[04/01/2008] Consumo

Acquisti verdi ed efficienti per tutti gli enti pubblici, la finanziaria ci prova

LIVORNO. Nella finanziaria approvata a fine anno, sono stati inseriti una serie di provvedimenti, motivati nel capitolo più generale della razionalizzazione delle spese (oggetto di particolare attenzione del Governo) che hanno nei fatti (qualora davvero attuati) anche una significativa valenza ambientale. Intervengono infatti nelle modalità di acquisti di beni e servizi pubblici e nella riduzione dell´utilizzo di carta per i documenti, dando seguito a quanto già inserito nella legge economica precedente riguardo agli acquisti verdi nella pubblica amministrazione, che prevedevano un vero e proprio piano di azione nazionale, da definire tramite un apposito decreto del ministero dell´Ambiente concertato con quello dello sviluppo economico. Ma quel decreto non è ancora operativo e gli acquisti verdi nella pubblica amministrazione (Gpp) rimangono ancora sporadici e legati più a interventi di buone pratiche che di azioni ordinarie.

Con il termine Gpp si intende infatti un sistema di acquisti di prodotti e servizi effettuati dalla pubblica amministrazione che consideri, tra i tradizionali fattori di scelta, anche gli aspetti ambientali. Dato che gli acquisti della p.a. in Italia rappresentano una consistente voce di spesa, (per un valore pari al 17% del Pil), orientarli verso criteri di sostenibilità può costituire una forza di mercato in grado di influenzare in modo determinante la domanda e quindi la produzione di beni e la fornitura di servizi con migliori prestazioni ambientali.

Ma il Gpp va inteso anche come un utile strumento di contenimento della spesa pubblica secondo la logica Life cycle costing che oltre al prezzo iniziale del prodotto/servizio, tiene in considerazione anche i costi indiretti legati alla gestione, all´utilizzo e allo smaltimento dei rifiuti derivanti dall´obsolescenza dei prodotti acquistati.

La finanziaria 2008 non parla di Gpp, ma per razionalizzare il sistema di acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione, interviene con una serie di prescrizioni, che nel loro complesso possono avere risvolti positivi anche dal punto di vista ambientale.

Intanto all´articolo 2, nei commi che vanno dal 569 al 576, prevede che le amministrazioni statali centrali e periferiche, escluse le scuole, le istituzioni educative e universitarie, debbano inviare, entro il 28 febbraio per il 2008 ed entro il 31 dicembre per gli anni successivi, al ministero dell´Economia un prospetto con i dati previsionali dei fabbisogni annuali di beni e servizi.

Il ministero, tramite Consip, una sua società per azioni che lavora al servizio esclusivo delle pubbliche amministrazioni, individuerà indicatori di spesa sostenibili, che saranno pubblicati sui siti del ministero dell´Economia e di Consip come modelli di comportamento secondo canoni di efficienza. Entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno i responsabili degli uffici preposti all´acquisto di beni e servizi nella Pa trasmetteranno i dati sui programmi di acquisto agli uffici preposti al controllo di gestione.

Sempre per razionalizzare la spesa (articolo 2, commi da 588 a 602), si prevede che per lo scambio documentale da parte della Pubblica amministrazione, si passi dalla posta ordinaria raccomandata verso la posta elettronica certificata e la firma digitale. Con notevole risparmio di carta e di tempo per la trasmissione dei documenti.

Si prevedono inoltre disposizioni (articolo 1, commi da 209 a 214) anche per giungere alla fatturazione elettronica nella Pubblica amministrazione. Un decreto da parte del ministero dell´ Economia, di concerto con il ministero per le Riforme nella pubblica amministrazione individuerà regole tecniche, linee guida per l´adeguamento delle procedure interne, eventuali deroghe e decorrenza del passaggio. Ma passati tre mesi dall´entrata in vigore del regolamento le amministrazioni non potranno più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea e non potranno procedere a pagamenti, nemmeno parziali, fino all´invio in forma elettronica. E questo in termini di carta utilizzata e accumulata si preannuncia essere un notevole risparmio.

Slitta invece al 31 dicembre 2008 (articolo 1, comma 120) la data a decorrere dalla quale non è più consentito l´accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta d´identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi.

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