[19/05/2006] Comunicati

Testo Unico, abrogazione o sospensione?

LIVORNO. Il nuovo governo è nato da pochi giorni ed ha ricevuto in eredità un Testo unico sull´ambiente firmato dal Presidente della Repubblica pochi giorni prima delle elezioni. Che fare, adesso?

Critiche al provvedimento erano state espresse, fin dalla sua approvazione, da gran parte delle associazioni ambientaliste e da molte Regioni, alcune delle quali si sono messe al lavoro per preparare ricorsi. Nei giorni scorsi si sono aggiunte le voci di alcune organizzazioni imprenditoriali, Confartigianato e Cna che insieme rappresentano la quasi totalità delle imprese artigiane del nostro paese.

Il nuovo ministro, Alfonso Pecoraro Scanio (nella foto), non ha usato mezzi termini nel dire che «la delega è la filosofia contro l´ambiente del centrodestra e rappresenta la scarsa attenzione alla politica ambientale» e nell´aggiungere che «noi dobbiamo fare l´opposto».

Negli articoli che seguono, pubblichiamo il parere di alcuni esperti, che sembrano concordare su un punto: gli effetti di questa legge debbono dissolversi al più presto. Ma il nodo che appare irrisolto, e sul quale il confronto si fa serrato, è «come» ottenere questo risultato. Come, cioè, fare in modo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile. La condivisione che si registra sugli obiettivi deve, insomma, essere trovata sugli strumenti.

Dice Duccio Bianchi, dell´Istituto Ambiente Italia: «Bisogna immediatamente sospendere l’applicazione e procedere se non altro a una revisione importante di alcune parti. Oggi come oggi è un danno per l’ambiente, ma è ricca anche di incongruità e incongruenze che rendono tutte le procedure più insicure e più burocratiche».

Individuare la strada più funzionale per arrivare a questo risultato sarà il compito cui il nuovo esecutivo sarà chiamato fin dai prossimi giorni.

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