[23/02/2009] Parchi

Cina: 10 milioni di pesci per far sparire le alghe del lago Taihu

LIVORNO. Oggi la Cina ha avviato un progetto di immissione, in cinque giorni, di milioni di avannotti di pesci mangiatori di alghe nel lago Taihu (Nella foto), con una superficie di 2.400 chilometri quadrati, che è anche la terza fonte di acqua dolce dell´intera Cina e la principale per la provincia orientale dello Jiangsu. Lo specchio d´acqua è infestato dalle imponenti fioriture di alghe blu-verdi che nel 2007 sono state la causa del blocco delle forniture idriche per 2 milioni di abitanti della città di Wuxi.

Oltre a Wuxi, alla campagna che prevede la liberazione di 10 milioni di pesci erbivori come carpe argentate (Hypophthalmichthys molitrix), carpe amur (Ctenopharyngodon idellus) parteciperanno anche le altre città situate sulle rive del lago: Suzhu, Changzhu e Huzhu. Il capo dell´amministrazione della pesca del lago Taihu, Lin Jianhua, in un´intervista a Xinhua spiega che «Questa campagna, la più grande del genere e con un costo di 7,4 milioni di yuan (1,08 milioni di dollari), è finanziata con fondi governativi e donazioni pubbliche».

L´amministrazione della pesca del lago Taihu ha vietato il 78% delle attività di allevamento di pesci nel lago, infatti l´acquacoltura è considerata una delle maggiori cause dell´inquinamento di azoto che ha favorito la crescita delle alghe. Lin Jianhua è fiducioso: «Questo trattamento biologico, che utilizza la capacità di ingestione delle alghe da parte di alcune specie di pesci, dovrebbe completamente ristabilire il lago».

Naturalmente la vera e propria catastrofe ecologica del lago Taihu non è solo dovuta all´acquacoltura, e occorrerà mettere mano agli inquinanti che sversano fabbriche e case delle 4 città che oggi corrono ai ripari con le carpe, ma è sicuramente singolare che al danno causato dai pesci allevati si cerchi di porre rimedio ed equilibrio con 10 milioni di pesci resi alla libertà.

Intanto, sempre nello Jiangsu ha ripreso la sua attività l´impianto di trattamento dell´acqua potabile della città di Yancheng (1,5 milioni di abitanti) che era stato chiuso per tre giorni a causa di un inquinamento chimico da fenolo (Idrossibenzene) che ha colpito almeno 200.000 abitanti e dovuto ad uno sversamento da parte di un´industria chimica nel fiume che alimenta l´acquedotto cittadino.

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