[05/12/2008] Rifiuti

Ue: ok commercializzazione pile immesse sul mercato prima della nuova direttiva

LIVORNO. Il 26 settembre è entrata in vigore la nuova direttiva dell’Unione per la tutela della salute umana e l’ambiente che impone la raccolta e il riciclaggio corretti delle pile usate. Due giorni fa sulla Gazzetta ufficiale italiana è stato pubblicato il decreto che la recepisce. E il 19 novembre 2008, l’Ue ha ritenuto opportuno chiarire alcuni punti: le pile e gli accumulatori immessi legalmente sul mercato prima dell’entrata in vigore della nuova disciplina e non conformi alla direttiva possano rimanere in commercio nella Comunità europea dopo tale data.

Con la direttiva pubblica oggi sulla gazzetta ufficiale europea l’Ue sostituisce e dunque modifica – se pur in minima parte perché sostituisce il paragrafo 2 dell’articolo 6 – la disciplina. Entro il 5 gennaio 2009 gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alle nuove precisazioni.

A partire dal 26 settembre 2008 nella Comunità europea è vietata la commercializzazione delle pile e degli accumulatori contenenti più dello 0,0005% di mercurio in peso, ad eccezione delle batterie a bottone con un tenore della medesima sostanza non superiore al 2%. Mentre per le batterie portatili (comprese quelle incorporate negli apparecchi) è imposta la soglia massima di cadmio dello 0,002% (limitazioni che non valgono per i sistemi di emergenza e d’allarme, per gli strumenti medici e per gli utensili elettrici senza fili).

Quindi ora l’Ue stabilisce che la commercializzazione sia vietata dagli Stati membri per le pile e gli accumulatori non conformi ai requisiti e immessi sul mercato dopo il 26 settembre 2008. Mentre per quelli sempre non conformi immessi dopo la data prevede il ritiro. Tale chiarimento dovrebbe permetterebbe di assicurare la certezza giuridica per quanto riguarda le pile immesse sul mercato nella Comunità garantendo allo stesso tempo il corretto funzionamento del mercato interno.

E comunque la misura – precisa l’Ue – non vanifica il principio della riduzione al minimo dei rifiuti e contribuisce a ridurre gli oneri amministrativi. La nuova disciplina in materia di commercializzazione delle nuove pile e gestione di quelle a fine vita infatti non impone solo una stretta sull’uso di sostanze pericolose (come cadmio e mercurio), ma prevede anche l’innalzamento dei target di raccolta differenziata e di riciclaggio di quelle divenute rifiuti.

Per le pile giunte a fine vita, le nuove soglie minime di raccolta da garantire da parte degli altri Stati membri sono del 25% entro il 26 settembre 2012 e del 45% entro il 26 settembre 2016. Mentre per il riciclo le soglie minime da rispettare entro il 26 settembre 2011 sono: per le batterie al piombo/acido, il 65% in peso medio di pile e massimo riciclaggio del contenuto di piombo che sia possibile evitando costi eccessivi; per gli accumulatori al nichel-cadmio il 75% in peso medio di pile e massimo riciclaggio del contenuto di cadmio che sia possibile evitando costi eccessivi e per gli altri rifiuti di pile ed accumulatori, il 50%.

Torna all'archivio