[19/12/2007] Comunicati

Super Mario, Kratos e Master Chief alla ricerca della consolle verde

ROMA. Greenpeace è molto attenta al settore dell´elettronica e con la sua ecoguida mette periodicamente “alla berlina” con una impietosa classifica i colossi dell’informatica.

Ma ora i guerrieri dell’arcobaleno vanno oltre e arruolano tra i propri volontari tre eroi dei videogiochi «per chiedere ai giganti dell´elettronica, Sony, Microsoft e Nintendo, di eliminare le sostanze pericolose dai loro prodotti. Master Chief, Mario e Kratos lotteranno alla conquista di un futuro libero da composti chimici tossici. Greenpeace invita i fan dei videogiochi a unirsi alla nuova sfida per consolle più verdi».

I videogiochi sono in espansione inarrestabile da anni: nel solo 2006 si sono venduti ben 62,7 milioni di unità, con un aumento del 15% e un fatturato annuo di 21 miliardi di euro.

Nintendo copre il 42% del mercato, la Sony il 40% e Microsoft il 18% e Greenpeace spiega che se «anche se questi prodotti includono componenti comuni ai PC, ma con livelli più bassi di inquinanti, i produttori non hanno raggiunto alcun progresso riguardo alla riduzione del carico tossico dei loro prodotti».

Per questo Greenpeace ha lanciato sul web il video "Clash of the Consoles: Battle for the Future", indirizzato ai fans videogiochi dove Master Chief di Microsoft, Mario di Nintendo e Kratos di Sony competono per il prezzo di una consolle più verde. Nel sito si possono comparare contenuto tossico, riciclaggio ed efficienza energetica delle diverse console, ma anche sostenere quella preferita per spingerla a diventare verde.

Proprio alla vigila dell’orgia consumistica di Natale, quando molti genitori e ragazzi si apprestano a regalare e regalarsi l’ultimo modello di console, Greenpeace ricorda che questi contengono spesso anche elementi pericolosi per l’ambiente e la salute: «ci sono i ritardanti di fiamma bromurati e la plastica in PVC, il cui impiego negli articoli di consumo può portare a un loro accumulo nell’ambiente e nei tessuti animali. I lavoratori impiegati negli impianti di produzione, o in quelli di riciclo, potrebbero essere i soggetti più a rischio. In paesi come Cina e India i bambini sono impiegati presso i cantieri di demolizione per smantellare a mani nude prodotti elettronici usati nei paesi ricchi. E i fan delle consolle non devono permettere che persone della loro stessa età ma di altri paesi possano soffrire per il loro intrattenimento».

Torna all'archivio