[03/01/2008] Energia

I Verdi: alla Toscana solo l´1% di quanto guadagna l´Enel con la geotermia

LIVORNO. Il protocollo d’intesa denominato “Accordo generale sulla geotermia”, stipulato a Roma il 20 dicembre 2007 tra il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, l’ad di Enel Spa, Fulvio Conti, gli enti locali dell’area geotermica Toscana, è stato bocciato dai Verdi toscani, che pure sono in giunta.

«Ci siamo astenuti in giunta su questo accordo perché è un protocollo che conferma il monopolio e non ha le necessarie risorse per promuovere la riconversione ecologica della geotermia toscana – hanno dichiarato Mario Lupi, capogruppo Verdi per l’Unione in Regione Toscana, e Fabio Roggiolani, consigliere regionale dello stesso gruppo - senza le quali si prosegue a mettere in pericolo la salute delle popolazioni».

I Verdi non hanno mai nascosto la loro posizione, che si può sintetizzare in un sì alla geotermia a patto di garantire la salute dell’ambiente e dei cittadini, ma soprattutto a patto di garantire un ritorno economico equo alla Regione.
Due anni fa in effetti i Verdi presentarono la proposta di legge n.58, “Geotermia – modifica dei contributi” dove chiedevano insieme ai Comunisti italiani, 65 milioni di euro l’anno dalla geotermia: dall’accordo appena siglato ne derivano invece 6,5 milioni di euro l’anno, quindi dieci volte di meno di quello che sembrava equo richiedere ad Enel.

In base ai dati Enel, riportati nel Protocollo d’Intesa con la Regione Toscana e gli Enti locali, nel 2006, la produzione netta immessa in rete è stata di 5.195 GWh;
Il valore-base della produzione, calcolato dai Verdi a partire dal prezzo medio di vendita nella Borsa elettrica Italiana, è quindi pari a: 5195 x 70 x 1000 = 363.650.000 Euro, in altri termini oltre 350 milioni di Euro all’anno ai quali vanno aggiunti gli oltre 600 milioni di Euro all’anno derivati dai certificati verdi.

Nella situazione attuale quindi, secondo Lupi e Roggiolani a fronte di un valore complessivo della produzione geotermoelettrica dell’ordine di un miliardo di Euro all’anno, il beneficio finanziario diretto per la Regione Toscana più quello destinato ai Comuni dell’area geotermica è pari a circa 1% di tale valore, cioè dieci milioni di Euro all’anno.

La posizione dei Verdi appare quindi ben distante da diversi comitati di cittadini che anche nei giorni scorsi hanno ribadito il loro no assoluto allo sfruttamento dell’energia geotermica.

«Sbagliano i Verdi, altro che il protocollo». È la risposta a caldo del coordinatore della segreteria del PD della Toscana, Luca Sani, alle accuse mosse dai consiglieri verdi Roggiolani e Lupi al protocollo d’intesa firmato dalla Giunta regionale con Enel il 20 dicembre scorso. «E´ curioso - nota Sani - che si preoccupino più di soldi che di tutela dell’ambiente e di salute dei cittadini. Mentre sono state proprio la salvaguardia ambientale e la salute dei cittadini le priorità che la Giunta regionale si è data. Anche sui benefici economici i Verdi sbagliano: sono più di quelli da loro annunciati. Ai 16,7 milioni all’anno garantiti con il nuovo accordo (6,7 in più rispetto ad oggi) si sommano 130 milioni una tantum collegati all’incremento della potenza delle centrali (650 mila euro per ogni MW) o al conseguimento di certificati verdi da parte di Enel ed inoltre vanno aggiunti ancora i 250 milioni che Enel si è impegnata a spendere all’innovazione ed alla ricerca».

«Il protocollo d’intesa con Enel – aggiunge Caterina Bini, vicesegretario del Pd toscano - è stato condiviso e firmato da tutti i livelli istituzionali: 15 Comuni (ad eccezione di Abbadia San Salvatore), 5 Comunità Montane, 3 Province e, naturalmente, la Regione Toscana, che è riuscita a far riconoscere nel testo la specificità dell’area dell’Amiata, facendo accettare ad Enel una moratoria degli interventi fino a quando non saranno accertati eventuali rischi per la popolazione e per l´ambiente. Si tratta di un risultato importante, fino ad oggi mai raggiunto. Non capiamo a quali studi facciano riferimento Lupi e Roggiolani, dato che gli unici commissionati dalla Regione sono quelli realizzati dal Cnr di Pisa e dal geologo Borgia, entrambi di dominio pubblico».

«I consiglieri Lupi e Roggiolani – concludono Bini e Sani – hanno ricordato una proposta di legge presentata anni fa con richieste economiche ad Enel dieci volte superiori a quelle concordate con il nuovo protocollo, si tratta di un testo rimasto a giacere forse proprio perchè si trattava di una ‘fuga in avanti’ priva di reale concretezza. Tanta loquacità e attenzione da parte dei Verdi avremmo voluto vederla anche in occasione del dibattito sui fanghi provenienti da Bagnoli, dove invece il gruppo del Sole che ride ha brillato per il suo silenzio».


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