto ciò prima di un intervento legislativo che preveda un testo unico necessario a consentirne l’utilizzo anche per la pesca con una disciplina legislativa più organica».

Il Pd sottolinea che, viste le assenze in commissione del centrodestra, la nuova legge sui trabocchi è arrivata in aula solo grazie alle opposizioni e che «E’ stata accolta la nostra proposta che impone ai gestori dei trabocchi di aprire le strutture alla fruizione turistico-didattica nei 12 mesi dell’anno e la tutela delle caratteristiche storiche dei trabocchi. L’audizione di associazioni ambientaliste, di rappresentanti del settore turistico-alberghiero, dell’Anci e di altri portatori d’interesse sono avvenute solo grazie alla nostra insistenza e grazie al presidente della Commissione territorio, Manuele Marcovecchio, che ha accolto con favore le nostre istanze. La maggioranza ha invece negato il confronto sul parametro del dimensionamento delle strutture. Questa presa di posizione rappresenta un segnale grave soprattutto per quei comuni che indicavano percorsi differenti e che sono rimasti totalmente inascoltati».

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle rivendicano le migliorie apportate alla legge: «Tutti gli emendamenti del M5S sono stati recepiti dalla maggioranza nel corso della discussione sulla norma dei trabocchi. L’intero corpo della norma ha numerose lacune ma i nostri interventi vanno a migliorare quelle che erano le criticità più palesi: sicurezza dei fruitori, tutela ambientale e patrimonio storico caratterizzante la costa abruzzese. Abbiamo anche ottenuto, proprio in funzione del patrimonio storico, che i trabocchi diventino accessibili per attività didattiche e culturali».

Ma il direttivo regionale Abruzzo di Italia Nostra non è per niente d’accordo e ribadisce la sua opposizione alla possibilità  di ampliare i trabocchi per trasformarli in ristoranti e ne denuncia «il mancato rispetto dell’ambiente e dei beni storico-culturali», richiamando consiglieri regionali e giunta abruzzese «al rispetto delle note tecniche sulla incolumità statica e sicurezza pubblica, per evitare il ripetersi di tragedie simili a quella di Rigopiano o causa dell’ingresso di navi da crociera nella laguna di Venezia».

Per questo Italia Nostra Abruzzo «Invita tutti i cittadini e anche le associazioni ambientaliste e culturali a far sentire la propria voce su questo argomento e ad intervenire per evitare un ulteriore massacro al nostro patrimonio culturale».

Il direttivo regionale Abruzzo di Italia Nostra sostanzia la sua opposizione alle proposte avanzate nel Consiglio regionale abruzzese con alcune note tecniche sulla incolumità statica e sicurezza pubblica. Eccole:

Le superfici di ampliamento previste per i trabocchi da destinare a ristorazione equivale ad un vero e proprio cambio di destinazione d’uso, non solo, ma ad un cambio sostanziale da un punto di vista strutturale, anche perché il trabocco era concepito e strutturato dai nostri pescatori/contadini come una macchina da pesca per poter ospitare un massimo di 8/10 persone , mentre oggi ospita mediamente dalle cinquanta alle 80 persone per arrivare anche a punte di 100/120 persone .

Attualmente la legislazione italiana per le strutture di ristorazione ha introdotto ed adottato normative restrittive dal punto di vista strutturale ovvero quella dei carichi accidentali (es. le attuali norme dell’ NTC 2018 danno per sovraccarichi accidentali per edifici di civile abitazione pari a 200 kg mq; carichi per affollamento previsti in 400 Kg mq), a questi carichi accidentali chiaramente vanno aggiunti i carichi permanenti non previsti assolutamente dai vecchi nostri traboccanti, come tavoli, sedie, dispense, cucina, frigo, congelatore, ecc… .

Sempre nell’ambito delle verifiche strutturali non bisogna dimenticare le verifiche puntuali delle connessioni tra elementi strutturali lignei e metallo. Queste verifiche vengono attuate? Come viene eseguito il piano di manutenzione per rispettare le norme della pubblica incolumità?

In ultima analisi bisogna considerare che i trabocchi sono caratterizzati da uno schema statico ben concepito dai nostri vecchi pescatori/contadini per un determinato carico da 8/10 persone ad un massimo di 15/20, soddisfacendo le verifiche di calcolo sia a livello globale che puntuale con le normative attuali; mentre modificando la superficie nonché i carichi accidentali e permanenti questo comporterebbe inevitabilmente modifiche sostanziali agli schemi strutturali, verticali e orizzontali con una maggiorazione sulle connessioni, alterando inevitabilmente e definitivamente l’architettura del vecchio trabocco.

Ci si chiede: a livello di calcolo ingegneristico ovvero strutturale si può verificare la staticità di un trabocco? Si può verificare ma a condizione di stravolgere completamente la originaria struttura del trabocco stesso.

Altra importante considerazione proviene dal fatto che il nostro territorio abruzzese è stato classificato zona sismica per la totalità della superficie a partire dal 2006. La costa litoranea dei trabocchi è classificata di terza categoria.

Alla luce di quanto sopra enunciato i trabocchi attualmente dal punto di vista strutturale sono adeguati alle norme attuali sismiche per la incolumità delle presone presenti?

Le verifiche degli elementi strutturali portanti, principali e secondari, nonché le strutture in fondazione che sicurezza danno?

Parlando sempre di sicurezza non bisogna dimenticarsi del piano di gestione delle emergenze: difatti una struttura avente superficie di 200 mq deve assicurare, in caso di emergenze (eventi sismici, forte burrasca improvvisa, ecc.) un giusto deflusso degli utenti come previsto dalle norme di prevenzione incendi che regolano le attività di ristorazione dei locali aperti al pubblico (Leggi Nazionali).

Per ultimo, non è da sottovalutare che tutta la costa è sottoposta a rischio frane, ovvero a dissesto idrogeologico, come si evince dalla cartografia PAI della Regione Abruzzo

Non possiamo, dunque, consentire la trasformazione dei trabocchi in legno, in strutture di cemento armato.

Il Direttivo regionale Abruzzo dell’Associazione Nazionale Italia Nostra