[12/03/2009] Energia

Geotermia, Enel battuta in Cassazione dai comitati dell´Amiata

Il ricorso presentato da Enel in Cassazione contro la sentenza emessa dal Tribunale di Montepulciano per i gravi incidenti avvenuti nel 2000 a Piancastagnaio ( Siena) a seguito dell’attività geotermica è stato respinto e sono stati condannati i responsabili Enel al pagamento delle spese processuali e competenze a favore dei Comitati di Salvaguardia Ambiente del Monte Amiata.
La Corte di Cassazione con la sentenza del 9 marzo 2009 ha definitivamente stabilito che l’eruzione di vapori e gas venefici verificatosi a Piancastagnaio nel settembre 2000 in località “Podere del Marchese” è diretta conseguenza delle attività di sfruttamento della geotermia da parte di Enel.

Il disastro ambientale si verificò per l’interazione tra il sistema naturale (fatturazione persistente, sismicità diffusa e sistema idrotermale) e le operazioni di pompaggio di acqua effettuate dai tecnici Enel nel pozzo PC4 nelle giornate del 9/8 e 31/8 2000. Senza tale condotta l’evento non si sarebbe verificato e, fatto ancor più grave, secondo la sentenza del Tribunale di Montepulciano, gli imputati non avevano le conoscenze tecniche per prevedere l’evento.
Questa sentenza sancisce in via definitiva che l’attività geotermica in Amiata è pericolosa e che l’Enel si muove in un territorio dinamico ad alta precarietà e instabilità naturale con caratteristiche diverse rispetto ad altri bacini geotermici, fatto ancor più grave , senza averne il controllo. Ciò che è avvenuto è al di fuori della loro prevedibilità.

Gli ingegneri dell’Enel avevano proposto ricorso per Cassazione sia per contestare la legittimità delle Associazioni Ambientaliste nel giudizio, sia per modificare la sentenza nelle valutazioni di quanto accaduto.

La Cassazione ha invece confermato la motivazione del tribunale di Montepulciano e conseguentemente condannato i responsabili Enel a rimborsare al Comitato le spese di giudizio.

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