[25/10/2007] Parchi

Taglio di fondi alle aree protette, Federparchi non ci sta

LIVORNO. Brutte notizie per le non già floride casse dei parchi nazionali: «A seguito di una decisione di “accantonamento” da parte dell’Ufficio centrale del bilancio – comunica allarmata la Federparchi - è stata inviata in questi giorni agli enti parco nazionali una nota con la quale li si informa di una decurtazione complessiva di 1.854.143 euro rispetto all’assegnazione di fondi ordinari per il 2007 già a suo tempo comunicata».

Eppure Pecoraro Scanio aveva annoverato, tra le cose buone fatte, proprio la ripresa e l’aumento dei finanziamenti alle aree protette e il ministero dell’ambiente aveva già provveduto a chiedere lo sblocco delle somme “accantonate”, sottolineando che i Parchi nazionali non rientrano fra gli enti soggetti a riordino, trasformazione o soppressione ai quali si debbono applicare le procedure finanziarie imposte dall’Ufficio centrale del bilancio.

Per la Federparchi l’accantonamento è «inaccettabile in quanto il provvedimento è frutto di una decisione sbagliata e la notizia ai parchi giunge praticamente a fine anno, quando ovunque ci si appresta a trarre i bilanci consuntivi e non certo a modificare quelli preventivi. I parchi nazionali si vengono a trovare così nella più totale incertezza, di fronte a decisioni già assunte e programmi già definiti. Non è loro dato di sapere se questo “accantonamento” sarà in futuro sbloccato e nemmeno quale sia, per ciascuno di essi, la somme decurtata».

Una situazione difficile che acuisce un momento di passaggio e di crisi dei parchi nazionali e che fa dire alla di solito misurata Federparchi che «In una condizione simile espressioni quali “efficienza della pubblica amministrazione”, “efficacia di gestione”, “programmazione degli interventi”, suonano ridicole, se non addirittura offensive. E nemmeno è possibile pensare che i Parchi possano assolvere alle proprie funzioni istituzionali di conservazione della natura o garantire quelle attività sostenibili sul territorio, che costituiscono le sacrosante aspettative di migliaia di cittadini residenti e di milioni di italiani i quali credono ancora, nonostante tutto, che le aree protette possano costituire un elemento di civiltà e di sviluppo del Paese».

Federparchi chiede al ministro del tesoro di provvedere «con la massima urgenza a porre rimedio ad una situazione insostenibile e inqualificabile» e al ministro dell’ambiente «che operi con tutte le energie per assicurare ai parchi nazionali le risorse loro assegnate dalla Legge finanziaria 2007». Siamo cioè alle solite: a parole tutti i ministri e le forze politiche dicono di voler difendere l’ambiente, ma quando c’è da tagliare e accantonare risorse quello è il primo luogo in cui si va a cercare.

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