[14/03/2008] Trasporti

Da Euromobility lezioni di guida ecologica...

LIVORNO. Utilizzando tecniche di guida ecologiche (la cosiddetta Ecodrive) ogni italiano può ridurre i costi del pieno di benzina di circa 250 euro l´anno, con un risparmio ambientale per tutto il Paese di 1 milione di tonnellate di CO2. E’ uno dei dati emersi ieri dall’ottava Conferenza Nazionale di Euromobility che ha messo in evidenza anche altre questioni non tutte però condivisibili. Come ad esempio lo studio secondo il quale «ulteriori risparmi possono arrivare con l´ ampliamento a tre corsie dell´autostrada: il potenziamento di soli 17,5 chilometri permetterebbe, infatti, a chi li percorre giornalmente, un risparmio compreso tra 180 e 280 euro l´ anno con una diminuzione complessiva in quel tratto del 24% delle polveri sottili». Si tratta dei dati dello studio ambientale ed economico sulle conseguenze dell´ampliamento a tre corsie dell´ Autostrada A1 nella tratta Firenze nord-Barberino del Mugello.

Autostrade per l´ Italia e Euromobility hanno valutato nello studio le ricadute ambientali e gli effetti economici per le tasche dei cittadini di un intervento di potenziamento da due a tre corsie dell´Autostrada A1 nella tratta Firenze Nord-Barberino del Mugello (17,5 chilometri) che ogni giorno è percorsa da circa 34.000 auto e 18.600 autocarri ed è soggetta a code e rallentamenti. Il beneficio ambientale annuo sostengono essere -18% di monossido di carbonio, -22% di ossidi di azoto, -24% di PM10. Dal punto di vista economico – dicono - chi percorre questa tratta potrebbe consumare in media il 20% in meno di gasolio o il 27% in meno di benzina con un risparmio annuale di circa 27,5 milioni di euro. Ciò equivale a un risparmio annuale di circa 82.800 barili di petrolio e una riduzione della bolletta energetica per il Paese di 5,7 milioni di euro.

Presi per buoni questi dati che non abbiamo modo di contestare, ci pare evidente che da questo studio manchi un’osservazione essenziale: quanti automobilisti, stimolati da una corsia in più, saranno di nuovo e più invogliati che mai a prendere la macchina per percorrere quel tratto di autostrada? Più strade uguale più auto è praticamente un assioma. Questo non significa che sarebbe stato meglio non farla, non è un’osservazione nel merito, e magari avrà benefici sulla sicurezza, ma il punto è che quei numeri – privati di questa variabile – rischiano di essere fuorvianti.

Quando Gennarino Tozzi, Direttore Nuove Opere di Autostrade per l´Italia dice dunque «Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati dello studio che abbiamo promosso in quanto è emerso in modo inequivocabile che l´ampliamento delle autostrade determina sicuri benefici per l´ambiente e non il contrario, come ritenuto da molti fino ad oggi; peraltro noi di ASPI ne siamo sempre stati convinti» ci trova dunque in disaccordo.

Più interessante invece l´ecodrive, ovvero la tecnica di guida rispettosa dell´ambiente, sicura, economica e con un minor consumo energetico. Incrociando i dati Doxa sui cittadini disposti a seguire i corsi ecologici e le percorrenze complessive dei veicoli privati in Italia è stato stimato che con l´ecodrive il risparmio energetico annuale sarebbe tra 270mila e 400mila TEP (tonnellate di petrolio equivalente), mentre le emissioni di CO2 evitate potrebbero arrivare a 1 milione di tonnellate, per un valore monetario di oltre 20 milioni di euro l´ anno di quote di carbonio. Ecodrive è applicata in 9 paesi europei come Francia e Olanda e i principali comandamenti del decalogo sono: avviare il motore senza accelerare; passare velocemente alle marce superiori; adottare uno stile di guida "rilassato"; evitare frenate ed accelerate brusche; spegnere il motore in sosta; fare manutenzione. I primi corsi di Ecodrive organizzati da Euromobility e Quattroruote partiranno ad aprile.

Altro dato significativo, quello relativo al numero di Mobility manager che cresce nelle aziende italiane e nei comuni e nelle province. Nel 2004 gli Uffici d’area erano 48, mentre oggi sono 61, istituiti presso Comuni e Province. E’ cresciuto anche il numero dei mobility manager aziendali che, secondo la normativa, devono essere nominati nelle aziende con più di 300 dipendenti o con 800 addetti distribuiti in più sedi: nel 2004 erano 608, oggi sono 764. Ma come abbiamo detto spesso da queste colonne, la strada da fare per i mobility manager è ancora tantissima, tant’è che il mobility manager di Brescia ha detto a greenreport che la loro figura è ancora quella «di una formichina di fronte ad una montagna».

Euromobility infine ha promosso durante la conferenza il servizio di bike sharing per le città italiane, che sono 43 attualmente cui presto se ne aggiungeranno altre sette grazie al contributo del Ministero dell´ Ambiente. Le biciclette "in servizio" sono circa 2000. Per incentivare e promuovere questo intervento di mobilità sostenibile si è costituito il Comitato Promotore del Club delle Città per il Bike Sharing (CCBS) cui hanno già aderito le città di Bari, Cuneo, Parma, Terni, Treviso. Ad Euromobility spetta il compito di coordinamento tecnico delle attività del CCBS.

Il premio nazionale "Pensieri & Pedali", questo anno alla sua prima edizione, è stato assegnato a Mogol, il grande autore della canzone italiana che ha saputo rendere la bicicletta protagonista di tante sue canzoni. Il premio, promosso da Euromobility e patrocinato da Federciclismo, Fiab, Associazione città ciclabili e Ancma è rivolto a personaggi della cultura e dello spettacolo che hanno promosso la cultura della bicicletta nella loro opera artistica e professionale.

Un’ultima annotazione: ci pare che non sia emerso da questo convegno che per come stanno oggi le cose e il livello di inquinamento delle città, l’ecodrive sia senz’altro una buona cosa, ma non decisiva. C’è un oggettivo problema di quantità, troppe auto e strade intasate non più solo nelle ore di punta. Bene il bike sharing e il car charing, ma sono il servizio di trasporto pubblico e la progressiva chiusura di parti importanti dei centri delle città che possano davvero contribuire a rendere l’aria più respirabile.

Diamo alcune cifre per capire la dimensione del fenomeno: dopo un avvio di anno debole (-0,3%), a febbraio il mercato automobilistico dell´Europa allargata (27 Paesi Ue più quelli Efta) riprende fiato e, grazie soprattutto all´anno bisestile ed al giorno lavorativo in più su cui ha potuto contare il mese scorso, ha segnato un incremento dell´8,7% rispetto a febbraio 2007, attestandosi a 1.180.842 nuove immatricolazioni. In controtendenza, il mercato italiano in calo del 3,9% a 216.927 unità. I dati sono stati diffusi in mattinata dall´Acea. Nel dettaglio, l´Europa occidentale (Ue a 15 più Efta) ha segnato a febbraio una crescita di vendite del 7,7% a 1.086.055 unità e nei primi due mesi del 2,7% a 2.295.596, mentre nei nuovi Stati membri le nuove immatricolazioni sono cresciute il mese scorso del 20,5% a 94.786 unità e nel cumulato gennaio- febbraio del 18,6% a 194.216. In occidente - sottolinea l´ Acea - la crescita maggiore l´ha segnata la Germania (+24,8% a 228.623), seguita dalla Francia (+11,1% a 175.126). Sostanzialmente stabile la Spagna (+0,7% a 121.404), mentre Italia e Regno Unito (-5,4% a 69.610) hanno chiuso il mese in flessione.

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