[30/04/2009] Parchi

La Scozia in prima linea contro lo Shark finning

LIVORNO. Il segretariato per la pesca del governo autonomo della Scozia ha chiesto restrizioni più severe per la pratica dello shark finning, cioè del taglio delle pinne degli squali, nelle acque scozzesi. L´annuncio arriva dopo che il 23 aprile il Consiglio della pesca dell’Unione europea ha adottato il Piano d´azione comunitario per la conservazione e la gestione degli squali.

Questo rappresenta un passo avanti per la tutela e la conservazione delle specie di squali e prevede un accordo tra gli Stati membri facendo della revisione degli attuali regolamenti sullo “spinnamento” una priorità.

Con l’approvazione del quadro di azione per la conservazione diventa sempre più urgente per tutti i Paesi Ue rendere noti i loro obiettivi, la Scozia sembra già in prima linea in questo sforzo.

Attualmente lo “spinning” è ammesso nelle acque scozzesi con un apposito permesso, i regolamenti proposti chiedono che un osservatore indipendente sia presente nel corso di tutte le operazioni di shark finning a bordo delle navi ., per garantire che siano conformi alle norme Ue. Si spera così che i costi in più per pagare un osservatore, oltre ai controlli ed alle verifiche di conformità, ridurranno drasticamente le richieste di permessi di shark inning che rappresenta una vera tragedia per gli sforzi di salvaguardia degli squali, facendone una delle attività di pesca con maggiore spreco di risorse e per insostenibilità ambientale.

Dopo la cattura aigli squali le pinne vengono tolte ancora da vivi, poi questi pesci ormai di scarso valore vengono rigettati in mare dove affondano inesorabilmente, ormai incapaci di nuotare. Uno spreco ed una crudeltà che hanno il solo scopo di rifornire i mercati cinesi e dell’estremo oriente dove le pinne vengono utilizzate per preparare la famosa zuppa.

Il problema è che gli squali crescono molto lentamente e raggiungono la maturità riproduttiva tardi, producendo anche relativamente poca prole. Quindi la sovra pesca li trova particolarmene vulnerabili ed il loro numero è in rapidissimo calo. Ma attualmente la richiesta di pinne è così elevata che molte specie rischiano l’estinzione.

Anche nelle acque scozzesi vivono specie di squali incluse nella lista rossa dell’Iucn che potrebbero trarre benefici dalla proposta di regolamentazione dello shark inning.

La Verdesca (Prionace glauca) è una delle specie di squalo più abbondanti, diffusa e prolifica ed a più veloce crescita, ma è anche sottoposta ad una intensa pesca in tutto il mondo ed è una delle specie più importanti nel commercio internazionale pinne. Si pensa che ogni anno vengano uccisa tra i 10 e i 20 milioni di verdesche con un impatto tale che potrebbe riguardare non solo questa specie ma anche avere ricadute importanti sull’intero ecosistema oceanico a causa della scomparsa di questo predatore.

L’imponente squalo elefante (Cetorhinus maximus) è il secondo pesce più grande di tutti i mari dopo la squalo balena (Rhincodon typus). Un gigante buono, si nutre di plancton. Veniva pescato per il suo grande fegato ma oggi il pericolo viene dallo shark finning e dalle catture accidentali con reti derivanti o in posta.
Lo smeriglio(Lamna nasus)è pescato in gran numero per trasformarlo in olio e farina di pesce e le sue pinne finiscono nella zuppa di pescecane. I suoi stock dell’Atlantico nord-orientale sono stati cosi gravemente depauperati che l’Iucn li considera ormai a rischio di estinzione critica.

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