[01/12/2008] Comunicati

L´appello (inascoltato) dei paesi poveri a Doha

LIVORNO. Il segretario generale dell´ Onu, Ban Ki Moon (Nella foto), che ha annunciato la sua presenza alla conferenza di Poznan in cui “continuerà a fare appello ai Paesi di non abbandonare i loro impegni nel ridurre le emissioni di gas serra”, dalla conferenza di Doha sul finanziamento dello Sviluppo, che si è aperta il 29 novembre e si chiude domani, illustra gli elementi essenziali per affrontare l´attuale crisi finanziaria. Assumere impegni concreti per il mitigamento dei cambiamenti climatici, investire nell´occupazione, cancellare il debito dei Paesi poveri, incrementare gli investimenti e mobilitare risorse locali, non ricadere nella tentazione del protezionismo e, soprattutto, mantenere gli impegni assunti con gli obiettivi di sviluppo del Millennio.

“Il segretario generale delle Nazioni Unite- ha commentato il presidente dell´Associazione delle ong italiane, Sergio Marelli- ha affermato con forza che se non affrontata adeguatamente, l´attuale crisi finanziaria diventerà una crisi drammatica per le persone, prima ancora che per le economie”.

Condividendo questa prospettiva, le ong hanno ribadito che la riduzione degli stanziamenti per l´aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) da parte dei paesi donatori avrà conseguenze devastanti. Investire nello sviluppo e sostenere i Paesi più svantaggiati, ha aggiunto Marelli “deve essere definitivamente considerata la via maestra per uscire da questo tunnel e gettare le basi di un futuro di prosperità ritrovata per tutti, anche per i cosiddetti Paesi avanzati”.

E’ ormai dimostrato dai fatti, secondo il presidente delle ong italiane, che è superato lo schema e la capacità risolutiva di luoghi quali il G8 ed è sempre più evidente quanto sia indispensabile il contributo dei paesi in via di sviluppo per individuare soluzioni alla crisi, quindi questo ruolo “va riconosciuto con misure concrete di riforma dei meccanismi decisionali delle istituzioni internazionali”.

“Un chiaro monito - ha osservato Marelli - che auspichiamo venga immediatamente accolto dal Parlamento e dal governo dell´Italia, che si presenta a questa assise con lo scandaloso 0,1% del Pil destinato all´aiuto ai paesi poveri secondo quanto previsto dalla Finanziaria 2009 in approvazione al Senato nei prossimi giorni”.

Ma il segnale che viene dal fatto che a questa conferenza di Doha, manchino all´appello Stati Uniti, Canada e molti capi di Stato della Ue, oltre ai vertici di Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, non lasciamo intravedere grandi speranze che questi appelli a mantenere gli impegni presi nei confronti dei paesi svantaggiati vengano raccolti con grande slancio.

La prevista partecipazione di oltre quaranta capi di Stato e di governo, di ministri e rappresentanti delle agenzie di sviluppo e delle Nazioni Unite per verificare l´efficacia di tutte le iniziative di finanziamento finalizzate alla cooperazione internazionale e alla lotta alla povertà nel pianeta, ha infatti deluso le aspettative. I capi di stato e di governo dei G20, infatti, che si sono precipitati a Washington per discutere e concordare azioni per fermare la crisi finanziaria, a Doha non si sono fatti vedere.

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