[20/03/2006] Acqua

Cresce il movimento internazionale per il diritto all´acqua

CITTA´ DEL MESSICO. «Finalmente si vede che qualcosa è cambiato nel mondo, che la questione dell´acqua e dei beni comuni sta emergendo in tutte le realtà e gia incide profondamente nella politica, nelle istituzioni e anche nei luoghi del potere economico». Parole di Emilio Molinari, presidente del comitato italiano del Contratto mondiale sull’acqua, presente al forum alternativo in corso di svolgimento in questi giorni della capitale centroamericana.

«Finalmente a Città del Messico è esploso visibilmente lo spirito di Caracas e delle giornate del forum italiano a Roma - continua Molinari - I vecchi steccati delle reti preesistenti, le piccole patrie e le piccole competizioni si stanno via via abbandonando. I movimenti reali si stanno confrontando orizzontalmente e dal basso disegnano le strategie, i percorsi e gli appuntamenti futuri».

In effetti la dichiarazione di Caracas sta diventando la carta di riferimento di tutti i movimenti. Inoltre le centinaia di realtà locali messicane, che hanno dato vita alla manifestazione dei 100mila, «emergono per la prima volta come un fiume carsico, lasciando sorpresi gli stessi organismi del COMDA (Coaliciòn de Organizaciones Mexicanas por il Derecho al Agua) e stanno diventando le vere protagoniste del Forum Alternativo, assieme alla consapevolezza dei movimenti boliviani, venezuelani e uruguayani della grande partita che si gioca con la costituzione di un grande movimento  internazionale sull´acqua e con lo spostamento a sinistra di tutto il continente Latinoamericano. Tutti hanno invocato l´esigenza di arrivare a costituire un grande movimento internazionale sull´acqua, capace di influire sui governi e di sconfiggere la politica delle transnazionali».

«Alle riunioni di strategia - aggiunge Molinari - cosi vengono chiamate tra tutti i movimenti, i punti della dichiarazione di Caracas sono stati messi all´ordine:

1) uscita dell´acqua dal WTO;

2) illegittimità del Tribunale della Banca Mondiale CIADI; ecc... e si e aperta la discussione sulla richiesta di portare nella piattaforma e al confronto con il Forum ufficiale la questione dei 40 litri giornalieri a carico della fiscalità generale come diritto umano e di chiedere ai governi presenti di non aderire alle risoluzioni del Forum. Gia ieri sera e arrivata la notizia che Bolivia e Venezuela non sottoscriveranno nessun documento.

«Tutto il clima e cambiato - conclude Molinari - tutti i giornali di destra o di sinistra devono scrivere di diritto all´acqua e di non mercificazione del bene comune. Il linguaggio stesso della Banca Mondiale e del Consiglio Mondiale dell´acqua e cambiato, le transnazionali devono ammettere il loro fallimento, non sono state capaci di portare l´acqua a 1 miliardo e 400 mila persone e si arenano sul fatto che in tutto il mondo la contestazione dei movimenti impedisce loro di fare gli enormi profitti che si immaginavano».

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