[13/01/2006] Rifiuti

Legge delega, il mostro giuridico avanza

LIVORNO. La commissione Ambiente della Camera ha dato parere favorevole al decreto legislativo in materia ambientale. Il testo ha subito cinque modifiche, ma è rimasto il contestatissimo silenzio-rifiuto. Ora dovrà passare in Consiglio dei ministri prima di ritornare alle commissioni Ambiente di Camera e Senato per il via libera definitivo.
Il ministro dell’Ambiente Altero Matteoli difende la legge delega ambientale che ha voluto fortemente: «è stata in Parlamento per più di tre anni rimbalzando tra Camera e Senato, con la possibilità di dibattere in tutti i sensi».

Matteoli risponde anche al senatore Tommaso Sodano di Rifondazione comunista che lo ha accusato di “un golpe contro il territorio”. «E´ cosa priva di senso – ha dichiarato il ministro dell´Ambiente - non esiste provvedimento che in questa legislatura sia stato all´attenzione del Parlamento per tanto tempo con un ping pong tra Camera e Senato. Non ho mai voluto fare forzature nelle ultime settimane però c´è stato un chiaro ostruzionismo».

Ma Matteoli risponde anche alle Regioni che si sentono scavalcate. «Siamo al termine della legislatura e i tempi sono ristretti – dice - le regioni hanno avuto tutte le possibilità di esprimersi, e se qualcuno non è ancora d´accordo, non è che ci possiamo fare molto. Il testo entrato in Parlamento e approvato dal Consiglio dei ministri nel 2001, è completamente cambiato perché abbiamo tenuto conto delle osservazioni di tutti».

L’opposizione non ha partecipato al voto, ne spiegano i motivi, in una dichiarazione congiunta, Fabrizio Vigni e Ermete Realacci, capigruppo Ds e Margherita in commissione Ambiente alla Camera: «Abbiamo abbandonato la Commissione al momento del voto per protestare contro il metodo illegittimo adottato dal governo: cioè di andare avanti comunque, senza il parere della Conferenza Stato-Regioni. Questa è solo l´ultima di una lunga serie di scorrettezze».

Il ministro in effetti non convince nemmeno gli ambientalisti, che parlano di mostro giuridico. «La Legge delega è uno scandalo dall’inizio alla fine - dice Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - È insostenibile l’iter seguito dalla legge, pieno di colpi di mano, è insostenibile il contenuto della riforma, che anziché tutelare l’ambiente lo rende più fragile. L’ennesimo provvedimento, per di più imponente per quantità e delicatissimo per i temi trattati, andato avanti con la fiducia. Nonostante il dissenso non solo degli ambientalisti, ma soprattutto degli Enti locali e di gran parte della comunità scientifica italiana. Una vergogna».

Una posizione ribadita anche dal Wwf: «Il Governo in questi giorni sta compiendo balzi in avanti per accelerare i tempi di approvazione del testo di riforma ambientale, scavalcando a piè pari gli obblighi che accompagnano il testo. Completamente ignorato il passaggio obbligatorio del parere della Conferenza unificata Stato Regioni enti locali».

Il Wwf fa poi notare che «Più si va avanti e più la Legge delega assume le sembianze di ‘mostro giuridico’ temuto da tutti: deprecato dagli enti locali e dalle associazioni ambientaliste, criticato da numerosi esponenti della società civile, sindacale, del mondo produttivo, il tutto accompagnato dal coro di dissenso della comunità scientifica tanto che centinaia di illustri esponenti hanno sottoscritto un appello per scongiurarne l’approvazione. In questo scenario ci si avvia velocemente all’emanazione con immediati effetti negativi per la tutela ambientale e difficilmente sanabili».

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