[16/11/2007] Consumo

Class action, questione di punti di vista (e di confusione)

LIVORNO. L´approvazione da parte del Senato dell´emendamento Manzione-Bordon per la class action ha sollevato le ire della Confindustria che prevede effetti catastrofici sulle imprese, bloccate e costrette a chiudere da continui ricorsi. Una reazione un po’ strana, visto che un meccanismo che permette ai consumatori di chiedere cospicui risarcimenti collettivi esiste da tempo immemore in quello che ci viene continuamente indicato come Paese guida per un capitalismo liberista ed efficiente, gli Usa, e in altri Paesi europei dove la catastrofe non è avvenuta.

La class action era già prevista nella precedente legislatura: la Camera aveva approvato già nel 2004 un disegno di legge poi rimasto in sospeso al Senato. Forse Confindustria teme che accadano in Italia grandi vertenze che hanno portato altrove alla sconfitta di colossi come le multinazionali del tabacco o Pacific and Gas Company che inquinò le falde acquifere provocando tumori ai residenti.

Altroconsumo risponde indirettamente a Confindustria: «l´azione risarcitoria collettiva è molto diversa dalla class action americana, è già stata introdotta in diversi Paesi europei e non sarà uno strumento che mette a rischio aziende e lavoratori. Al contrario, permetterà finalmente ai consumatori di giocare un ruolo attivo e, affiancandosi alla vigilanza e al controllo da parte delle autorità pubbliche, renderà più efficiente il mercato e favorirà lo sviluppo economico. L´azione collettiva risarcitoria potrà essere utilizzata, per esempio, per ottenere più facilmente: la restituzione da parte della banca di una commissione illegittimamente addebitata sui conti correnti di migliaia di utenti. il risarcimento dei danni causati ai risparmiatori da una frode finanziaria e da un prodotto difettoso, da una pratica commerciale sleale, da un comportamento anticoncorrenziale (per asempio un aumento di prezzo dovuto ad un cartello); il rimborso del prezzo pagato e dei danni causati da disservizi come il black out energetico, i viaggi organizzati annullati, i voli cancellati».

Ma perplessità forti arrivano da Vincenzo Donvito, presidente dell’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori (Aduc) secondo il quale «la class action darà effetti contrari rispetto a quelli auspicati. Il voto e´ stato un piacere alle corporazioni, alle grandi aziende e il premio verso una giustizia fatta solo di paroloni e apparenze, di chi si sciacqua la bocca con la mitica parola consumatori ma che, nei fatti, crea diritti solo per chi é prono al potere e non alle leggi e al diritto».

Per l’Aduc l’emendamento favorisce le corporazioni «che avranno il monopolio dell´azione giudiziaria a dispregio dell´uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. L´accesso è previsto, infatti, solo per i consumatori e non per tutti i soggetti danneggiati da altri. Inoltre tutti i "consumatori" potrebbero arrivare alla class action solo passando attraverso le associazioni di consumatori finanziate dallo Stato e altri soggetti scelti dal Governo». Secondo l’Aduc oil provvedimento sarebbe anche incostituzionale perché lederebbe il diritto del singolo cittadino ad agire in giudizio per la tutela dei propri diritti ed interessi. «Inoltre, in questa class action, a sentenza positiva, per avere il rimborso ogni singolo deve intentare a sua volta un´azione di risarcimento (e ci potrebbero volere forse venti anni per avere un rimborso tra class action e causa individuale successiva)». L’Aduc ritiene molto meglio la sua proposta di legge presentata dalla deputata radicale Donatella Poretti: «chiunque può adire la class action e il giudice decide se accettarla. I rimborsi sono automatici a fine sentenza, anche per chi, non presente in giudizio, abbia ricevuto un danno dall´illegalià sanzionata. Inoltre, sono previste regole precise per tutte le fasi processuali, cosa totalmente assente dal progetto governativo, per cui si presuppone un ulteriore normazione».

Non la pensa affatto così Legambiente per la quale «è la vittoria di una storica battaglia, aspettiamo questa legge da dieci anni. L’introduzione dell’azione collettiva risarcitoria nell’ordinamento giudiziario, sarà strumento fondamentale non solo per la tutela dei consumatori ma anche per l’ambiente. I diritti dei consumatori saranno sempre più intrecciati alla salute pubblica, alla sicurezza e e questa norma sarà sicuramente utile all’azione di tutela di Legambiente».

Ma anche le altre associazioni dei consumatori non condividono il giudizio dell’Aduc.

Il Movimento Consumatori e il Movimento Difesa del Cittadino la definiscono «una conquista non solo per i consumatori, ma per il mercato e per uno sviluppo economico equilibrato del Paese» e la presidente di Confconsumatori Mara Colla dice che è «Una gran bella notizia per i consumatori. Sarà così più semplice in futuro fare riconoscere i diritti dei cittadini truffati, senza costringerli a costose cause singole, intasando le aule dei tribunali civili. Ci auguriamo che la Camera possa velocemente approvare a sua volta l´introduzione di questo importantissimo strumento».



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